Capitolo 18

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Quel giorno passò molto lentamente.

Quando scendemmo per cena, dopo esserci lavate e cambiate, il mio umore non era migliorato.

Ci avevano addirittura assegnato dei compiti.

"Se arriverò viva a fine anno sarà un miracolo" si stava lamentando.

"Ginny... Se la pensi così già adesso, figuriamoci l'anno prossimo che abbiamo I G.U.F.O." sospirai.

Dovevamo ancora prenderci la mano per i ritmi della scuola.

Quando fummo sulla scalinata di marmo non potei fare a meno di sentire dei sussurri, provenienti dagli studenti che passavano.

"Hanno detto che le ha urlato contro..."

"Si, l'ho sentito anche io... Potter e la Umbridge..."

Mi accigliai.

Cos'era successo? Non poteva essere finito subito in punizione... O si? Dopotutto nemmeno io c'ero andata lontana...

Mi rivolsi verso Ginny e, con un cenno d'intesa, cominciammo a scendere più velocemente di prima.

Arrivata in Sala Grande, non ci misi molto ad individuarlo.

Cominciai a raggiungerlo, con Ginny alle calcagna.

Era seduto con Ron ed Hermione, come sempre.

Harry si guardava attorno irritato.

"Quello che non capisco è perché abbiano creduto tutti a questa storia due mesi fa quando gliel'ha raccontata Silente..." sbottò senza accorgersi della mia presenza.

"Cos'è successo?" chiesi arrivando e lasciandomi cadere di fianco a lui.

Harry non rispose, cominciando a sbrandellare il proprio cibo.

"Diciamo che ha perso la pazienza" rivelò Ron con un sorriso.

Mi girai verso Harry.

"Cosa hai fatto?" gli chiesi.

"Potrei aver urlato contro la Umbridge..."

"Cosa?"

"Forse che era una bugiarda... E cose del genere"

Lo scrutai.

"E ti sei beccato una punizione?" gli chiesi.

"Già... Tutti le sere di questa settimana!" annunciò lugubre.

"Ma venerdì ci sono le selezioni per il Quidditch! Contavo sul fatto che ci fossi anche tu!" esclamai sorpresa.

All'argomento Quidditch Ron si mosse sulla sedia.

"Spero proprio che possa rimandarmela... Almeno per quella sera..." disse.

La gente continuava a parlare indicando Harry.

"Oh, andiamo via di qui" disse Hermione non sopportando la gente che continuava a fissarci.

I ragazzi ci salutarono e se ne andarono in Sala Comune, annunciando di avere già una montagna di compiti da fare.

Mi riempii il piatto di carne e purè di patate, cercando di non pensare alla selezione del Quidditch, che mi rendeva abbastanza nervosa.

Più nervosa di quanto non lo fossi già per colpa della Umbridge e dei suoi insulti fra le righe rivolti a Remus.

Dovevo scrivergli.

Ero curiosa di sapere chi fosse veramente la Umbridge, volevo dirgli come intendeva insegnare...

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora