19. CURT HA 38 ANNI

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La villa di Ace Marshall distava un'ora abbondante dalla fiera di Hope Mills ma Curt decise di percorrere un pezzo a piedi. Aveva bisogno di schiarirsi le idee e di non trovarsi nessuno davanti, o sarebbe tornato in galera nel giro di pochi secondi. Rabbia, frustrazione e senso di fallimento gli annebbiavano la mente. Fumando una sigaretta dopo l'altra - generosamente offerte da Grady, il figlio di Marshall - ripensava a ogni parola del suo incontro con Alease, a ogni sguardo, a ogni gesto.

La prima cosa che aveva fatto dopo il rilascio era stata chiedere un passaggio a Marshall fino alla sua vecchia casa, solo per scoprirla buia e vuota. Pensando che forse Alease lavorava ancora alla libreria come cinque anni prima, si era diretto fino a là. Era rimasto a lungo fuori, spiandola dalle vetrine, osservandola discutere con la sua collega, scrutando ogni particolare del viso perduto da lungo tempo, del viso che aveva amato con un'intensità sconcertante per un cuore di ghiaccio come il suo.

Aveva preso il coraggio a due mani, era entrato e aveva fatto quello che aspettava di fare dall'ultima volta che si erano baciati, che lei l'aveva baciato in carcere.

Ripensandoci a posteriori, la sua era stata una mossa arrogante e idiota. Come poteva pensare che, dopo essere sparita senza una parola, fosse ancora lì ad aspettarlo?

Se lo meritava, si meritava ogni singola parola. Ma faceva male. Alease era stata solo sua e sapere che ora apparteneva a un altro gli faceva ribollire il sangue.

E non di un altro qualsiasi. Ma di quel verme. Dicker. Aveva aspettato nell'ombra che le acque si placassero, aveva giocato la carta del migliore amico, si era insinuato nella sua vita e nella sua casa, aveva sedotto madre e figlio col suo fascino da principe azzurro. E aveva vinto.

Doveva scordarla, Alease lo aveva messo bene in chiaro. Si era rifatta una vita senza di lui e doveva accettarlo. Presto avrebbero lasciato la sua casa e lui avrebbe ricominciato. Avrebbe ripreso i contatti con Marvin, si sarebbe fatto perdonare, avrebbe riconquistato la sua fama di investigatore privato e pagato gli studi di suo figlio. Sarebbe stata dura ma lo era per tutti.

Se però Alease gli fosse rimasta accanto non avrebbe provato quel senso di impotenza e frustrazione. Con lei accanto, avrebbe avuto la forza di spostare le montagne. Lei che gli aveva dato persino la forza di uccidere un pedofilo incestuoso. Lei che lo aveva punito per questo.

Iniziavano a fargli male le gambe, non era più abituato a camminare così a lungo. Le scarpe che gli aveva prestato Grady erano strette in punta e la camicia tirava sulle spalle e lo faceva sudare per il caldo infernale che emetteva l'asfalto.

Sembro un barbone, pensò Curt. Perlomeno era passato dal barbiere coi pochi spiccioli che gli restavano dal regalo di Grady per avergli salvato la vita. Forse, se avesse saputo la verità, la famiglia Marshall non sarebbe stata così carina con lui. Forse, se avessero saputo che era stato lui a provocare la rissa in cui Grady ci aveva quasi rimesso le penne, lo avrebbero rispedito in galera a calci in culo.

Ma nessuno avrebbe mai saputo. Nessuno si era fatto male a parte Curt stesso; un occhio nero per non aver parato di proposito un gancio sinistro in modo da esibire le "ferite di guerra" e suscitare ancora più ammirazione per il suo coraggio.

L'idea era nata osservando un'altra rissa. Un carcerato biondo e grosso come un vichingo se la prendeva con uno scimmione dalla faccia stupida accusandolo di avergli dato del succhiacazzi. Un pretesto assurdo, infantile e ridicolo ma in cinque minuti si era consumata una strage e lo scimmione, ferito da un pezzo di vetro preso chissà dove dal vichingo, era stato ricoverato in infermeria e nessuno aveva saputo più niente.

Quella notte la mente di Curt aveva partorito un piano. C'era un ragazzo, arrivato da poco più di due settimane. Si chiamava Grady Marshall, era il nipote di un uomo molto potente, vicino addirittura al presidente degli Stati Uniti. Suo padre, Ace, aveva acchiappato la gallina dalle uova d'oro sposandone la figlia e garantendosi la carica di senatore a vita. Avevano costruito la famiglia perfetta: un figlio nato dentro regolari nozze, in salute, genio a scuola e affascinante.

Generations - Vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora