Capitolo 2

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Era la seconda volta che andavo a Grimmauld Place.

Si trovava da tutt'altra parte di Londra.

Volendo Remus si sarebbe potuto smaterializzare, ma io non lo sapevo ancora fare, quindi fummo costretti a prendere l'auto.

Quella mattina Londra era davvero affollata.

Ci mettemmo almeno quaranta minuti per attraversarla tutta, cosa che scatenò la rabbia di Remus contro se stesso per non essere passato dalla periferia.

Tutto il viaggio, pensai ad Harry.

Era il suo compleanno e lo stava passando da solo, a Privet Drive.

Avevo intenzione di chiedere a Sirius se potevo cucinare una torta da spedirgli.

Sicuramente avrebbe detto di sì.

Kodlak era tornato durante la notte, appoggiandomi di fianco al cuscino un biglietto di ringraziamento da parte di Neville.

Ora era rinchiuso nella gabbia e stava dormendo beato.

Arrivammo a Grimmauld Place dopo esserci fermati a fare colazione e dopo aver fatto una grossa spesa.

Quando scendemmo dalla macchina, nel piazzale, dovetti fare uno sforzo per portare quattro borse di plastica piene di spesa.

Remus ne stava portando altre cinque, non sapevo in che modo.

Arrivai davanti alla porta, che riuscivo a vedere grazie ad un biglietto di Silente.

Infatti erano ricorsi all'Incanto Fidelius, e Silente, che era il Custode Segreto, era l'unico che poteva rivelare la sua esistenza.

Arrivai e feci ben attenzione a non suonare il campanello, sennò la signora Black, il suo ritratto in realtà, avrebbe cominciato ad urlare insulti sui Mezzosangue.

Però con tutte quelle borse, mi sembrò la cosa più difficile prendere la chiave dalla mia tasca e aprire la porta.

Remus che mi seguiva capì il problema.

"Hai due possibilità. Ho cercare di appoggiare le borse senza rovesciarne il contenuto oppure bussare piano nella speranza che qualcuno ti senta"

Perché diceva qualcuno? Ci doveva essere solo Sirius, se non contavamo il vecchio e decrepito Kreacher e Fierobecco.

Scelsi la seconda opzione.

Tanto che ero delicata, nel appoggiare le borse avrei rovesciato tutta la spesa.

Allungai il piede e cominciai a bussare piano.

Dopo quaranta secondi sentii dei passi veloci che si stavano avvicinando alla porta.

'Perfetto, Sirius ci ha sentiti' pensai.

La porta si aprì e quello che vidi mi fece quasi cadere le borse per lo stupore.

Non era Sirius...

Anche la persona che mi aveva aperto non si aspettava di trovarmi lì.

"George?" chiesi in un sussurro.

Lui mi diede un'ultima veloce squadrata da capo a piedi e si voltò, andandosene di gran carriera su per le scale.

Stavo impazzendo? Mi mancava così tanto da vederlo anche dove non c'era?

Ma le mie ipotesi furono subito sventate dalla signora Weasley che si affacciava dalla porta della cucina, lasciandomi ancora di più a bocca aperta.

"Oh Martina cara, vieni, appoggia le borse qui sul tavolo" disse indicando il tavolo che si intravedeva.

Avanzai sbigottita, attenta a non far cadere il portaombrelli, come spesso succedeva.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora