C a p i t o l o 42.

1.9K 165 7
                                    

Stiles aveva bisogno di pensare, di capire se stesse davvero sbagliando a fidarsi di Derek, se lo stesse ingannando prendendosi gioco di lui o mostrandosi per un qualcuno che non era, baciandolo per gioco. E se non fosse stato così? Se non si fosse sbagliato sul suo conto ed era davvero la persona che aveva conosciuto, senza filtri e senza maschere? Se fossero stati gli altri a sbagliare? Gli altri, gli altri non ascoltano mai. Stiles sapeva farlo, era una delle poche qualità di cui era consapevole, una delle poche che vedeva. Apprezzava il bello negli altri, senza nemmeno chiedersi se ce ne fosse in lui stesso.
E ce n'era, ce n'era davvero, ed era proprio di quel Bello che Derek si stava innamorando.
Capì che il solo modo per venire a capo di questa storia fosse continuare a frequentarlo, capire di più su di lui, far sì che anche l'altro lo conoscesse meglio. Voleva sapere su Derek tanto quanto voleva che Derek sapesse su di lui.
Passò i giorni successivi tra casa Stilinski e casa Hale, pranzando da una parte e cenando dall'altro, baciandolo e dovendosene andare per tornare entro una certa ora.
Più Stiles stava con lui, più stava bene.
Più Derek stava con lui, più stava bene.
"Non andare" gli disse una sera, sussurrandoglielo all'orecchio, mentre gli passava una mano decisa fra i capelli.
"Devo farlo, sai che se potessi rimarrei qui tutta notte."
Continuarono a vedersi, nonostante Stiles ogni volta dovesse affrontare Scott, preoccupato per l'amico, ed Allison che, fidandosi ciecamente di Lydia, era ancora più in pensiero di Scott, se possibile.
"Ragazzi, sto bene, ve lo giuro, non dovete farmi da balie", precisò una sera, trovandoli entrambi ad aspettarlo in camera. Probabilmente Scott le aveva fatto usare l'entrata secondaria.
"Lo sappiamo che stai bene, ti si legge in viso", iniziò Allison.
"Hai le labbra gonfie, come potresti non stare bene?", ironizzò l'altro.
"Riesci a vedere altro oltre che un ragazzo, in questo caso io, in preda agli ormoni? Sai benissimo che non sono quel tipo di persona", sbottò.
"Voglio solo che presti attenzione"
"Ti giuro che lo sto facendo, Scott, ma per quanto mi impegni di vedere il lato negativo, in lui non c'è"
"O non lo trovi" disse sottovoce, sapendo di stare esagerando.
"Fidati di me, sei come un fratello. Fidati di me" gli ripeté mettendo le mani sulle spalle dell'altro, guardandolo dritto negli occhi.
Questa discussione si ripeteva all'incirca ogni due, tre giorni. Fu la settimana in cui Stiles fece più camminate che in tutta la sua vita. Alcune verso la riserva, altre verso Derek, altre verso il cimitero di Beacon Hills. In quel momento, più che mai, sentiva il bisogno di sua mamma affianco. Lei avrebbe saputo aiutarlo, stringerlo forte, o impedirgli di compiere uno sbaglio. Sapeva sempre cosa fosse meglio per lui, anche quando lui stesso non vedeva più una via d'uscita.
Pioveva sulle sue ciglia, una pioggia delicata. Anche il cielo avrebbe pianto con lui di li a pochi secondi.
"Mamma", sussurrò con la voce spezzata, davanti alla sua tomba.
"Dove sei mamma? Dove sei?, urlò ad un tratto. Un urlo di dolore lancinante, una freccia nel petto, una secchiata di acqua gelida. Soffocava la voce nel pianto, premeva le mani contro gli occhi per non sentire il bruciore degli occhi, annegati nelle lacrime.
In quel momento il ragazzo dagli occhi smeraldo, davanti alla tomba della propria madre, sentì uno strazio provenire da lontano. Riconobbe la voce. Era Stiles.
"Dove sei?", urlò ancora più forte, la gola infuocata.
Si lasciò cadere a terra, senza forze, la mano che ancora stringeva il fiore che aveva portato per lei.
Derek si mise a correre, cercando in ogni angolo fino a quando lo trovò.
"Stiles...Stiles!"
Gli corse incontro più in fretta che mai, accasciandosi vicino a lui. La pioggia, che ora cadeva forte, lo stava  coprendo, proteggendolo dal dolore.
"Ti porto via di qui".
Lo prese in braccio, portando le braccia di Stiles attorno al proprio collo per farlo reggere.
Lo prese in braccio, preservandolo dalle lacrime del cielo.
Lo prese in braccio, dimostrando più che mai quanto tenesse a lui.
Lasciò il fiore sgualcito a terra. Se solo lo avesse raccolto, si sarebbe accorto di tutto, prima che fosse troppo tardi.


"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora