Capitolo 59

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Due giorni dopo, nessuno aveva ancora avuto il coraggio di parlare di quello che era successo a Natale, nel reparto riservato.

Non avrei mai potuto credere di stare così male per qualcuno.

Ero davvero dispiaciuta per Neville.

Quello che gli era successo era, se possibile, ancora peggio di perdere i genitori.

Anche peggio di perderli due volte, come era successo a me.

Averli lì, consapevole che non saranno mai più gli stessi e che a stento ti riconosceranno...

"Pensierosa?" sentii una voce alla porta.

Ero seduta su un divano, in salotto, cercando di scrivere una lettera a Matt.

Ma la penna era ferma da un po'.

"Si" risposi alzando lo sguardo e vedendo Remus sullo stipite della porta.

Lui si avvicinò e si sedette su una poltrona li di fianco.

"Non sapevo che i Paciock fossero stati torturati fino a quel punto" gli dissi. "Sapevo che Neville vive con sua nonna, ma..."

"È un destino orribile, quello" convenne Remus.

Scossi la testa, non capendo come una persona potesse arrivare a compiere una cosa del genere.

"A chi scrivi?" Remus cercò di cambiare argomento.

"Oh, a Matt" dissi riscuotendomi dai miei pensieri.

"Il ragazzo italiano?"

"Si, proprio lui" confermai. "Per Natale è andato con i suoi genitori a sciare"

"Potrebbe essere un'idea per una prossima vacanza" disse Remus sorridendo.

Non mi stupii più di tanto del fatto che Remus sapesse che cos'era lo sci.

Era davvero intelligente e informato nell'ambito dei babbani.

"Sai sciare?" chiesi invece.

"No" disse sinceramente, sorridendo. "No, decisamente no. Ma non sarebbe male provare"

Ridacchiai all'immagine di Remus sugli sci.

"Comunque grazie davvero per il bracciale" gli dissi, ricordando che non avevo ancora avuto modo di ringraziarlo.

"Figurati" rispose allegro. "Tuo padre sarebbe stato felice se tu avessi avuto qualcosa che te lo ricordasse"

"Com'era?" chiesi all'improvviso.

Era a tanto che glielo volevo chiedere.

Tutti dicevano che buone persone fossero, ma io dovevo ricordare a me stessa che non li avevo mai conosciuti.

"James..." cominciò Remus. "Beh, James era davvero popolare a scuola. Ea simpatico a tutti ed era famoso per non seguire le regole. Con la compagnia di Sirius, naturalmente"

"E tu?"

"Io cercavo di frenarli un po', ma non credo di essere mai riuscito nel mio intento" disse con un sorriso. "Era un'anima libera, insomma. In effetti Fred e George me lo ricordano..."

Mi mossi irrequieta sulla mia sedia.

Remus se ne accorse.

"Dovrei supporre che sia successo qualcosa fra te e uno dei gemelli?" fece alzando un sopracciglio.

Mi prese alla sprovvista.

"Che cosa?" chiesi.

"Oh si" disse Remus lasciandosi cadere all'indietro sulla poltrona. "Hai capito bene. È da un po' che temo di dover affrontare questo argomento con te. È uno dei spiacevoli compiti di un padrino. Compiti di cui Sirius non si deve preoccupare, essendo padrino di un maschio..."

Posso fidarmi di te? ||aharrypotterstory||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora