C a p i t o l o 55.

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"Stiles, i-io non credo che..."
"Portami da te, ti prego. Ho bisogno di sapere alcune cose. Stavo venendo proprio per chiedertele"
"E io proprio per dirtele". Derek si sentì catapultato in una realtà in cui mai avrebbe pensato di tornare: Stiles che gli parlava, Stiles che l'aveva appena abbracciato. Stiles che lo voleva con sè, come all'inizio. Era immerso in una specie di limbo in cui l'unico suono che sentiva era il respiro caldo dell'altro.
Non avrebbe mai potuto sfuggire da quell'occasione, non dopo averla desiderata così intensamente. Gli prese il polso delicatamente per trascinarlo verso di sé. Stiles, senza pensarci due volte, lo seguì.
Non era convinto che fosse la cosa giusta da fare, ma in quel momento questo era l'ultimo dei suoi problemi. Quel ragazzo era il primo dei suoi problemi e il primo delle sue soluzioni.
"Claudia è giù al bar con Peter, possiamo stare su se ti va?" disse Derek, sperando in un si.
"Certo, v-va bene". La sua voce tremò leggermente, al pensiero di come avessero passato le ultime volte in quella casa.
"Dammi un bacio"
"Solo?"
"Due, meglio due"
"Non era questo il punto. Uno, due, non cambia niente. Non voglio darti solo baci, Stiles, sai cosa intendo"
"No, a dire il vero non lo so". Si morse il labbro, provocandogli una risposta altrettanto poco ingenua.
"Io credo proprio che tu lo sappia"
"Dammi una dimostrazione pratica."
Finirono per terra, uno sopra l'altro, i lividi sul collo, i brividi nel corpo.
Al solo ricordo di quegli istanti, il respiro si fece più pesante.
"Tutto bene?", chiese Derek, leggermente preoccupato.
"S-si, assolutamente", mentì.
Non andava per niente bene, no. Non quando avrebbe voluto baciarlo, con la consapevolezza che sarebbe stato sbagliato. Lo sarebbe davvero stato?
Nella sua testa, ora piena di sensazioni diverse, regnava il panico. Decise di cercare la mano di Derek e stringerla. Forse quel tocco l'avrebbe fatto sentire meglio, e fu proprio quello che successe.
La tenne per gli tutti i dieci minuti che li dividevano dal locale. Quando arrivarono, Derek lo condusse sul retro.
"Vieni, entriamo da qui", gli indicò una porta secondaria.
"Come mai non passiamo dal bar?"
"Non me la sento di illudere Claudia, lei spera con tutta sè stessa che torni nelle nostre vite", mando giù il nodo in gola. Tutti i "ti prego, mi manca", e i "dimmelo che non mi vuole più bene" gli risuonarono in testa. Non si sarebbe mai permesso di crearle un sogno col rischio di spezzarglielo di nuovo. Lui aveva portato Stiles nella sua vita, e se ora sentiva la sua mancanza ogni giorno era soltanto colpa sua.
"D-derek"
"Si?"
"Chi ti dice che sia un'illusione?"
"Preferisco pensarla così, che rimanere ferito dopo"
"Ho bisogno di sapere delle cose, tutto qui. Non è detto nulla, ma devi darmi tempo"
"Ti darò tutto il tempo che vuoi, Stiles, tutto il tempo che ti serve. A una condizione."
"Quale?"
"Che poi torni da me."






"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora