"Il Coraggio Di Amare", di Stiles Stilinski #Wattys2017

C a p i t o l o 85.

"Principessa!" esclamò non appena le prese il viso con le mani. Le diede un bacio sulla fronte per poi prenderla in braccio, reggendola a fatica. Nel farlo, sentì la cicatrice non completamente d'accordo con quel gesto.
"Non stancarti, figliolo" disse ad un tratto suo padre, appoggiato alla soglia della porta.
"Papà" fece un grande sorriso non appena si accorse della sua presenza.
Stiles non avrebbe potuto sperare qualcosa di meglio per quel giorno. C'erano tutte le persone a cui teneva maggiormente, tutte le persone che specialmente nell'ultimo anno di erano rivelate fondamentali per lui.
Derek, il suo ragazzo.
Scott, il fratello che non aveva mai avuto.
Allison, lei era indescrivibile. Un legame puro e vero li univa.
Lydia, la sua confidente e la ragazza che più di tutti si era mostrata felice del rapporto che aveva con Derek.
Suo padre, suo padre non mancava mai, né sarebbe mai mancato.
E Claudia, la sua piccola principessa.
Solo lei mancava, ma lei non sarebbe mai più tornata. Dio solo sa quanto avrebbe voluto ricevere una carezza da quelle mani, un bacio sulla fronte da quelle labbra, un Stiles, io credo in te detto nei momenti di maggior bisogno. E in quell'esatto momento, avvertì qualcosa sulla sua spalla. Una sensazione di calore, impalpabile quanto l'aria, presente quanto una mano umana. La sentì, e istintivamente appoggiò la sua destra sulla spalla, cercando di afferrare quel vuoto, quel contatto apparentemente inesistente, concretamente vero.
Nessuno si accorse di quel gesto, nessuno tranne Derek
"Stiles, tutto bene?" chiese, avvicinandosi silenziosamente a lui, notando lo sguardo perso. Si sedette al suo fianco, per poi stringergli la mano sinistra.
"Vieni un secondo" disse Stiles, stringendo quel contatto e portandolo con sé nello stanzino affianco.
"Ti senti bene? Devo chiamare un'infermiera?" si allarmò.
"L'ho sentita, Derek"
"Chi?"
"Mia madre"
"S-Stiles, non capisco"
"Stavo pensando a quanto sarebbe stato bello se fosse ancora qui, tra noi, e in quell'esatto momento, te lo giuro, ho sentito un tocco sulla spalla. Lo riconoscerei tra mille, era la sua mano, Derek, era lei"
"N-Non so cosa dire, ma sai come la penso. Ti è sempre vicino, ora più che mai"
"Non mi era mai successo prima d'ora, è stato un qualcosa di..."
"Sovrannaturale?"
"Si, sovrannaturale è la parola giusta"
"Sai che ti amo, vero?" gli sussurrò Derek ad un tratto, cambiando completamente discorso.
"È per questo che sono felice"
Si diedero un bacio casto, puro, impalpabile quanto quel tocco.
Tornarono in camera con gli altri, i quali stavano discutendo su come avrebbero fatto a portare a casa così tante persone con due macchine.
"Io vado con Allison, Scott, Stiles e Derek" esclamò Lydia, prenotandosi col braccio alzato.
"E io?" saltò su Claudia, leggermente offesa.
"Oh giusto, piccola, tu vieni con noi" aggiunse Allison.
"Ti tengo in braccio io" intervenne Scott.
"Che succede qui?"
"I tuoi amici non vogliono venire in macchina con me, Stiles" sbuffò Noah. "Oh, no, non è questo il punto signor Stilinski" si arrampicò sui vetri Lydia, "È solo che ci viene più...più comodo!"
"Non sarò una grande compagnia ma ho della gran musica in macchina, dico davvero"
A quelle parole, i tre non seppero come replicare. Ci scusi, ma preferiremmo andare con Derek visto che nell'ultimo passaggio che ci ha dato abbiamo quasi rischiato la vita era decisamente troppo scortese.
Fecero un sorriso e si limitarono ad annuire, completamente incapaci di svincolarsi.
"Li porto io, signor Stilinski, volentieri" intervenne Derek, mettendo fine a quella situazione d'imbarazzo. Inutile dire lo guardarono con aria sognante, come fosse il loro salvatore.
"E va bene, non vi preoccupate, ma sappiate che me la lego al dito", sbuffò scherzosamente.
Derek si girò verso Stiles, gli prese la mano e la strinse nella sua.
"Andiamo?"
"Andiamo" rispose, affidandosi a lui, alla persona che gli aveva mostrato cosa volesse dire la parola Vita.