<<Vuoi dirmi perchè ti sei comportato così?>> domandò Jimin, la ragazza non c'era e questo voleva dire che potevano parlare.
<<Non lo so..>> sussurrò il maggiore voltandosi altrove, non voleva guardare negli occhi Jimin, si era abituato a vederlo colmo di ferite, ma in quel momento.. In quel momento era diventato tutto diverso.
Avrebbe avuto difficolta anche a salutarlo.
<<No Yoongi, tu lo sapevi, perchè se non lo sapevi non lo avresti fatto, ti sei arrabbiato per una cosa stupida ti rendi conto?>> Jimin sembrava così tanto arrabbiato che la sua voce sembrava diventare sporca e graffiata, una di quelle voci tipiche dei cantanti metal.
<<Yoongi..>> sussurrò Jimin, i suoi occhi formarono un sorriso e il suo volto divenne privo di qualsiasi espressione che trasmetteva freddezza.
<<Tu hai paura di perderci vero?>> domandò, poi i suoi passi divennero sempre più vicini.
Un angelo a cui erano state tagliate le ali.
Ecco cos'era.
Yoongi si voltò verso quest'ultimo, il viso coperto dalle lacrime.
<<In tutta la mia vita non credo di aver pianto in questo modo..>> i singhiozzi iniziarono a farsi sentire, mentre la sua respirazione diveniva sempre più irregolare.
Jimin abbracciò il maggiore, stringendolo a sè come una madre che cerca di far addormentare il figlio tra le proprie braccia.
Ma quell'abbraccio non era un amore fraterno.
Quell'abbraccio per Jimin era molto di più.
Per un momento Yoongi parve sorridere, come se avesse raggiunto tutti i suoi sogni, come se i raggi di sole lo avessero accolto in paradiso.
Il maggiore rabbrividì tra le braccia di Jimin, quella pelle bianca e candida ogni volta metteva in dubbio il minore sulla salute di Min Yoongi.
<<Ogni volta che ti sento vicino rabbrividisco..>> sussurrò, poi poggiò la testa nell'incavo del collo del fantasma.
<<Profumi di fiori.. La primavera.. Sento la primavera..>> sentiva che il maggiore stava sorridendo.
E per un momento sperò che ciò potesse durare per sempre.
