C a p i t o l o 72.

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Gli occhi di Derek squadrarono quelli di Noah per più di un minuto. Si guardarono a lungo, un silenzio interminabile durante il quale Stiles strinse, senza farsi notare da suo padre, la mano di Derek. La teneva dietro di sé, deglutendo. Era in uno statao confusionale, uno stato che fu alleviato l'istante successivo. Lo sceriffo allungò il braccio, tendendolo verso il ragazzo.
"Piacere di rivederti, Derek"
Non era un sorriso quello che indossò, nè si trattò di una maschera messa per rendere felice il figlio. Era un'espressione calma, non necessariamente serena, ma calma. Derek allacciò dopo qualche tentennamento la sua mano a quella dell'altro. Non sapeva cosa dire, nè come comportarsi. Un pezzo da novanta come lui, era ora incerto di agire. La bocca impastata, le labbra secche, la voce roca.
"Il piacere è mio, signor Stilinski"
Strinsero le mani con forza, come avrebbero fatti due compagni di vita.
Stiles rimase a fissare a lungo quel punto in cui le loro dita si incontrarono, ancora incredulo di ciò a cui stava assistendo.
"Avete fame?" chiese Noah,interruppendo bruscamente il flusso di pensieri del figlio.
"Papà, io ho sempre fame, non chiedermelo nemmeno", sdrammatizzò con una tale spontaneità da far sorridere Derek, sorriso che suo padre notò. Ma non disse nulla, non aveva più intenzione di decidere per il figlio. Si sarebbe fidato di lui, l'avrebbe accettato sempre, qualsiasi cosa avesse scoperto sul suo conto.
"Tu, Derek? Ti va di fermarti a cena?"
Stiles gli strinse la mano, una nell'altra. E con quel gesto, si sentì protetto, al sicuro. E fu con quella sicurezza che disse un assolutamente così sincero, così vero, così perfetto da far rabbrividire il ragazzo al suo fianco.
Passarono l'ora successiva seduti attorno al tavolo, parlando del più e del meno, proprio come l'ultima volta. Derek guardava in continuazione che espressione facesse Noah, così come Noah teneva d'occhio Stiles. Era da più di un mese che non lo vedeva così sereno.
"Non capisco perché tu abbia questa specie di fobia per le verdure" disse suo padre.
"Non sono io ad aver paura di loro, sono loro che mi temono. Qual è l'ultima volta che hai visto una zucchina starmi vicino? Forse non camminavo nemmeno"
"Oh, no, ti sbagli. Ricordo di avertele fatte mangiare a casa di Scott. Melissa le cucina da dio"
"E quanti anni avevo?"
"Sette, se non sbaglio"
"E poi ti lamenti che sono il più basso in famiglia. Mi hanno bloccato la crescita, papà", lo sussurrò come fosse un segreto riservato a pochi.
"Derek, digli qualcosa per piacere"
"Onestamente, non posso dargli torto, signore. Nemmeno a me fanno impazzire"
"Vi siete proprio trovati voi due, eh?" sbuffò scherzoso.
Ci fu un attimo di silenzio.
Sì, si erano proprio trovati, si erano davvero tenuti, e sempre l'avrebbero fatto.
Noah passò lo sguardo da uno all'altro, accorgendosi del fatto che avrebbero voluto stare più vicini di quanto non lo fossero in quel momento.
"Andate pure al piano di sopra, qui ci penso io". Stiles diede una pacca sulla spalla a suo padre e si diresse verso le scale. Derek, non volendo approfittare della sua momentanea accettazione nei suoi confronti, indugiò.
"Lasci che le dia una mano, signore Stil..."
"Resta con lui, non ti preoccupare"
Derek lo guardò con riconoscenza.
"Non appena si fa troppo tardi per rimanere, ci chiami e toglierò il disturbo"
"Tu vivi solo?"
"S-si"
"Allora puoi restare, se vuoi"
Per poco non si sentì mancare la terra sotto i piedi. Lo stesso uomo che, un mese prima, l'aveva letteralmente spinto fuori di casa, lo stesso uomo che gli aveva proibito di parlare con il figlio, lo stava ora invitando a rimanere a dormire.
"N-non so se è il caso"
"A Stiles farebbe piacere. Vorrei rimanessi, dunque"
"N-non so come ringraziarla per l'ospitalità"
"Ora vai, e buonanotte"
"Buonanotte, Signor Stilinski"
Lo guardò un'ultima volta, come se volesse verificare che non gli saltasse alle spalle appena dopo essersi girato. Lo guardò un'ultima volta per poi dirigersi verso le scale, verso Stiles, evidentemente già in camera.
Ad aspettarlo.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora