C a p i t o l o 19.

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Aveva passato tutto il pomeriggio con Scott a vedere Sherlock in camera da letto. Incredibile come volasse il tempo quando stavano insieme.
"Credi che sia ancora arrabbiato con te?", chiese, fiondando una mano nella ciotola dei popcorn per poi portarli alla bocca.
"Spero di no, ma avrebbe tutte le motivazioni per esserlo", rubando qualche popcorn dalla mano di Scott.
"Hey, quello è mio amico, ridammelo"
"Chi li ha comprati?", rispose scherzosamente, sfidandolo.
"Tu". Incrociò la braccia scocciato.
"E, sentiamo un po', a chi dovrai costruire una statua per averti fatto scoprire Sherlock?". Ora si stava alzando, pronto a mimare una postura fiera, come se dovesse essere davvero usato come modello per la scultura.
"Sempre tu"
"Ho tutto il diritto di prenderti un popcorn, McCall"
"E io di...", rispose prontamente, non pensando però a come avrebbe continuato la frase. "Ti odio, Stilinski"
A quel punto Stiles mise un sorriso dolcissimo, a cui non potè resistere. Si accoccolò addirittura sul suo petto, come se volesse ricevere dele carezze sulla testa.
Non appena chiuse gli occhi, senza nemmeno rendersene conto, fantasticò su quanto sarebbe stato bello se quella scena fosse capitata con Derek. Non aveva nemmeno avuto il tempo di fermare il flusso di pensieri che questi presero forma.
Si sarebbe appoggiato, lasciando che l'altro lo accarezzasse, passandogli una mano fra i capelli, scendendo giù per poi disegnargli il profilo del viso con le dita, lambendo le guance e premendo le labbra.
Quella stessa sera, Stiles sentiva il bisogno di vederlo.
Aveva voglia di rivedere quegli occhi che tanto l'avevano affascinato la sera prima, voglia di vederlo sorridere, rivelando ogni volta una delle sue qualità più belle. Pensò a come si era preso cura di lui, a come si erano sentiti sin da subito in sintonia, o perlomeno, questo era ciò che sperava che anche Derek avesse provato. Avrebbe voluto raggiungerlo quella stessa sera, prendere la macchina e arrivare da lui, per passare del tempo insieme, ma suo padre non gliel'avrebbe permesso, non dopo il litigio della mattina.
Per non parlare di come avrebbe reagito scott se avesse scoperto le sue intenzioni.
Quella fu la prima volta nella sua vita in cui sperò che Scott se ne andasse da casa sua.
"Si è fatto tardi, Stilinski, devo tornare a casa".
Lo aveva per caso sentito? La loro amicizia si stava evolvendo al livello telepatia?
"D-d'accordo, saluta Melissa da parte mia".
"Continua la seconda stagione anche da parte mia, va bene?", gli diede una pacca sulla spalla, per poi abbracciarlo. Era un gesto che faceva sempre, e che Stiles apprezzava particolarmente.
"Certo, Watson, tu resta a casa tranquillo invece"
"A domani"
"A domani", ed uscì dalla finestra, come suo solito.
Ma quella sera nè Stiles avrebbe guardato la seconda stagione, nè Scott sarebbe rimasto a casa tranquillo.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora