Prologo

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La casa dov'ero cresciuta si ergeva davanti a me.

Tenevo stretta fra le dita una lettera.

Remus era dovuto andare a fare la spesa, lasciandomi lì da sola.

Ormai erano venti minuti che fissavo davanti a me, indecisa se entrare o no.

Te lo dico io, meglio che ti togli il pensiero Marti, lo so che è dura, ma io credo in te e ce la puoi fare, diceva la lettera.

La calligrafia tonda e piena di ghirigori di Ginny...

Lei mi aveva convinta ad affrontare il problema.

Mi ero legata i capelli, cosa che in estate facevo spesso, visto il caldo che c'era.

Mi appoggiai al muretto della casa.

Una marea di ricordi mi assalirono.

La mia prima volta in bicicletta senza rotelle, che era finita disastrosamente con me contro un albero...

Sorrisi malinconicamente al ricordo.

L'estate in cui mamma e papà avevano comprato una piscina gonfiabile..

"Martina? Martina Harris?" mi chiamò una voce.

Mi girai verso quella.

"Lizzie, ciao" feci un sorriso tirato alla vista della mia nemica-amica delle elementari.

Improvvisamente mi invasero una marea di ricordi.

La maestra mi aveva appena dato un bel 10 per la mia verifica di matematica.

Non vedevo l'ora di tornare a casa da mia madre e annunciarle il bellissimo voto che avevo preso.

Sicuramente mi avrebbe premiata con una bella torta al cioccolato, ricetta della nonna italiana.

Sorridevo tutta contenta, ammirando il mio compito assolutamente perfetto.

La terza elementare la trovavo davvero interessante..

Tutte quelle materie nuove da studiare.

Non vedevo l'ora anche di tornare a Torino, dove la mia nonna mi avrebbe cucinato le prelibatezze più buone e il mio nonno mi avrebbe portato a fare un'escursione sulle Alpi.

"Martina! Quanto hai preso?" mi chiese la mia migliore amica, Lizzie Green con un sorriso.

Lizzie era una bambina con un curato caschetto biondo con la frangia, tutto liscio, che incorniciava i suoi occhioni color nocciola alla perfezione.

Magari fossi stata come lei...

"Dieci, Liz. Tu?" le chiesi rispondendo al sorriso.

"Sette" il sorriso le scivolò via dalla faccia in modo repentino.

"Beh, puoi sempre migliorare" le dissi.

"Anche velocemente se mi dai la tua verifica e io ti do la mia"

Non volevo farlo per nessun motivo al mondo, ma in fondo lei era la mia migliore amica, no?

Triste afferrai il mio foglio e glielo porsi.

Naturalmente sapevo che sui registri cartacei mi sarebbe rimasto il voto..

Ma così avrei deluso i miei...

Mi riscossi alla realtà.

Ripensai a quanto fossi stata stupida.

Lei mi aveva sfruttato e basta.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora