C a p i t o l o 25.

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Stiles scese velocemente giù dalle scale per andare ad aprire, mentre Derek si diresse con calma nella zona cucina. Si guardarono prima di intraprendere direzioni diverse, sorridendosi a vicenda.
Trovò Noah occupato a cucinare.
"Ha bisogno di una mano?", chiese gentilmente.
"Oh, F-Ferek, fi grafie!", bofonchiò con la bocca piena. Stava decorando con del salmone alcune fette di pane tramezzino.
"Tartine, le adoro", esultò.
"Fono confento ti piaffiano", disse con le parole ancora bloccate dal boccone.
Sentirono Stiles pagare entusiasta il fattorino.
"Grazie, alla prossima, buona serata!"
Entrò in cucina con un largo sorriso. "Pizza!"
"Appoggiala lì, Stiles, e tagliala in tranci"
"D'accordo. Derek, aprì quell'anta", disse indicandone una vicino al frigorifero, "ci sono delle tovagliette dentro"
"Niente tovagliette stasera, prendi la tovaglia: stesso posto, ragazzo". Gli fece un largo sorriso.
Stiles non riusciva a capire come suo padre fosse passato da un'aria scettica a un "prendi la tovaglia, ragazzo". La usava solo nelle occasioni speciali, ciò significava che stesse considerando Derek speciale.
Cenarono insieme, serenamente, tra risate e frecciatine tra padre e figlio. Derek si inserì perfettamente nel contesto, parlando più degli altri due. Aveva un talento nel mettere a proprio agio le persone.
"E così ti eri nascosto sull'albero pur di sfuggire allo sciroppo", continuò a ridere, pur mantenendo un certo contegno e una certa educazione.
"No, dai, non essere così diretto", replicò Stiles, "io la definirei più come la volta in cui dimostrai le mie capacità sportive e la mia astuzia", disse ironico, o forse no.
"E le tue capacità e la tua astuzia  ti hanno permesso anche di guarire senza medicine", a questo punto dovette coprire la bocca con la mano per non scoppiare a ridere.
"Non sei per niente simpatico, Hale", lo guardò male Stiles, cercando di mascherare la reale voglia improvvisa di stampargli un bacio sulla guancia.
"Non ti ruberá il titolo di Re Del Sarcasmo, tranquillo figliolo!", saltò su suo padre, trattenendo anche lui le risate.
"Bene, ve la siete cercata: queste tartine sono mie", sbuffò avvicinandosi il piatto con quelle rimaste. Le mangiò in modo buffo e con fretta, squadrando gli occhi di Derek e di suo padre.

"Grazie per la cena, era tutto buonissimo"
"Non c'è di che Derek, grazie a te semmai", gli diede una pacca sulla schiena.
"Papà, sai che ha un locale tutto suo in cui cucina lui stesso?", disse fiero Stiles.
"Davvero? Dovrai aiutarmi qualche volta allora"
"Più che volentieri!".
"Voi andate pure ragazzi, ci penso io qui", si rivolse dolcemente a entrambi.
"Grazie, papà", scambiandogli uno sguardo di gratitudine.
Che suo padre si stesse ricredendo?
"Alla prossima, signore"
"Alla prossima, ragazzo"
Si alzarono dal tavolo e si diressero verso la porta d'ingresso.

"Vieni con me", disse sussurrandogli all'orecchio Derek, prendendogli delicatamente il  polso."Voglio farti conoscere Claudia"

"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora