C a p i t o l o 47.

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"Anima vecchia,
le tue ferite lo mostrano
So che non ti sei mai sentito così giù
Ma resisti, alza la testa, sii forte
Resisti, resisti finché li senti venire
Ecco che arrivano.
Prendi un angelo dalle ali
Ora pregalo per qualcosa
Pregalo per un giorno in più
Prendi un angelo dalle ali
È il momento di dirgli tutto
Chiedigli di avere la forza di restare."

Gli urlava di rimanere un giorno in più, gli urlava di avere la forza di restare.
Stiles era lì, attonito, inerme. Indifeso quanto un angelo senza ali che non può più volare. Gli occhi chiusi, sigillati: forse l'incidente non era l'ultima cosa che avesse visto. Forse li aveva chiusi un attimo prima, per rivedere i suoi ricordi migliori attraverso quel velo impalpabile che è l'immaginazione.
Il corpo steso sull'asfalto. Il viso, rigato dal sangue, abbandonato senza forze sulla fredda lastra color cemento.
La mente di Derek fu invasa da un lampo di luce bianca. Fredda, gelida, accecante. Gli stava bruciando gli occhi, non riusciva a vedere altro.
Le sue urla di dolore erano soffocate dall'illusione che si trattasse di un incubo, ma ogni singolo suo atomo temeva il peggio.
Prendi un angelo dalle ali.
Ora pregalo per qualcosa.
Pregalo per un giorno in più.
Le sue mani spogliarono Stiles della camicia che aveva addosso, per sentirgli il cuore. La strapparono via da quel corpo con forza, lacrime, delicatezza.
Prendi un angelo dalle ali
È il momento di dirgli tutto
Chiedigli di avere la forza di restare.
"S-stil-les, Stiles rispondimi. STILES".
Appoggiò la testa contro il suo petto.
Riuscì a sentire pochi, irregolari, imprecisi battiti.
Non sapeva come fosse possibile, non sapeva per quanto lo sarebbe stato, ma era vivo.
Era lì, ancora con lui, ancora tra le sue braccia. Lo sentiva respirare, un respiro bloccato dal sangue che gli colava sul viso. Lo sentì vivere, e tornò a vivere.
In una frazione di secondo mise la mano in tasca, in cerca del telefono. Tastò a lungo, invano.
"Dove cazzo..."
Niente, nessun telefono: aveva lasciato a casa l'unica cosa che avrebbe potuto aiutarlo, l'unica cosa che avrebbe sollevato Stiles dal dolore, dalla morte che aveva coraggiosamente evitato.
Cercò nelle tasche di Stiles, ma niente. Erano entrambi fuggiti da quella casa, uno dei due anche da sé stesso. Non impiegò un secondo a pensare: senza forze, con una lancia nel cuore e gli occhi in fiamme, lo prese in braccio. Stiles si lasciò andare a peso morto, Derek lo reggeva stretto a sè.
Non sapeva quanto avrebbero retto, nè quanto avrebbero resistito. Ma erano insieme.
Prendi un angelo dalle ali.
Lo tenne stretto a sè.
Ora pregalo per qualcosa.
"Resta con me, Stiles, resta con me"
Pregalo per un giorno in più.
"Resisti, ti prego"
Prendi un angelo dalle ali
"Tieniti forte"
È il momento di dirgli tutto
"Non lasciarmi, non lasciarmi Stiles"
Chiedigli di avere la forza di restare.
"Vivi, ti prego"
Corse per mezz'ora, reggendolo tra le braccia, tenendolo come fosse la cosa più bella che gli fosse capitata. Lo era.
Corse per mezz'ora, non pensando nemmeno alle sue forze fisiche che venivano a mancare.
Corse per mezz'ora: l'unico obbiettivo era la vita del ragazzo dagli occhi nocciola. Il resto, non contava più nulla.
Vedeva le strade deserte succedersi, nessuno che potesse aiutarlo.
Forse doveva andare così: era stato Derek a condurlo quasi alla morte, e doveva essere Derek a riportarlo in vita.
Corse per mezz'ora.
Tutto sfocato eccetto Stiles.
Tutto senza senso, eccetto Stiles.
Tutto privo di vita, senza Stiles.
Lui non era niente, senza quel ragazzo: quel ragazzo che l'aveva fatto sentire a casa, che gli aveva permesso di vivere, per la seconda volta.
Fu quando non pensò più a nulla se non a portarlo in salvo che si rese conto di amarlo .
Arrivarono in ospedale, Derek con un calcio spalancò le porte, in cerca di un aiuto, un qualsiasi aiuto.
"Lui è Stiles Stilinski: fate qualcosa, ora, vi prego."
Accorsero i medici, presero l'angelo senza ali dalle braccia di Derek.
Lo portarono in salvo. Ce l'aveva fatta.
Si accasciò a terra, con le lacrime che gli rigavano il viso. Melissa McCall gli si avvicinò.
"L-lei, lei è un suo parente?". Era distrutta, lo sguardo vuoto, perso. La vista del figlio della sua migliore amica, in quello stato, le aveva fatto fermare il cuore.
"N-no"
"Scrivo amico  nella documentazione allora" iniziò a poggiare la penna sul foglio, tremando.
"N-no", la interruppe. "Sono il suo ragazzo, lui è con me".



"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora