C a p i t o l o 74.

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Derek rimase sveglio tutta notte, restando vigile su quel corpo come fosse un lupo, come se fosse un fiore da proteggere, da non sgualcire. Lo guardava dormire, parlare nel sonno, agitarsi e calmarsi con qualche carezza. La luce bianca della luna filtrava attraverso la finestra, illuminando perfettamente quel viso, schiarendone ogni centimetro. I nei diventarono ancora più evidenti su quella superficie candida. Era ancora più bello del solito, sempre che fosse possibile. I capelli scompigliati, le mani intrecciate a quelle dell'altro,  appoggiate al petto. Le teneva vicino al cuore: solo Derek aveva saputo toccare la sua anima, senza deturparla, senza spezzarla. Tutto di Stiles era poesia, tutto di quel ragazzo lo attraeva. Legato a lui da ormai diverse ore, si chiese che ore fossero."Le tre", pensò.
Era rimasto davvero tutto quel tempo a guardare un'unica cosa?
Era davvero rimasto al suo fianco, sdraiato dietro di lui, la schiena dell'altro contro il suo petto?
Sì, l'aveva fatto, e non ci fu cosa più bella del rendersene conto.
"Il tempo passa troppo velocemente quando sono con te", disse più a sè stesso che a Stiles, che si mosse leggermente. Temendo di averlo svegliato, Derek si immobilizzò, per farlo continuare a sognare. Chissà a cosa stesse pensando, chissà su chi stesso fantasticando. Gli accarezzò leggermente il viso, lasciando crollare il suo, cadendo sul lenzuolo non più fresco. Si sentiva stanco, senza forze, ma non riuscì a staccare lo sguardo da quella persona, quella persona che amava ogni giorno di più. Una marea di pensieri gli invasero la mente. Tutto quello che era successo dalla prima volta in cui incrociarono i loro occhi, gli passò in testa, come fossero aeroplani di carta, ognuno contenente una storia, una storia da raccontare, da rivivere. Afferrò un foglio impalpabile, piegato su sè stesso nell'aria. Lo aprì, e ne scaturirono gli istanti migliori, quelli più intensi. Lo aprì, lo visse nella mente, per la seconda volta.
Ma un altro aeroplano gli colpì il viso.
Infuocato, infiammato.
Non voleva leggerlo, aveva paura del suo contenuto. Trovò il coraggio, e separò i lembi del foglio, dandogli modo di raccontarsi. Ciò che ne uscì lo fece quasi cadere nel letto, nonostante fosse immobile. Quel ricordo, nell'istante stesso in cui si rivelò, venne tramutato. 
Completamente cancellato.
Si dipinse del viso di Stiles, che gli sorrise.
Si dipinse della stretta di Noah, che lo accoglieva in casa sua.
Si dipinse del volto di Claudia, che gli accarezzò i capelli. Perdonandolo.
Era quello il suo destino. Tornare un angelo puro, ritrovare la propria forza nell'apertura delle proprie ali, essere di nuovo capace di amare e di farsi amare.
Quella notte Derek si perdonò, una volta per tutte, delle colpe che si era affibbiato nel tempo, delle colpe che gli avevano lacerato il petto, lasciandogli dei segni indelebili. Quella notte, da quella marea di pensieri, ne uscì non naufrago, ma vincitore.
E quel vincitore, tornando alla realtà, si rese conto di avere un conto in sospeso, un conto in sospeso che decise di affrontare subito.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora