Yoongi si lasciò andare, lasciandosi cadere tra le braccia di Hoseok.
<<Se hai qualche problema.. Sappi che io ci sono..>> sussurrò, provando a rassicurare il maggiore, accarezzandogli la schiena dolcemente e tentando di riscaldarlo con il proprio corpo.
Il maggiore chiuse gli occhi, appoggiando la testa sull'incavo del collo di Hoseok, lasciandosi trasportare da quell'abbraccio, beandosi del suo profumo.
E fu così che rimasero, l'uno attaccato all'altro, come due calamite bisognose di essere legate.
Due opposti semplicemente attratti tra loro.
Quell'abbraccio sembrò durare secoli, se non ore.
E questo a Yoongi non dispiaceva, voleva rimanere sempre di più tra quelle braccia, ma sapeva che non poteva.
Alla fine Hoseok, -anche se a malavoglia- lo lasciò, per poi guardarlo forse per la millesima volta, forse meravigliato dalla bellezza del maggiore.
<<Mi vuoi parlare del perchè stai così?>> domandò ancora, sperando che almeno quella volta Yoongi rispondesse.
Ma alla fine Yoongi rimase in silenzio, guardando a terra, come se quel legno sporco di polvere fosse più interessante di qualsiasi altra cosa al mondo.
<<È complicato>> poi disse, le sue guancie si tinsero quasi di rosso, come un'acquerello su un foglio bagnato.
Un colore caldo che si espandeva, dando vita a figure come fiori o farfalle.
Fu questo il pensiero di Hoseok nel vedere il maggiore arrossire, forse dall'imbarazzo o forse dalla tristezza.
Ma sapeva che in ogni momento lo trovava bellissimo.
<<Prova a parlarmene comunque>> disse, per rompere quel silenzio che si era creato.
<<Mi prenderesti per pazzo, chiameresti un ospedale psichiatrico o uno psicologo>>
<<Non voglio tornare per una terza volta dallo psicologo..>> sussurrò, i suoi occhi si gonfiarono, divennero rossi e vitrei, ma non uscirono delle lacrime.
Forse si stava trattenendo, o forse le aveva finite.
Aveva pianto fino a finire le lacrime.
Si, forse era così.
<<Se qualcuno prende per pazzo te, allora io cosa sono?>>