Capitolo 63

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Quella sera, ci fu una cena in onore della guarigione del signor Weasley.

Andammo a letto molto tardi e per fortuna, Remus non ebbe l'occasione di farmi domande.

Prima di andare a dormire, Harry aveva sussurrato a me, Ron e Hermione che avrebbe preso lezioni di Occlumanzia da Piton.

"Silente vuole che tu la smetta di fare quei sogni su Voldemort" aveva commentato subito Hermione.

"Be', non ti dispiacerà, vero?" gli avevo chiesto non del tutto convinta.

"Altre lezioni con Piton?" aveva detto Ron atterrito. "Io mi terrei gli incubi!"

L'ultimo effettivo giorno di vacanza, lo avremmo passato ad Hogwarts.

Dovevamo tornare al castello con il Nottetempo, scortati ancora una volta da Tonks e Remus.

Erano entrambi in cucina quando, la mattina della partenza, scendemmo tutti quanti in cucina.

Gli adulti sembravano immersi in una conversazione sussurrata; ma non appena Harry, che era in testa al gruppo, aprì la porta, tutti si voltarono e tacquero di colpo.

Dopo una colazione frettolosa, indossammo giacche e sciarpe contro il gelido mattino di gennaio.

Dopo fu il momento dei saluti.

Come primo salutai Sirius, che sembrava davvero giù di morale.

Non avevo voglia a lasciarlo da solo in quella lurida casa...

"Ciao Sirius" gli dissi abbracciandolo.

"Fai la brava, Martina. E stai attenta ad Harry" mi disse stringendomi.

Annuii contro la sua spalla e lui mi lasciò.

"Grazie mille signora Weasley, di tutto" la ringraziai.

Improvvisamente mi abbracciò.

Salutai anche gli altri e mi avviai verso l'ingresso.

"Ci vediamo, Harry, tieni d'occhio i serpenti per me!" disse il signor Weasley ad Harry, mentre stavamo uscendo

L'aria era tagliente e gelida come non mai.

La porta del numero dodici si chiuse alle nostre spalle.

Istintivamente mi strinsi nelle spalle, mentre trascinavo giù per le scale dell'ingresso il pesante baule.

Kodlak lo stava tenendo Remus, che ci aspettava davanti a Grimmauld Place, signora di campagna, alta e sportiva, dai capelli grigio ferro.

Sorrisi ad entrambi.

Certe volte avrei proprio voluto essere una metamorfomagus come Tonks.

Affiancai subito Remus, che non mancò di rivolgermi un'ulteriore occhiata interrogativa.

Mi voltai verso Grimmauld Place.

Il numero dodici si restringeva sempre più via via che le due case a fianco si allargavano, nascondendolo. Un istante dopo era sparito.

"Forza, prima prendiamo l'autobus, meglio è" disse Tonks, guardandosi intorno piuttosto nervosa.

Remus non si fece aspettare, tese il braccio destro.

BANG.

Un bus a tre piani di un viola intenso apparve dal nulla davanti a loro, evitando per un pelo un lampione, che saltò bruscamente all'indietro.

Un ragazzo magro e brufoloso, con le orecchie a sventola e l'uniforme viola, balzò sul marciapiede.

"Benvenuti sul..." cominciò

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora