Un anno dopo.
Gli teneva stretta la mano, mentre con l'altra gli scostava un capello dall'occhio.
"Perché credo di non avere un futuro"
Aveva detto davvero quelle parole? E davvero aveva permesso che le dicesse, senza far nulla per bloccare la sua bocca? Avrebbe potuto fare mille cose, ma l'aveva lasciato parlare, mettendo nero su bianco la sua peggior paura. Niente aveva senso e niente avrebbe avuto senso di lui.
"Perché credo di non avere un futuro"
Derek si avvicinò, delicatamente, e appoggiò il viso contro il suo petto, quel petto privato del suo vero cuore.
Sfiorò la cicatrice, passandoci le dita con delicatezza, toccandone i punti di sutura.
"Tu vivrai" si limitò a dire.
"Tu vivrai" lo ripeté, questa volta guardandolo negli occhi.
"Tu vivrai" e lo baciò. Baciò quelle labbra secche, stanche, malate.
Baciò quelle labbra, che si lasciarono invadere. Baciò Stiles come fosse un fiore sgualcito, come stesse sfiorando un petalo caduto, caduto e mai più raccolto da nessuno.
"E se non ce la facessi?" disse interrompendo il contatto. Ad ogni suo tocco, l'idea che di lì a poco avrebbe potuto abbandonarlo una volta per tutte, cresceva sempre più.
"Tu ce la farai"
"Derek, guardami" disse indicando con gli occhi il suo petto. Una lacrima gli scese sul viso, rigandolo. Un solco di consapevolezza, paura, terrore di aver poco tempo a disposizione per amare quel ragazzo.
"Ti guardo"
"E cosa vedi?"
"Che sei bellissimo, che stai lottando, e che ce la farai"
Stiles chiuse gli occhi, troppo stanco anche per replicare.
"Dimmi qualcosa di bello" fu l'unica cosa che riuscì a dire.
"S-si, certo". Derek fu colto alla sprovvista, ma nonostante questo selezionò uno dei ricordi piu intensi che avessero.
"Ti ricordi quando ti ho chiesto di essere il mio ragazzo?"
"La prima volta o le altre mille successive?", Stiles al solo pensiero accennò un sorriso.
"Quelle dette sotto le coperte non valgono, dovresti saperlo" disse sottovoce, scherzando.
"Se lo dici tu va bene, comunque sì, certo che mi ricordo"
"Cos'è successo dopo?"
"Ero troppo emozionato e non volevo crederci"
"Esatto, e mi hai chiesto di ripetertelo fino a quando non te ne fossi convinto"
"Cosa dovrei capire da questo?"
"Che ti dirò che ce la farai, perché tu ce la farai, te lo dirò tante volte quanto basta per far sì che tu ci creda davvero"
Il battito cardiaco sul display scandiva le loro parole.
"Non so quanto funzionerá questa volta"
"Proviamo?"
"S-si, voglio fidarmi di te"
"Io senza di te non vivo. Quindi, Stilinski, vedi di muovere il culo a guarire"
"Credevo saresti stato più dolce"
"Dici sempre che quando sei sarcastico è il momento in cui sei più vero e sincero in assoluto, e io lo sono ora. Senza di te non vivo, Stiles. L'operazione è andata bene, resterai qui un determinato periodo per i controlli, e poi tornerei a casa, a casa nostra"
"A casa nostra?"
"Se ti va, vorrei che venissi a vivere con me. Ho già parlato con tuo padre e ci è..."
Non fece tempo a finire la frase che Stiles raccolse le poche forze che aveva per aggrapparsi alla maglietta dell'altro e sollevarsi, arrivando a baciarlo con forza. Derek lo avvolse nelle sue braccia e lo riaccompagnò sul lenzuolo, facendolo sdraiare senza interrompere quel contatto nemmeno un istante. Voleva che si lasciasse andare, voleva lasciarlo riposare mentre gli infondeva con quel bacio tutte le forze possibili.
In quel bacio erano incastrati tutti i loro sogni, le loro speranze, il loro coraggio di amarsi.
In quel bacio teneva le redini la voglia che avevano l'uno dell'altro, il bisogno di aversi, di tenersi.
In quel bacio, Stiles fece capire a Derek che avrebbe lottato per restare in vita.
In quel bacio, Derek dimostrò a Stiles che sarebbe rimasto al suo fianco, sempre.
E con quel bacio, solo in quel momento, Stiles si convinse di potercela fare.
Nella sua mente un pianoforte iniziò a suonare. Prima i tasti bianchi, poi quelli neri li accompagnarono, come stessero ballando. Le dita si alternavano, prima un do, poi un si, un re, e infine un si.
Nella mente di Derek, un desiderio prese forma, un'immagine nitida e sfocata al tempo stesso iniziò a vibrare nella sua testa, facendolo automaticamente sorridere. Un desiderio dettato dall'amore, dalla spontaneità del momento, dalla voglia che aveva di farlo sorridere. Dettato dal bisogno che aveva di dimostrargli cosa fosse per lui, dalla vita che gli avrebbe donato in quello stesso istante, dettato da ciò che li legava.
Si allontanò leggermente da Stiles, interrompendo il contatto per creare qualcosa di magico subito dopo. Mantenne il sorriso, scostandosi lentamente da quel corpo.
Si ritrasse, sedendosi per terra, sulle ginocchia. Teneva lo sguardo fisso su quei occhi, quegli occhi color nocciola che l'avevano fatto innamorare, che gli avevano fatto capire cosa volesse dire amare ed essere amati.
Era in ginocchio di fronte a lui.
Gli prese le mani, tenendole strette a sè, e se le appoggiò vicino alla bocca.
Se mai avessero dovuto allontanarsi un giorno, voleva fare in modo che fosse suo, per sempre.
Se mai avessero dovuto allontanarsi un giorno, voleva fare in modo che restassero uniti, per sempre.
Se mai avessero dovuto allontanarsi un giorno, voleva fare in modo che sapesse quanto lo amasse.
In quell'esatto momento, in quell'esatta frazione di secondo, decise di farlo.Stiles lo guardò con la coda dell'occhio, non capendo cosa stesse per fare.
"Derek, cosa stai facen...?"
"Stiles Stilinski"
"Perché ti sei inginocc...?"
"Vuoi sposarmi?"
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"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017
FanfictionQuella che state per leggere non è nient'altro che la storia d'amore tra due ragazzi. Due ragazzi che si sono voluti contro gli ostacoli della vita, desiderati in bilico sui precipizi dell'amore, amati contro il tempo. Highest Rank: #82 in FanFicti...