Capitolo 46

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SARA'S POV

S: < Ragazze dove siete? Non ditemi che mi sono svegliata così tardi.> guardai l'orologio ma era fermo, così tornai in camera e presi il cellulare, appena lo accesi trovai tante di quelle chiamate e di quei messaggi che neanche immaginate. Avevano provato tutti a chiamarmi. Controllai l'ora, le due di pomeriggio. Cosa?! Non potevo aver dormito così tanto! Avevo appena perso l'occasione della mia vita. Iniziai a piangere come una bambina, e in quel momento sentii la porta d'ingresso aprirsi e le voci dei miei amici riempire la stanza. Corsi di sotto, sperando che capissero la situazione ma soprattutto speravo in un abbraccio della mia migliore amica, l'unica in grado di farmi stare bene. Abbracciò che però non arrivò anzi, la reazione della ragazza fu totalmente diversa. Appena mi vide mi guardò malissimo ma non mi rivolse parola, così come tutti gli altri.

S: < Davide io ....> provai a dire, ma lui mi bloccò.

D: < Non parlare Sara, hai già fatto abbastanza. Noi ci fidavamo di te e tu ci hai delusi. Mi hai deluso.> a quelle parole iniziai a piangere più forte. Ero rimasta sola.

Mi svegliai di scatto con gli occhi ancora pieni di lacrime. Era solo un incubo. Ero ancora sdraiata a terra nello stesso punto in cui mi ero addormentata. Andai in cucina e trovai le ragazze già sedute a tavola.

G: < Stavamo giusto aspettando te .... Sara ma che ti succede sembri sconvolta.>

S: < No no niente, è solo che non ho dormito molto stanotte.>

L: < Mmmh sai che non mi convincerai mai .... Vero?>

Sospirai esasperata.

S: < Ok, la verità è che ho avuto un incubo tutto qui. È stato bruttissimo.>

L: < Ne vuoi parlare?> io annuii e iniziai a raccontare tutto. Appena finii Laura mi abbracciò così forte da stritolarmi, come è suo solito.

G: < Dai ora stai tranquilla, forse è solo un po' di paura. Vedrai che andrà tutto benissimo! Sai anche io prima di una prima faccio dei sogni bruttissimi o a volte rimango sveglia tutta la notte, è normale. Ora muoviamoci a mangiare e a vestirci che tra poco arrivano i ragazzi. Non vorrete mica farvi trovare dai vostri amati in queste condizioni.>

In effetti ero ridotta piuttosto male. Mangiai qualcosa al volo, non avevo tanta fame. Quel sogno mi aveva sconvolta troppo. Salii in camera e tirai fuori dalle buste i vestiti che avevo comprato per l'occasione: una camicetta bianca semplice, una gonna nera e le parigine nere. Indossai i miei soliti stivaletti neri e la giacca nera che avevo comprato. Per i capelli decisi di lasciarli così come erano, li pettinai soltanto, dando vita a quelle piccole onde che da piccola amavo tanto. Sembravo più una studentessa di un qualche college che una fotografa ma adoravo molto questo look. Presi la fotocamera e la borse con tutto il necessario e raggiunsi le altre, così da lasciare il posto per prepararsi a Laura.

G: < Sara questi abiti ti donano molto, dovresti indossarli più spesso.>

S: < Ma in realtà io non sono un tipo che ama i vestiti eleganti ma questa è un occasione particolare, volevo sembrare professionale ma .... Non lo so se l'effetto sarà quello che penso. Sembro una ragazzina con la divisa della scuola.> nel frattempo Laura ci aveva raggiunte.

L: < Smettila di dire queste cose, stai benissimo così.>

S: <Mio Dio sei già pronta? E i capelli, li hai già sistemati? Non ci credo, non può essere vero.>

L: < Si, ho già fatto tutto. Sei tu quella che ci mette una vita a fare le cose non io.>

Scoppiammo a ridere come due matte.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora