Capitolo 90

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Con il passare delle settimane, cominciarono anche le vacanze di Pasqua.

La mole di compiti che teneva impegnati gli studenti del quinto anno, ci impediva praticamente di parlare o stare con loro.

Sarebbe dovuto essere così anche per Fred e George... Ripeto, sarebbe. In realtà passavano il proprio tempo a mandare avanti il piano anti-Umbridge.

Speravo solo che si dessero una calmata prima di finire nei guai sul serio.

In quel momento, stavo andando da sola in biblioteca, per cominciare una lunga sessione di studio.

Anche noi del quarto anno non eravamo stati risparmiati, riguardo ai compiti. Con l'avvicinarsi degli esami i professori non ci lasciavano un attimo di tregua.

Per non parlare del fatto che, da quando la Umbridge aveva scoperto dell'ES, il tempo sembrava passare a rallentatore.

Arrivai in biblioteca sgomenta, rimpiangendo il fatto di non essere fuori all'aperto, con un tempo del genere.

Con la borsa piena di libri, mi avventurai fra le file della biblioteca per cercare un posto libero.

Sembravano tutti occupati, quando vidi Harry, Ron ed Hermione seduti ad un tavolo.

Hermione si accorse di me prima che io potessi fare qualsiasi cosa.

Mi sventolò la mano e mi fece capire che li c'era spazio per me.

"Ma perché non vai più a lezione di Occlumanzia?" stava chiedendo accigliata Hermione, quando arrivai e mi lasciai cadere di fianco a mio fratello.

"Te l'ho detto" bofonchiò Harry. "Secondo Piton, adesso che ho le basi posso cavarmela da solo"

"Allora hai smesso di fare sogni strani?" chiesi precedendo Hermione che aveva aperto la bocca per ribattere.

"Più o meno" rispose Harry senza guardarci.

"Piton non avrebbe dovuto smettere, se non sei assolutamente sicuro di poterli controllare!" esclamò Hermione indignata. "Harry, dovresti tornare da lui a chiedergli..."

"No" tagliò corto Harry. "Lascia perdere, va bene?"

Hermione sbuffò irritata, mentre continuava a scrivere su quello che supposi essere il programma di ripasso di uno dei due ragazzi.

Infatti era il primo giorno delle vacanze di Pasqua, e come sua abitudine Hermione ne aveva dedicato una buona parte alla stesura di un programma di ripasso per tutti e tre.

Magari avessi avuto io un' Hermione in classe che mi faceva questo favore...

"Quanto manca agli esami?" fece Ron disinteressato.

"Sei settimane" rispose subito Hermione.

"Sei settimane?" ripetè lui incredulo.

«Come mai sei tanto sorpreso?» domandò Hermione, picchiettando la bacchetta su ogni quadratino della tabella in modo che ogni materia prendesse un colore diverso.

"Non saprei" rispose Ron, "ma con tutto quello che è successo..."

"Fatto!" disse Hermione, e gli diede il suo programma. "Se lo segui, non dovresti avere problemi"

Ron abbassò lo sguardo con aria cupa, ma di colpo s'illumino.

"Mi hai lasciato una sera libera alla settimana!"

"Per l'allenamento di Quidditch" rispose Hermione.

Il sorriso di Ron si spense.

"A che cosa serve?» brontolò. "Quest'anno abbiamo tante
probabilità di vincere la Coppa quante ne ha papà di diventare Ministro della Magia»

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