Capitolo 22

134 8 0
                                    

Sara's pov 

Appena uscii di casa vidi una macchina fermarsi davanti al cancello. Era Davide. Era vestito esattamente come nel sogno di quella notte. Iniziai ad agitarmi, se fosse un segno? Magari il destino è contrario a questo appuntamento. Ma qui, nella vita reale, sorrideva e quel sorriso mi fece dimenticare ogni preoccupazione.

S: < Puntualissimo. Dove andiamo?>

D: < Surprise.> Non smetteva di sorridere e neanche io. Mi aprì lo sportello e mi fece salire in macchina poi salì anche lui. La macchina era nera, con i vetri oscurati e gli interni in pelle nera. All'esterno aveva delle rifiniture rosse che mi facevano impazzire. Rimasi sbalordita da tanta bellezza, mai mi sarei immaginata di salire su un'auto simile: era un sogno.

S: < Questa macchina è da sogno Davide! Devi tenerci molto e ne hai tutte le ragioni.> lui mi sorrise come un bambino che ha fatto un bel disegno. Durante il viaggio ne approfittammo per parlare del servizio fotografico.

D: < Mi sono un po' informato dagli altri e ho scoperto che si terrà fra 4 mesi esatti, però sarà a Londra. Spero non sia un problema. >

S: < Londra???? Ho sempre sognato di andarci! Laura aveva ragione, la fortuna sta girando a nostro favore. Però sarà un viaggio lungo, partiremo in treno, in pullman, o non so .... In macchina?> ero eccitatissima, non vedevo l'ora di partire. Però chissà quanto tempo staremo via.

D: < In realtà .... Viaggeremo in aereo, è più veloce. Staremo lì per due settimane, quindi oltre al dovere potremo fare anche i turisti. C'è anche una festa in programma a cui ci ha invitati un nostro amico che vive lì da un anno, spero che vorrai accompagnarmi. Ovviamente può venire anche Laura, ho notato che tra lei e Luca c'è un certo .... Feeling.>

S: < Siii! Allora non sono l'unica ad averlo notato. Ho una foto che ho fatto proprio stamattina come prova, però mi raccomando acqua in bocca .... Ma aspetta, in aereo hai detto?> ero nel panico. Io avevo una paura matta di volare. Avevo saltato molti viaggi con la mia scuola per non dover prendere l'aereo e ora ecco che non ho più scampo, se non ci vado potrei perdere l'opportunità più grande della mia vita. Però se Laura sarà con me magari .... Potrei anche rischiare.

D: < Siamo arrivati.> la voce di Davide mi riportò con i piedi per terra. Era un posto mozzafiato. Ci sedemmo fuori ad un piccolo bar da dove avevamo una visione fantastica del panorama.

D: < Parliamo un po' di te ora. Di me sai quasi tutto ma io di te so soltanto il nome, sono curioso di sapere qualcosa in più su questo angioletto.> angioletto? Mi sentii immediatamente avvampare e chinai la testa nascondendomi con i capelli. Lui lo notò e iniziò a ridere.

S: < Non c'è un gran che da dire in realtà. Sono originaria di un piccolo paesino ad un ora di macchina da Roma e mi sono trasferita a Verona per una follia. Studiavo psicologia al liceo e ho fatto il mio ultimo anno qui da privatista con la mia migliore amica. Fra esattamente 4 mesi e 12 giorni farò 18 anni e non sono ancora pronta per crescere .... Basta credo non ci sia altro da aggiungere. >

D: < Ammazza, psicologia. Scuola piuttosto impegnativa. Ti manca mai il tuo paese? I tuoi amici, la tua famiglia? Comunque tranquilla raggiungere la maggiore età non vuol dire per forza crescere, guarda noi.> mi sorrise per rassicurarmi ed io sorrisi di riflesso, in effetti loro non sono esattamente cresciuti, cioè di età si ma l'età in fondo è soltanto un numero.

S: < Si mi mancano tantissimo. Però ci sentiamo sempre via skype quindi la distanza si accorcia, poi durante le feste torno a casa e rivedo tutti quanti. Poi ci scambiamo tante foto e quindi è come se fossi sempre lì con loro.>

D: < Però immagino sia stato difficile lasciare tutto no?>

S: < Ma in realtà no, o meglio in un primo momento no. Come ti ho detto è partito tutto da un'idea folle di Laura, lei sogna da sempre di diventare un'attrice e ha trovato questa città perfetta per realizzare il suo sogno e io l'ho seguita. Non ci ho pensato molto, in una settimana avevamo già preparato gli scatoloni per trasferirci qui. Ovviamente quando poi ho realizzato completamente, i rimorsi e la tristezza hanno iniziato a farsi sentire ma non mi pentirò mai di averlo fatto.>

Continuammo a parlare così per tutto il pomeriggio, poi mi portò in centro e girammo per negozi. Sembravamo una vera e propria coppia. Oltre allo shopping mi portò anche a vedere i monumenti più belli della città. Mi mostrò anche il famoso balcone descritto in Romeo e Giulietta e il luogo dove è morto Mercuzio. Durante il viaggio di ritorno accese la musica e iniziò a canticchiare le canzoni che passavano alla radio. Io mi unii a lui senza neanche pensarci. Alla fine diventò una specie di concerto.

D: < Sai girare per negozi con te è più divertente che farlo con Riccardo, però mi raccomando non dirgli che te l'ho detto. A volte è peggio di una donna.> mi disse non appena arrivammo davanti casa. Iniziai a ridere e annuii. Quel giorno non avevo smesso di ridere. Non accadeva da anni, con qualcuno che non fosse Laura.

S: < Allora ci vediamo domani a lezione.> lui annuì e gli stampai un bacio in guancia, dopodichè scappai in casa, lasciandolo imbambolato. Sorrisi. Se questo è un sogno per favore non svegliatemi mai.

L: < Allora?? Come è andata?> appena sentì la porta chiudersi, Laura mi tartassò di domande, a cui ero più che felice di rispondere.

S: < È stato tutto perfetto! All'inizio siamo andati in un piccolo bar, poi abbiamo fatto una passeggiata per negozi, mi ha portato a vedere tutti i più bei monumenti, compresi il luogo dove è morto Mercuzio e il famoso balcone. Durante il ritorno abbiamo dato inizio ad un piccolo concerto. Laura è stato come in un sogno! Mai avrei immaginato di fare un'esperienza così! Ti ringrazio veramente con tutto il cuore per avermi convinta a a fare la follia di trasferirci a Verona.> non riuscivo a smettere di sorridere.

L: < A quando il prossimo? Perché ovviamente ce ne sarà un altro, anzi molti altri ancora.>

S: < Per il momento gli ho detto che ci vedremo domani a lezione e lui ha detto di si, il prossimo appuntamento ufficiale non è stato deciso. Uno ci sarà sicuramente a breve ma sarà professionale, dobbiamo accordarci per il servizio fotografico.> decisi di non dire nulla su ciò che già sapevo, era un po' deludente parlare di lavoro al primo appuntamento. A cena Laura continuò con le sue domande tipo: " Come era vestito?", " Ti è venuto a prendere in macchina?", " Com'era la macchina?". Oppure: " Ha detto qualcosa sul tuo look?", " È già impegnato?". Ad un tratto mi guardò con faccia seria e disse: < Domanda importante: fra lui e Luca c'è qualcosa come abbiamo sempre sospettato o no?> Io scoppiai a ridere poi le risposi: < Non ne abbiamo parlato in realtà. Però indagherò promesso!>

Quella sera andai a dormire presto per non rischiare di fare tardi e fu un sonno pieno di sogni, e non più di incubi, come non accadeva ormai da secoli. Era una sensazione sublime.   

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora