C a p i t o l o 84.

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Un anno dopo


"È tutto finito, piccolo. Torniamo a casa", gli sussurrò all'orecchio stringendolo forte a sè. Se lo tenme vicino, come fosse un premio appena vinto. Lo era, Stiles lo era.
"Tu non hai idea di quanto mi sia mancato tutto. Uscire, dormire da te, mangiare, dormire da te. Fare l'amore, dormire da te. Ah, e anche il dormire da te. L'ho già detto?"

"Credo tu l'abbia accennato, sì" sorrise Derek, accarezzandogli i capelli.
Stiles, ancora seduto sul letto, si preparava a tornare a vivere dopo aver rischiato di dover dire addio a tutto, a tutti, a lui.
Un trapianto al cuore non l'avrebbe fermato dal prendere in mano la sua vita come se nulla fosse accaduto.
Un trapianto al cuore non l'avrebbe fermato dal prendere Derek e amarlo come non aveva mai fatto.
Un trapianto al cuore non l'avrebbe fermato dall'amare, mai.
Un cuore nuovo avrebbe amato Derek esattamente come quello vecchio.
Ci vuole coraggio, coraggio di amare. Coraggio di andare avanti, nonostante tutto.
Coraggio di saper riconoscere chi ci ama e tenercelo stretto, di saper riconoscere chi amiamo, e non lasciarlo mai andare.
Ci vuole coraggio, e Stiles ne aveva, da vendere.
Si guardarono a lungo.
"Ce l'hai fatta, piccolo. Ora è davvero tutto finito", disse mentre si sedette al suo fianco. Gli sfiorò una guancia con le dita, per poi stringerlo e portarlo al suo petto. Appoggiò le labbra sulla sua fronte.
Delicatamente, consapevole della sua fragilità, e con determinazione, consapevole della sua forza.
Stiles era forte, lo era sempre stato, ma, nonostante gli sforzi di Derek di descriverlo come un eroe, il suo eroe, non se n'era mai reso conto.
"Non si vince mai da soli, Hale. Se non ci fossi stato tu, mio padre, Scott e gli altri, beh, ora io non sarei qui"
"Amo quando ti sottovaluti. Mi dai un buon motivo per prenderti a sberle" scherzò Derek.
"Oh, non oserai"
"Solo perché sei convalescente, sappilo. Solo per questo" specificò, prima di stampargli un bacio sulle labbra, che Stiles ricambiò con intensità.
"Fra quanto possiamo andare?"
"Appena arriva la tua sorpresa"
"La mia cosa?"
Non fecero in tempo a finire la frase che un ragazzo alto, dalla chioma disordinata e con la mascella leggermente storta entrò, fiondandosi sul ragazzo. Scott, seguito da Allison e da Lydia, bloccò letteralmente il respiro del migliore amico.
"E-Ehm, S-Scott, ti adoro anch'io, ma preferirei non dover passare direttamente al reparto infarti", esclamò mentre si lasciava abbracciare, o meglio, soffocare dal ragazzo. Scott, al settimo cielo, non smise di tenerlo stretto a sè, come se non lo vedesse da una vita.
"Lasciane un po' anche a noi", disse Lydia con finta aria scocciata, rivelando solo in quel momento la sua presenza.
"Martinoiosa!" esclamò Stiles, letteralmente scollandosi di dosso Scott.
"Scusa come mi hai chiamata?" alzò un sopracciglio.
"Martinoiosa, non ti piace?"
"È persino peggio dell'ultimo"
"Martinanetta non lo batte nessuno"
"Ringrazia che sei convalescente, Stilinskidiota"
"Vedo che impari in fretta" le disse strofinandole i capelli, facendola innervosire, prima di incrociare lo sguardo di Allison. Notò solo in quell'istante che fosse lì, proprio dietro a Lydia, con il corpo appoggiato alla soglia della porta. Le braccia serenamente incrociate, lo sguardo dolce: il sorriso, leggermente accennato, regnava su quel viso calmo e fermo come al solito.
La persona che lo aveva sostenuto da sempre, la ragazza che era sempre stata al suo fianco, la persona che gli aveva fatto capire chi fosse davvero, prestandosi a un bacio, un bacio che non fece vibrare nemmeno un capello a Stiles.
"E come potevi non esserci anche tu?" si limitò a chiederle ironicamente, andandole incontro per poi abbracciarla.
Si strinsero teneramente, creando una scena che sia Derek, sia Scott che Lydia si misero ad osservare.
"Bene, ora che state quasi per farmi piangere, possiamo procedere. Stiles" si girò verso il ragazzo "credo che stare in ospedale ti abbia tenuto all'oscuro di un fatto fondamentale". Lo disse con il suo solito sguardo furbo, il che lo preoccupò non poco.
Fu allora che Scott si avvicinò ad Allison, allungandole la mano, mano che lei strinse.
"Voi due...?". Un sorriso si allargò sul viso di Stiles, che non smetteva di guardare quelle dita sfiorarsi, quelle mani intrecciarsi.
Scott avanzò verso Stiles, trascinando con sè Allison. 
"L'ho baciata, l'ho baciata Stiles" gli sussurrò all'orecchio, come fosse un segreto da tenere nascosto. Lo disse con tenerezza, soddisfazione, gioia. Lo disse nello stesso modo in cui un ragazzo avrebbe dichiarato di aver conquistato la ragazza che gli era piaciuta da sempre. Era esattamente questo il loro caso, e fu esattamente così che lo disse.
Stiles passò lo sguardo da Scott, poi ad Allison, infine a Lydia, che aveva le mani congiunte davanti alla bocca, le labbra serrate per via di un'euforia repressa, un'euforia che avrebbe presto smesso di trattenere.
Non riuscì a fare altro che prendere entrambi gli amici e stringerli forte, quasi soffocandoli.
"S-Stiles, non c-ci stiamo sposando"
"Per ora, McCall, per ora"
"Te l'ha mai detto qualcuno che ti fai troppi film mentali?"
"No, nessuno. Mai" mentì, consapevole delle volte che Derek aveva dovuto sorbirsi tutte le sue teorie su quanto quei due sarebbero stati carini insieme.
"No, nessuno, certo come no" disse Derek, con tono ironico.
E in quell'esatto momento, Stiles si trovò a barcollare a causa di due braccia che gli si fiondarono addosso, stringendogli il bacino.

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora