Capitolo 70

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SARA'S POV

Verona sotto la pioggia è comunque Verona, non perde il suo fascino. Appena scese dall'aereo provai a parlare con Laura, dato che la vedevo alquanto .... Nervosa, da prima di partire ma lei mi ricordò immediatamente che dovevamo chiamare le nostre mamme così non potei chiedere nulla. Era come se usasse la chiacchierata con sua madre per fuggire da qualcosa. Comunque anche io chiamai la mia, che finalmente rispose.

M: < Pronto?>

S: < Finalmente! Santo cielo, credevo di dovermi ritenere orfana.>

M: < Scusa è che .... Ho avuto così tante cose a cui pensare. E poi non volevo interrompere il tuo divertimento, ho saputo dalla mamma di Laura che siete partite per Londra con gli insegnanti di Laura.>

S: < Sì siamo appena tornate .... Ho anche partecipato ad un concorso di fotografia e l'ho vinto, se ti interessa saperlo ....>

M: < Ovvio che mi interessa saperlo! Quando avevi intenzione di dirmelo?>

S: < Io te lo avrei anche detto ma tu sei scomparsa per mesi praticamente ...>

M: < .... Sai com'è se non le faccio io le cose non c'è nessuno che mi aiuta.>

S: < Ancora con sta storia? Se tu permettessi anche a papà di fare qualcosa forse non saresti sola come dici tu. Credevo che stare lontane ci avrebbe aiutate ma a quanto pare era solo un sogno. Vabè cambiando discorso .... Sai che tra poco sarà il mio compleanno.>

M: < Ovvio che lo so, sei mia figlia come potrei dimenticarlo. La mia bambina sta diventando maggiorenne.>

S: < Ecco. Verrai quindi? Direi di dichiarare chiuso tutto questo astio provocato dal mio trasferimento, sarebbe successo prima o poi. Per quanto mi sia dispiaciuto lasciarvi non avrei avuto futuro in quel paesino.>

M: < Sì .... È giusto che tu faccia la tua strada. Tranquilla ci saremo, è un avvenimento a cui non possiamo mancare. Vuoi parlare anche con papà? È giù in officina.>

S: < No mamma tranquilla, stiamo tornando a casa e devo fare un milione di cose. Dagli un bacio enorme e digli che ci sentiamo presto. Poi ovviamente ci vediamo qui.>

M: < Va bene va bene tesoro glielo dirò. Ora vai a sistemare il casino che sicuramente avrai lasciato prima di partire.>

S: < Potrei stupirti per quanto sono ordinata e responsabile.>

M: < Ahahaha sì, quando pioverà all'insù.> e riagganciò. Mia madre è bipolare. Un attimo prima ti urla contro e quello dopo ti potrebbe stendere con una dolcezza diabetica. Non capisco come faccia mio padre a sopportarla da 24 anni. Nel frattempo non mi ero resa conto di essere arrivata a casa. Davide mi fissava attento, come se si aspettasse chissà cosa.

S: < Amore scusa se non ti ho calcolato per niente ma una telefonata così tranquilla con mia mamma è un miracolo. Non le è mai andato bene il mio trasferimento. Dice che non ho uno scopo nella vita e che quello della fotografia è solo un capriccio, non so quale tipo di ribellione lei pensi che io stia attuando.>

D: < Ma lei ha mai visto i tuoi lavori?>

S: < Certo che sì, lei e mio padre sono sempre stati i miei soggetti preferiti. C'è così tanto amore tra loro, quando lei non fa le solite scene.>

D: < E allora non può dire che è solo un capriccio, dobbiamo solo farglielo capire.> fermò la macchina davanti casa e scendemmo, portando dentro la marea di valige. La casa era in perfette condizioni, tutto ordinato e sistemato anche se la polvere le faceva da padrona.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora