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Salì le scale in modo veloce e goffo, noncurante del fatto che fossero bagnate dalla pioggia e che la sua testa avrebbe fatto una brutta fine se sarebbe scivolato.
Era tutto così  triste, quelle scale erano rovinate dal tempo, che violento aveva distrutto tutto ciò che Yoongi aveva di caro.
Bussò alla porta, che di un legno scuro ne riportava la vecchiaia, la serietà e la saggezza.
Ma come poteva sapere certe cose? Come poteva la sua mente ricavare certi dati solo osservando un qualcosa?
Poco dopo la porta si aprì, rivelando uno Yoongi scapigliato, dal volto triste, le occhiaie e le borsette sotto gli occhi.
E per un momento Hoseok sentì che forse il tempo era passato ancora in fretta, che aveva rovinato e distrutto tutto, proprio come quelle scale, proprio come quella porta.
Il tempo aveva rovinato la vita di Yoongi, lo si vedeva nei suoi occhi, nelle sue labbra che, ormai pallide, non avevano espressione.
Era solo un semplice vuoto che lui avrebbe voluto riempire, e in fondo ci pensò immediatamente.
Lo avrebbe annaffiato come un fiore nel suo bellissimo giardino.
Gli avrebbe riportato il sorriso, la piccola lucina che i bambini hanno negli occhi.
Gli avrebbe riportato l'emozione di sentirsi vivo, di poter percepire ancora il proprio cuore battere.
<<Diamine Hoseok.. Sei bagnato fradicio..>> gli occhi di Suga si erano aperti di poco, rivelando un'espressione arrabbiata e preoccupata che non si addiceva affatto al suo viso.
Poco dopo Hoseok si sentì  afferrare, per poi essere portato nell'abitazione del maggiore, che chiuse la porta dopo aver fatto entrare il suo ragazzo.
Il biondo appena entrato si aspettava del calore, un qualcosa per cui sentirsi a casa.
Ma no, non era così, era freddo, era tutto serio e freddo.
<<Vieni con me>> Yoongi aveva preso per mano il minore, trascinandolo verso la propria stanza.
Il biondo si guardava attorno, cercando di guardare qualche particolare in quella triste e cupa casa.
C'erano poche foto, qualche quadro dipinto da un qualcuno che lui non conosceva, ma nulla che fino a quel momento lo aveva spinto a porsi domande sulla vita privata del maggiore.
Il minore entrò insieme a Yoongi in quella che forse anzi, sicuramente, era la sua stanza.
Un pianoforte verticale marrone si trovava al muro, era impolverato, serio, vecchio e sicuramente il più saggio di tutto ciò che aveva visto in quella casa.
Si accorse che ormai Yoongi gli aveva lasciato la mano, lasciandolo solo con i propri pensieri.
Vide una foto, una foto che rappresentava l'infanzia del maggiore.
Era lui con due bambini, in un bosco colorato, giovane come quei tempi, l'unico a non sembrar esser rovinato dal tempo che con una lama tagliava tutto.

<<Yoongi, chi sono loro?>>


Questa storia stà calando veramente molto, scusatemi.

 Ghost {Yoonminseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora