Dovetti passare ben tre giorni da sola.
Il salotto si era rivelato davvero impegnativo da pulire.
Almeno gli altri due giorni mi ero dedicata alla cucina.
O meglio, alla pasticceria.
Non volevo più rimanere a crogiolarmi sul mio passato, non mi sembrava il periodo adatto.
La sera prima del compleanno di Ginny, feci finta di andare a letto.
Ma dopo che mi fui assicurata che Ginny stesse dormendo, sgattaiolai giù in cucina, per prepararle una torta.
Quello sarebbe stato il primo anno in cui avrei ricambiato il "favore" che lei mi faceva ogni anno.
Le avrei preparato una grossa torta e gliel'avrei portata come colazione a letto il giorno dopo.
Non dovevo temere l'ira della signora Weasley riguardo al fatto che mi trovassi fuori dal letto così tardi, le avevo già spiegato le mie intenzioni.
Quando arrivai in cucina, infatti, trovai già tutto l'occorrente per preparare un grosso dolce al cioccolato.
Avevo già l'acquolina in bocca.
Mi legai i capelli in una coda bassa e mi misi il grembiule.
Presi una ciotola di vetro e cominciai a preparare la torta.
Però la preoccupazione che mi affliggeva in quei giorni, tornò a farsi sentire.
Il 12, il giorno dopo il compleanno di Ginny, Harry avrebbe affrontato l'udienza che avrebbe deciso se sarebbe stato espulso o no da Hogwarts.
La tensione in quegli ultimi giorni era alle stelle.
Ruppi le uova e le unii con la farina, mentre soprappensiero pensavo a cosa sarebbe successo se Harry fosse stato espulso.
Avrebbe dovuto vivere con i Dursley? Fino si diciassette anni?
E poi? Avrebbe dovuto condurre una vita da babbano?
Ma non potevano espellere Harry Potter,continuavo a ripetermi.
"Non possono farlo" dissi ad alta voce per convincermi e tranquillizzarmi.
Quando cominciai a mescolare, un rumore di passi attirò la mia attenzione.
Alzai lo sguardo verso la porta, curiosa di sapere chi fosse sveglio a quest'ora.
Una figura alta entrò nella porta sfregandosi gli occhi assonnati e sbadigliando.
Dannazione, era lui.
George.
Feci finta di niente, non si era accorto di me, ma sapevo che era solo questione di pochi secondi.
Evidentemente si era appena svegliato e aveva avuto intenzione di andare a bere.
Ricominciai a mescolare.
"E tu che ci fai qui?" chiese quando fu abbastanza sveglio da capirci qualcosa.
"Cucino" dissi senza alzare gli occhi.
Sapevo che se l'avessi fatto sarei arrossita sicuramente.
Lui sbuffò.
"Grazie, fino a lì ci arrivo" disse seccato.
"Mhmm" sospirai cercando di concentrarmi nel preparare la torta.
Ma il mio cervello sembrava quasi essersi bloccato, attento ad ogni singolo movimento di George.
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Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||
Fanfic°Sequel 'Fidati di me'° "...Non posso andare avanti quando il mio cuore continua a cercare l'altra parte di se. E poi la gente continua a dirmi che non mi hai dimenticata, che mi desideri... E questo mi fa stare ancora più male. Perché è come se tu...