C a p i t o l o 12.

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Non dormiva così bene da tempo.

Aprì gli occhi a fatica, per poi guardarsi intorno, cercando di capire dove si trovasse. Aveva un lenzuolo bianco sul corpo, delicatamente appoggiato fino all'altezza delle spalle, la testa appoggiata sul comodo bracciolo, la gamba sinistra rannicchiata, l'altra tesa.
"Un momento", pensò.
Allungo leggermente la gamba destra fino a che qualcosa gli impedì di continuare. Si sollevò lentamente per poter vedere oltre suo fianco, ma, non avendo abbastanza forze per sporgersi, preferì appoggiarsi sui gomiti. Sgranò gli occhi con la mano: poco dopo li riaprì.
Fu difficile non sobbalzare alla vista di Derek addormentato sul lato opposto del divano: le gambe, tese, toccavano le sue. I capelli scompigliati rendevano il viso ancora più naturale rispetto alla sera precedente. Gli occhi socchiusi, le mani semiaperte.
Era bellissimo, non avrebbe saputo descrivere quella scena altrimenti. Cercò di allungare di più le gambe per svegliarlo senza che se ne accorgesse. Avrebbe voluto vedere quale sarebbe stata la sua reazione non appena aperti gli occhi. Scosse il lenzuolo, di cui Derek si era impossessato per metà. Girò il viso e fu allora che notò la tazza poggiata sul tavolino: si ricordò immediatamente della dolcezza con cui gli aveva proposto una camomilla, di come si fosse quindi sdraiato "come se fosse a casa sua" sul divano, e di come, a quanto pare, si era addormentato senza accorgersene. Non ricordava quale fosse stato il suo ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi, ma era certo di essersi addormentato serenamente. Quando era preoccupato, tendeva a dormire sulla schiena; dormiva invece rannicchiato sul fianco destro in momenti di tranquillità, e quella era esattamente la posizione in cui si era svegliato qualche minuto prima. Provò per la seconda volta a muovere le gambe, raggiungendo quasi il petto di Derek. Fu allora che lo sentì muovere.
Stiles si immobilizzò, fingendo di dormire. Avvertiva che si era svegliato, visto che fece esattamente il gesto, o almeno così gli sembrò, che aveva fatto lui precedentemente.
"Buongiorno...", sussurrò con tono compiaciuto, per poi ritrarre le gambe e alzarsi lentamente, cercando di non spostare troppo il lenzuolo. Stiles continuò a tenere gli occhi chiusi. Sentì le labbra di Derek poggiarsi sulla sua fronte.
Gli stava dando un bacio, forse?
Avvertì il suo tocco anche sulla guancia sinistra, quella non schiacciata contro il bracciolo.
"Buon compleanno, piccolo".
Fu allora che, impaziente di vedere i suoi occhi da così vicino, aprì i suoi lentamente.
Derek gli sorrise, come se avesse capito che non stava dormendo per davvero.
Rimasero a guardarsi per qualche secondo, poi si accovacciò vicino a lui.
"Dormito bene?" chiese con la voce roca mattutina, irresistibile.
Rispondere "la più bella dormita di un anno" , gli sembrò eccessivo, così si limitò a "la più bella dormita della settimana".
Sorrisero entrambi.
"Scendiamo a fare colazione?", propose allungandogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
"Non me lo faccio dire due volte".
Distese la sinistra, afferrò la sua e saltò su in un istante. Quando atterrò era a pochi centimetri dal viso di Derek: imbarazzato, si distaccò velocemente.
"Vieni, andiamo".
Stiles ebbe come l'impressione che non avesse avuto nulla in contrario a quel suo gesto. Con questo pensiero, scese a far colazione col sorriso, il tutto senza nemmeno rendersene conto.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora