Tutti e due i ragazzi furono caricati sulla barella per poi essere trasportati nell'autoambulanza, erano stati vittima di un incidente d'auto, e forse non ne sarebbero neanche usciti vivi senza i soccorsi immediati.
Min Yoongi si sentiva sia conscio che instabile, vedeva tutto sfogato e le parole gli risuonavano in testa come se stesse ascoltando l'eco.
Gli faceva male tutto ma fece un grande sforzo, spostò la testa verso Jimin, che sembrava stesse in uno stato di coma.
Lo avrebbe visto per l'ultima volta? Sarebbe morto senza neanche dirgli cosa provava per lui?
Si ricordò delle volte in cui diceva che voleva morire, in cui diceva che era tutto inutile e che di vivere non ne valeva la pena.
Eppure in quel momento voleva vivere con tutto sè stesso, la sua mente stava pregando e stava implorando Dio di rimanere in vita.
Le voci dei dottori risuonavano in quella specie di posto bianco, o meno lui lo definiva così, non riusciva a vedere nulla.
Pregava che Jimin rimanesse in vita, ma vedeva che aveva gli occhi chiusi ed era pallido come un cadavere.
Emise un grande sforzo e parlò.
<<Ji..min..no..n mo..ri..re..>> sussurrò consapevole che il minore non poteva sentirlo.
Nessuno in quel momento poteva ascoltarlo.
La preoccupazione lo tormentava proponendogli sempre più domande in testa a cui non voleva sapere la risposta per il semplice fatto che aveva paura di rimanerne sconvolto.
Sentì una fitta di dolore al braccio, poi pian piano la sua vista si appannò fino a fargli vedere il buio.
Aveva perso i sensi.Si ritrovò in un prato, un prato di fiori rigogliosi e colorati.
Un albero vi cresceva in lontananza e un ragazzo correva sorridendo.
Era Jimin.
Yoongi gli si avvicinò e lo abbracciò, voleva stringerlo e tenerlo a sè.
<<Mi dispiace Yoongi.. Ricordati che ti amo.. Ricordati che ti amerò sempre>> sussurrò Jimin tra un singhiozzo e l'altro, poi svanì nell'aria mentre piccole farfalle volavano al suo posto.Cosa voleva dire tutto ciò?