"Adoro casa tua" disse meravigliato, dopo che Stiles gli fece fare il giro delle stanze.
"E non hai ancora visto la chicca che, modestamente, è camera mia", scherzò.
"Mostramela, sono curioso di vedere come sia".
Arrivarono alla porta e non appena Stiles appoggiò la mano sulla maniglia, "Non è vero, non è niente di speciale, non devi aspettarti chissà cosa", ci tenne a specificare. Forse aveva creato false illusioni ed era il caso di smentirle subito.
"Sai cosa penso?", disse con voce calda.
"Che sia eccessiva la mia modestia? È tutta una tattica, Hale: sottovalutare il prodotto per abbassare le aspettative. Ma modestamente il prodotto è di gran lunga migliore di come viene presentato", ironizzò.
"No, nulla di tutto questo, Stiles"
"E allora cosa stavi pensando?"
"Hai presente ieri notte?"
"Assolutamente"
"Cosa ha reso speciale ieri notte?"
Era percaso una domanda trabocchetto per sentirsi rispondere "Tu"? Non l'avrebbe di certo detto così esplicitamente.
"Tu", ammise Stiles. Le sue guance si colorirono di rosso per l'imbarazzo, ma continuò a guardarlo negli occhi: erano uno spettacolo troppo bello per non essere ammirato.
"Fammi la stessa domanda", chiese Derek.
"C-cosa ha reso speciale ieri notte?"
"Tu. E sai cosa rende speciale questa stanza? Tu. Qualsiasi cosa ci sia lì dentro, sarà speciale, perché ti appartiene". Accompagnò le ultime parole carezzandogli il viso e guardandolo intensamente.
Stiles non seppe minimamente come rispondere, si limitò a un timido sorriso e aprì la porta.
Scrutò a lungo le sue espressioni nel guardarsi in giro, quando gli balzò in mente l'immagine della bambina vista a casa sua la notte scorsa.
"Derek, ma Claudia..."
"Oh, è con mio zio Peter, ci sa fare coi bambini"
"Mi piacerebbe conoscerla meglio un giorno", disse entusiasta.
"Sai che gli piaci?"
"C-cosa? E q-quando mi avrebbe conosciuto?"
"Ci ha visto dormire insieme, e mi ha detto che gli piaci, testuali parole"
"Caspita, non me l'aspettavo. Gironzola spesso di notte?", sorrise.
"Molto spesso si", replicò ridendo Derek.
"Spero ti piaccia würstel e patatine comunque, io la adoro, sai?"
"È una delle mie preferite in assoluto, la mangerei sempre".
Si sedettero sul letto nella stessa posizione in cui era stato con suo padre quel pomeriggio: le gambe distese e la schiena poggiata al muro. Si guardarono più volte, rimanendo in silenzio, ma senza provare imbarazzo, per la terza volta
"Metti la testa sulla mia spalla", sussurrò.
Stiles non se lo fece dire due volte: la appoggiò dolcemente. Derek a quel punto gli passò più volte una mano fra i capelli con la destra.
Chiusero gli occhi per circa cinque minuti, prima di essere bruscamente portati alla realtà dal suono del campanello.
"Dobbiamo andare, piccolo", gli disse all'orecchio.
Quella fu la prima volta in cui Stiles non esultò per l'arrivo della pizza.
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"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017
FanfictionQuella che state per leggere non è nient'altro che la storia d'amore tra due ragazzi. Due ragazzi che si sono voluti contro gli ostacoli della vita, desiderati in bilico sui precipizi dell'amore, amati contro il tempo. Highest Rank: #82 in FanFicti...