C a p i t o l o 81.

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Un anno dopo

Stiles sbarrò gli occhi, credendo di aver capito male. Non poteva essere, non poteva averglielo davvero chiesto. Quello era stato semplicemente un sogno, un sogno da cui non avrebbe mai voluto svegliarsi. Sgranò gli occhi una seconda volta, e lo vide.
Derek Hale, il ragazzo di cui si era innamorato e che avrebbe amato fino al suo ultimo respiro, era lì, inginocchiato, con le mani intrecciate nelle sue.
Non poteva essere, stava sognando.
Non poteva essere, era solo la proiezione illusoria del sio desiderio più remoto.
Lo guardò, cercò di leggere nei suoi occhi cosa volesse dirgli. Ma quello che Derek sentiva il bisogno di esprimere, era già stato detto qualche secondo prima.
Vuoi sposarmi?
Queste parole scandivano i pensieri di Stiles, come una di quelle melodie che aveva sempre tentato di comporre, una di quelle melodie che ti pugnalano al cuore, leccandoti poi le ferite. Una di quelle melodie che ti avvolgono l'anima con un paio d'ali, che ti custodiscono tra due mani. Una di quelle melodie che fanno battere il cuore, sia che si tratti del proprio, sia che si tratti di quello di un altro. Lo guardava non rendendosi conto di cosa fosse appena capitato.
Bianco, poi nero, poi bianco e ancora nero.
I tasti si alternavano.
Uno, due, tre, poi tutti insieme.
Gli aeroplani di carta gli colpirono delicatamente la fronte, aprendosi e raccontando una storia, una storia che valeva la pena di essere raccontata: la loro.
Derek gli prese le mani, le strinse al suo petto e le baciò.
Lo fece con delicatezza, forza, speranza e voglia di averlo per sempre.
Lo fece con determinazione, spontaneità, prontezza e voglio di averlo per sempre.
Lo fece con amore, passione, paura, e voglia di averlo per sempre.
Lo stava avendo, lo avrebbe avuto.
Stiles non era mai stato amato così, forse solo da sua madre.
Stiles non sapeva cosa lo aspettasse, se la vita o la morte, ma sapeva cosa aveva: aveva Derek. E avere Derek significava avere tutto.
Stiles girò il viso, in cerca di quello dell'altro, che si allacciò subito al viso.
Derek si alzò leggermente, tornando vicino a lui.
Appoggiò le proprie labbra sulla fronte dell'altro, per poi baciarlo.
Si staccò da quel contatto soltanto per dire la frase che qualsiasi persona sogna che gli venga detta.
"Vuoi sposarmi?"
Stiles, immerso in quel mare smeraldo, languido, freddo e intenso al tempo stesso, aveva una sola cosa da dire.
"Si"
Quel mare smeraldo, languido, freddo e intenso al tempo stesso si illuminò, brillando di luce propria. Prese il viso di Stiles e lo baciò: con delicatezza e fermezza, passione e purezza.
Stiles era ancora in ascolto della melodia nella sua testa.
Più Derek lo baciava, più sognava.
Più Derek lo baciava, più si rendeva conto di quanto quel ragazzo fosse reale, di quanto quel momento fosse vero, di quanto avesse appena accettato di sposarlo.
Non appena la nota bianca, la più alta fra tutte, vibrò nella sua mente, capì.
Capì che era vero.
Capì che lo amava più della sua stessa vita, per quanto precaria fosse.
Capì che Derek amava lui, oltre l'ostacolo della vita, oltre il limite del tempo, oltre lo spazio.
Oltre la profondità degli abissi, oltre l'ampiezza del cielo, cielo da cui forse era venuto.
Da quell'istante in poi, sarebbero stati legati per sempre.
Qualunque cosa fosse accaduta.
Qualunque cosa accadesse.
qualunque cosa sarebbe accaduta.
Sarebbero stati insieme.
Si sarebbero tenuti.
Per mano o tramite il filo che lega due anime, una terrestre l'altra in una dimensione parallela.
Sarebbero stati insieme.
Ogni giorno.
Avevano avuto il coraggio di amarsi, e chi ama vince, sempre.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora