Capitolo 29

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La sera precedente, Angelina era entrata affranta nella Sala Comune.

Ci aveva detto che la Umbridge non aveva dato l'autorizzazione per la squadra di Quidditch.

Ma le voci giravano, e io sapevo che ai Serpeverde l'aveva data senza problemi.

"Ha detto che ha bisogno un po' di tempo per pensarci" aveva detto prima di allontanarsi da noi.

Quel martedì mattina a colazione non potei non notare che Harry, Ron ed Hermione avevano l'aria preoccupata.

"Tutto bene?" gli chiesi arrivando con Ginny.

Loro annuirono gravi, ma io non la bevvi.

"Cosa è successo?" chiesi piano ad Harry.

Lui si chinò verso di me.

"La Umbridge ha quasi scoperto Tartufo" mi sussurrò all'orecchio.

Quel quasi mi impedì di urlare.

"Che cosa?" chiesi sorpresa.

"Controlla la Metropolvere" spiegò Hermione grave.

Non sapevo più cosa dire.

"E terribile" dissi soltanto.

Loro annuirono.

Il resto della mattinata passò molto lentamente.

Le lezioni stavano diventando sempre più pesanti, mentre io stavo diventando sempre più distratta.

Quando risalimmo da Cura delle Creature Magiche per pranzo, cominciò a diluviare.

Cominciammo a correre verso il castello.

Entrammo nel castello bagnate fradice.

Arrivate nell'ingresso mi strizzai subito i capelli, per togliere tutta quell'acqua.

"Mi spieghi come ad una normale persona sana di mente possa essere venuto in mente di fare Cura delle Creature Magiche all'aperto? Con un tempo del genere?" fece Ginny scrollandosi un po'.

"Infatti non ho mai detto che la Caporal sia sana di mente" borbottai entrando in Sala Grande.

"Spero soltanto che oggi non debba riuscire fuori" dissi guardando la pioggia fuori dalle vetrate.

Ma proprio in quel momento, niente di meno che Angelina Johnson, ci raggiunse.

"Harris! Ho il permesso per la squadra!"

"Grande!" esclamai felice.

"Stasera alle sette facciamo allenamento. Dobbiamo recuperare" disse andandosene.

"Cosa avevi appena finito di dire?" sorrise Ginny.

"Ma è pazza. Ha manie suicide quella ragazza"

"E non hai visto Baston" disse la voce di Fred dietro di me. "Non sarà di certo la pioggia a fermarla.

"Ciao anche a te" dissi a Fred girandomi.

Era con suo fratello, naturalmente.

"Stasera copriti bene" continuò.

"Beh, fin lì ci arrivo" dissi riguardando sgomenta fuori dalla finestra.

"Ora noi abbiamo degli daffari da sbrigare" disse indicando il fratello. "Ci vediamo sta sera"

E si allontanarono.

Io e Ginny ci andammo a sedere al tavolo di Grifondoro, per pranzare.

"Questo pomeriggio abbiamo due ore di Aritmanzia" le dissi.

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora