Capitolo 70

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La mattina dopo mi svegliai con un incredibile mal di testa.

Per un attimo cercai di fare mente locale, e poi i ricordi della sera prima mi piombarono addosso.

Mi tastai la benda sulla fronte, facendo una smorfia di dolore al contatto.

Le immagini di una me urlante e di un Fred salvatore mi passarono per la mente.

Oddio, non avevo davvero detto quelle cose...

In quel momento, desiderai proprio di essere andata in infermeria.

Mi misi dritta con la schiena contro la testiera e subito provai la voglia irrefrenabile di stendermi di nuovo.

Con un grande sforzo allungai la mano e spostai la tenda, trovando Ginny già indaffarata.

"Per fortuna ti sei svegliata da sola!" commentò non appena vide le tende spostarsi.

"Mhmm"

"Mal di testa?" chiese con il tono classico di chi moriva dalla voglia di dire te lo avevo detto.

Annuii.

"Beh, era il minimo. Ma ti consiglio comunque di cambiarti e di venire a lezione. Sennò tutti i tuoi sforzi perché la Umbridge non lo scopra saranno vani" disse.

"Ginny, ieri sera..."

"Fred me lo ha raccontato" disse ridacchiando.

"Ho urlato davvero quelle cose?" chiesi avendo paura delle risposte.

"Nessuno sa che cos'hai urlato" rispose Ginny legandosi la cravatta al collo. "Hai urlato in italiano per tua fortuna!"

Mi ritrovai a tirare un sospiro di sollievo.

"E dio solo sa quanto avrei voluto assistere alla scena" ridacchiò. "Ora però muoviti, la McGranitt ci aspetta!"

***

Quando fummo pronte, scendemmo per fare colazione.

Non potei evitare di notare tutte le occhiate curiose che mi rivolgevano i Grifondoro, al mio passaggio.

Probabilmente speravano che io cominciassi ad urlare di nuovo.

Cominciò a salirmi il nervoso, sicuramente incrementato dal dolore alla testa.

Verso il ritratto della Signora Grassa, passammo di fianco ad un gruppo di ragazzine del secondo anno, che mi indicarono ridendo.

"Indicare qualcuno è maleducazione, lo sapete? Non avete già cose a cui pensare senza che vi facciate gli affari miei?" gli dissi in italiano, seccata. "Questo lo capite?"

Loro mi guardarono stupite, sicuramente pensavano che stessi delirando ancora.

"Dai Marti, andiamo" mi disse Ginny, spingendomi attraverso il ritratto.

Arrivammo in Sala Grande e ci lasciammo cadere di fianco a Harry, Ron ed Hermione.

"Tutto bene la testa?" mi chiese subito Harry. "Ho sentito..."

"Della mia scenata di ieri sera, si" conclusi io per lui.

"Già..." annuì ridacchiando.

"È stato così divertente?" chiesi in tono depresso a nessuno in particolare.

"Si, lo è stato" disse una voce inconfondibile.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora