Capitolo 73

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Come George aveva predetto, quella sera mi addormentai non appena toccai il cuscino.

Angelina ci aveva davvero tartassati e per fortuna Katie si era contenuta con la forza dei passaggi.

Quella domenica mattina, mi svegliai tardi e non potei notare che i miei muscoli imploravano pietà.

Quando mi alzai dal mio letto, vidi che Ginny stava ancora dormendo beata.

Mi avvicinai a lei furtiva, pregando che non si svegliasse.

Mi affacciai su di lei e notai che aveva la bocca aperta ed era in una posizione strana.

Trattenni a stento una risata, non potendo non rimpiangere di non avere una macchina fotografica con me.

"Ginny!" la chiamai quasi urlando.

Come immaginavo lei si riscosse subito, cominciando a guardarsi attorno stranita.

"Chi è?" chiese stupidamente, guardandosi attorno. "Cosa c'è?"

"Ginny! Siamo in ritardo, sono già le otto!" le dissi in modo più serio possibile.

"Oddio!" fece subito lei spalancando gli occhi di colpo. "Martina! Perché non ci siamo svegliate prima? Chi abbiamo alla prima..."

Si interruppe vedendo che stavo ridendo.

"È domenica" disse seccata, ributtandosi sul letto a faccia in giù. "Cosa cavolo ti dice il cervello..."

Prese il suo cuscino e ci si nascose sotto.

Glielo presi e glielo tirai via.

"Martina!" mi disse irritata. "Lasciami dormire... Ridammi il cuscino...."

"No, Ginny" replicai ridendo ancora. "Svegliati!"

"Ti preferivo cupa e depressa, lo sai?" ribatté alzandosi di controvoglia. "Almeno mi lasciavi dormire..."

"Dobbiamo studiare!" le annunciai raggiante.

"Come puoi darmi una notizia così brutta con un sorriso del genere?" disse scandalizzata.

Mi limitai a sorriderle ancora.

"Ah, già..." disse. "Stasera c'è il grande incontro... Credevo c'è avessi già toccato il fondo ieri da Hagrid, quando hai mangiato non meno di sei suoi biscotti! Essere felice per studiare... bah..."

Così, mezz'ora dopo eravamo diretti in biblioteca, cariche di libri e compiti da fare.

Passai una giornata davvero produttiva. I compiti sembrano non essere mai stati così piacevoli da fare.

La prospettiva di stare finalmente con George sembrava avermi ridato la voglia di studiare.

Non che stessi andando male, a scuola.

Ma diciamo che negli ultimi mesi ci mettevo il doppio a fare tutto.

Ero sempre distratta.

Quella giornata, però, sembrò comunque passare lentamente.

E le undici e mezza, l'orario in cui sarei dovuta andare la, sembrava sempre più lontano.

Fra agitazione e euforia, arrivarono le undici di sera.

Ginny ed io avevamo passato tutto il giorno sui libri e non avevo incrociato George da nessuna parte, come non avevo incrociato Fred, del resto.

Adesso Ginny si stava preparando per andare a letto, mentre io facevo finta di farlo, per non destare sospetti alle mie compagne, sopratutto Madison.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora