Capitolo 77

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Dobby non poteva essere stato più bravo con il cibo.

Io e George ci demmo all'esaltazione della sua bravura.

Dopo, non potevano non essere apparse delle belle calde ciambelle al cioccolato.

"George, altro che Hogsmeade. Qui Dobby dovrebbe aprire un vero e proprio ristorante!" dissi con la bocca piena di ciambelle.

"L'ho pensato anche io" disse pulendosi la bocca ed afferrando un'altra ciambella. "Anche se l'anno scorso avevamo mangiato bene in quel locale italiano"

"Già, potremmo tornarci, la prossima volta" proposi.

"Si però questa volta vorrei capire un po' delle conversazioni fra te e la cameriera..."

"Certo George, forse è l'ora che ti dia qualche lezione di Italiano!"

"Mhmmm" fece cercando di capire quello che avevo detto. "Ripeti più lentamente"

Ridacchiando ripetei lentamente.

Ma visto che non capiva, decisi di dargli la traduzione.

"Forse è l'ora che ti dia qualche lezione di italiano" gli dissi.

"Scrivimelo su un foglio di carta" rise.

Subito desiderai che di fianco al mio piatto apparisse una biro e quella lo fece.

Mi alzai, e mi sedetti sulla gamba di George, prendendo un tovagliolo e scrivendo la frase in italiano.

"Forsi i l'ora chi tai dai qualchi lizioni dai Italiano"

Non potei non trattenermi dal ridere.

"Che c'è?" fece lui. "Suonava così male?"

"Allora, riprova" risi. "Però forse dovevi sapere che la e, la i e la a si pronunciano in modo diverso..."

Gli dissi la differenza e lui, prendendo un respiro profondo, riprovò.

"Forse è l'ora che ti dai qualche lizione di Italiano!" riprovò lentamente. "Allora? Suonava meglio!"

"Si, ma hai risvegliato a dire dia e lezione" gli dissi. "E sicuramente domattina avrai dimenticato tutto"

"Non ho dubbi su questo" disse circondandoli la vita con un braccio. "Come non ho dubbi sul fatto che l'italiano sia la lingua più difficile da imparare..."

"Concordo" convenni rilassandomi e abbandonando la testa sulla sua spalla.

Mi rilassai e chiusi gli occhi, non riuscendo ad ignorare il mio cuore che sprizzava gioia da tutti i pori.

"Forse se vogliamo rilassarci, sarà meglio metterci comodi" disse prendendomi per i fianchi e obbligandomi ad alzarmi.

Probabilmente George aveva pensato qualcosa, perché improvvisamente il tavolo e le sedie scomparvero e apparì al loro posto un bel comodo divano.

Senza preavviso, mi sentii sollevare di peso da George.

"Eiii George! Mettimi giù" strillai, mentre lui rideva e mi portava fino al divano.

"Sai suoi ordini" disse per poi buttarmi sul soffice divano.

Subito i miei capelli mi furono davanti al viso, tutti spettinati.

Sentii George togliermeli con tocco delicato e finalmente riacquistai la vista.

Vidi che George mi stava sovrastando, con sguardo dolce.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora