Sedevano uno di fronte all'altra, le mani strette intorno a tazze di cioccolata con la cannella. Alease oscillava nervosamente una gamba nel vuoto, Drew guardava ovunque tranne che verso il suo viso.
Alla fine lei bevve un sorso di cioccolata, si schiarì la voce e disse: «Beh... come va?»
Drew sollevò lo sguardo. Lentamente la sua bocca si piegò in un sorriso sghembo. «Sul serio? Sei rimasta zitta dieci minuti e questa è la domanda che hai provato e riprovato nella tua testa?»
Alease sentì sciogliere un po' di tensione dalle spalle e dal collo e ansimò una risata. «In effetti...» Strinse i piedi tra loro, arricciando le dita sotto le pantofole pelose. «Non so neanch'io cosa dire.»
«Te la rendo più facile allora. Mi chiamo Drew, ho ventitré anni e sono tuo figlio.»
Di nuovo lei sorrise, perché era ovvio e l'aveva capito da un pezzo, ma capirlo non era la stessa cosa che accettarlo.
«Faccio il meccanico e vivo insieme al mio collega Owen. Nel tempo libero vado in palestra ed esco con la mia migliore amica Becca.»
«La rossa che era con te la prima volta che ti ho visto.»
«Esatto.»
«Ho pensato fosse la tua ragazza.»
Lui sorrise. Aveva un sorriso davvero affascinante. Non le assomigliava per niente. Doveva aver preso tutto da suo padre, ma dato che era fermamente convinta che non potesse essere zio Josh avrebbe dovuto scavare più a fondo nella rete di bugie che aveva raccontato a tutti e scoprire da sola con chi aveva concepito quel bel ragazzo.
Ma poi, voleva davvero saperlo? Qualunque cosa avesse fatto la vecchia Alease, lei non era più quella persona. Aveva un futuro brillante davanti. Si tastò il solitario all'anulare e trattenne un sorriso. Dalla notte di Capodanno aveva fatto l'amore con Pete ogni sera. Era meraviglioso, la faceva sentire unica e bellissima. Si sentiva fortunata a essere adorata in quel modo. Sentiva di amare Pete di un amore che non aveva mai sperimentato prima. La cotta che aveva per lui a sedici anni si era trasformata in devozione e primitivo desiderio di farlo sentire bene a tutti i costi.
«Ce la intendiamo» rispose Drew, glissando sull'argomento.
Alease capì che c'era qualcosa sotto, quella bella rossa doveva essere più di un'amica, ma decise di non insistere. Non avevano tutta quella confidenza.
«Perché te ne sei andato?» gli chiese quindi sottovoce, come se questo potesse rendere la domanda meno spinosa. «Per evitarmi?»
«Pensavo fosse quello che volevi. Ma no, non solo per quello.»
Drew si interruppe, esitante, ma lei lo incoraggiò con gli occhi.
«È per Pete» capitolò infine.
«Non ci vai d'accordo?»
«All'inizio sì. Quando vi siete messi insieme ero felice. Meglio lui di quell'altro che avevi prima.» Alease fece per chiedergli di quale altro parlava, ma lui continuò: «Però ultimamente le cose tra voi non erano tutte rose e fiori.»
«Litigavamo?»
«Ci ha provato con Lacy, tu l'hai scoperto e l'hai buttato fuori di casa.»
Lo disse in tono brusco, lasciandola spiazzata per qualche secondo. «Ci ha provato... in che senso?»
«Non conosco i dettagli. Ma Becca sì. Con lei ti sfogavi sempre, per via del libro.»
«Che libro?»
«La tua biografia, quella che ha scritto Becca. Dovresti averne una copia da qualche parte, mi ricordo che ti ha fatto la dedica.»
Alease intuì che quel libro poteva essere importante. Se c'era scritta la sua vita, avrebbe potuto aiutarla a ricordare qualcosa.
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Generations - Vol 2
Chick-LitSecondo romanzo della serie "Generations" (INDISPENSABILE LEGGERE IL PRIMO) Sono trascorsi cinque anni dalla fine del primo libro. La terapia di Heather finalmente è conclusa ma lei non è più la stessa donna di prima: per qualche motivo rifiuta di r...