Capitolo 4

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Non dormii per tutta la notte.

Ma non mi aspettavo diversamente.

All'alba salii in camera.

Non volevo farmi beccare sveglia in salotto.

Avrebbe scatenato troppe domande.

Da parte di Ginny in primis.

Sgattaiolai nel mio letto, silenziosa.

Rimasi lì fino alle 8, quando la signora Weasley ci chiamò.

"Sveglia!" urlò dai piani di sotto.

Cercai di simulare un risveglio assonnato.

Feci del mio meglio, ma quando mi tirai a sedere notai che ne Ginny ne Hermione erano sveglie.

Mi guardai attorno aspettando che la signora Weasley venisse a bussare alla nostra porta.

Infatti pochi secondi dopo si sentì bussare alla porta.

"Ragazze! Sveglia, la colazione è quasi pronta!" urlò.

Hermione si svegliò di soprassalto, ma Ginny si limitò a girarsi nel letto.

Mi alzai e presi la roba per farmi una doccia.

D'estate non potevo non iniziare la giornata con una doccia gelida.

Avevamo la fortuna di avere il bagno in camera.

Mi svestii ed entrai nella piccola doccia.

Non esitai e mi buttai sotto il getto gelato, strofinandosi i capelli.

Ripensai alla notte prima.

Chiusi gli occhi.

Era una sensazione bruttissima.

Sembrava che al solo pensare George morto, il mio corpo volesse smettere di vivere.

Per di più fra le braccia di Madison.

Per non parlare che nel sogno ero morta anche io, uccisa probabilmente da Tu-Sai-Chi in persona.

O almeno supposi che fosse lui...

Non avrei mai scordato i suoi occhi rossi e quel colorito pallido...

Qualcuno mi bussò alla porta.

"Martina! La colazione è in tavola, sbrigati" disse Ginny.

Sentii dei passi veloci e la porta della camera sbattere.

Finii di darmi il balsamo e uscii dalla doccia.

Tutta bagnata, ma almeno rinfrescata.

Mi vestii in modo comodo, pensando a tutto il lavoro che dovevamo fare quel giorno.

Pensai anche che come minimo quel giorno avrei fatto tre docce.

Era una giornata particolarmente calda, più del normale.

Mi raccolsi i capelli in due bagnate trecce attaccate alla testa.

Da un miracolo che con i capelli così corti ci riuscissi, infatti misi una marea di forcine.

Legati, i capelli rimanevano bagnati più a lungo.

Ed era la miglior cosa contro il caldo, in giornate come quella.

Non presi nemmeno la briga di truccarmi un minimo.

Scesi le scale di corsa.

Una corsa silenziosa, per non scatenare l'ira della signora Black, e quindi quella di Sirius.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora