<<Senti.. So che stai facendo finta che non sia successo niente, ma volevo scusarmi per ciò che ti ho detto.. Veramente>> disse Yoongi guardando la sua vecchia amica negli occhi, lei sorrise scendendo dal pianoforte.
<<Sei stato perdonato>> i suoi occhi brillarono di una luce intensa, quasi come la luna illumina la notte.
Forse era proprio per quello che i suoi genitori gli avevano dato quel nome.
Jimin sorrise, per poi aprire gli occhi, <<Allora avete fatto pace?>> domandò, poi si alzò.
<<Si>> dissero entrambi guardando il minore, che camminava verso di loro.
<<Andiamo a giocare a nascondino? Come da bambini?>> domandò Jimin per poi iniziare a dirigersi verso l'uscita della stanza.
Yoongi lo guardò e senza pensarci due volte lo seguì.
Uscirono tutti e tre assieme, come quando erano bambini.
Non ci volle molto ad iniziare a correre, spingersi, fino alla fermata del bus, prendere il mezzo ed arrivare al bosco.
Appena scesero dall'autobus Yoongi respirò a pieni polmoni l'aria fredda, che sembrava gongelargli i polmoni di secondo in secondo.
Ma non gli importava, gli piaceva quell'odore così puro e buono, così naturale.
Sentì Jimin tirarlo per la maglietta, una stretta rapida e forte, tipica di quel ragazzo da lui tanto amato.
Si buttarono tra le foglie, risero scherzarono assaporando i ricordi di un infanzia ormai passata.
Anche se il maggiore sentiva come se fossero tornati bambini, riusciva ancora a vedere Mitsuki che rideva e lanciava le foglie contro lui e Jimin.
Rise da solo a quel piccolo ricordo, i suoi amici si girarono guardandolo, domandandosi del motivo di ciò.
Ma nessuno in quel momento parlò, si bearono solo di quel silenzio, stando sdraiati sotto un alto pino che sembrava stare lì da anni se non secoli.
Il vento iniziò a muovere le foglie delle piante, e fu proprio in quel momento che Jimin ruppe il silenzio.
<<Giochiamo a nascondino?>>