52. DREW HA 23 ANNI

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Drew fumava nervosamente fuori dall'albergo, gli occhi riparati dietro lenti scure. Il riflesso del sole sulla neve lo infastidiva. Lo strillare e schiamazzare dei bambini che cavalcavano i pony nel recinto osservati dai loro genitori lo infastidiva. Persino la bella ragazza che cominciò a fumare accanto a lui, con intenti palesati dallo sbattere voluttuoso delle ciglia e dal modo che aveva di osservarlo, lo infastidì.

L'aveva già vista. Doveva essere messicana e aveva un posteriore da urlo, fasciato in quelle calze spesse. Aveva anche una gran bella bocca - bocca da pompini - e capelli di una straordinaria tonalità di nero coi riflessi blu.

Eppure se la messicana avesse trovato finalmente il coraggio di approcciarlo, lui si sarebbe allontanato. Non aveva voglia di chiacchiere vane. Voleva solo sapere cosa stava combinando sua madre.

Pensava che staccare un paio di giorni da tutto avrebbe avuto l'effetto opposto, che si sarebbe resa conto quanto bene poteva stare da sola. Senza un uomo, senza Pete. E invece era corsa dritta tra le sue braccia.

Ormai doveva essere ormai arrivata a casa, ma Drew non ricevette il solito tranquillizzante sms: "Sono arrivata, tutto ok". Anche quello lo infastidì.

Oddio, sto diventando come lei.

Quando sua madre l'aveva mollato come un idiota al centro del ristorante, Drew aveva immaginato di saldare il conto e tornare a casa. Ma poi aveva pensato a tutti i soldi che avrebbe letteralmente bruciato in quel modo e aveva ricordato lo sguardo ammirato e un pochino geloso che gli aveva lanciato Becca al di là dell'albero di Natale quando Alease aveva scartato il suo regalo.

Scommetto che Becca non sarebbe scappata da questo paradiso.

Con quella semplice osservazione, l'aveva chiamata.

Ora stava arrivando, per godersi quel che restava della prenotazione.

La messicana spense la sigaretta e gli passò accanto. Mise un piede in fallo - chi è che va in giro nella neve con quegli stivali da Pretty Woman? - e gli rovinò addosso con un delizioso: «Oh!»

Drew l'afferrò, la stabilizzò e le disse: «Stia attenta.»

La messicana, forse offesa dall'essersi sentita dare del lei quando avevano chiaramente la stessa età, forse risentita dal modo brusco con cui lui l'aveva messa in piedi, si allontanò impettita.

Femmine, pensò Drew. Non possono fare a meno di recitare.

In quel momento vide arrivare Becca. Scese dall'auto e l'affidò a uno dei parcheggiatori dell'albergo. Un facchino si affrettò a raggiungerla per dispensarla dal peso del suo bagaglio. Becca venne avanti a passo sicuro sul sentiero battuto dalla neve. Indossava un piumino d'argento, jeans skinny e un paio di stivaletti scuri. Gli enormi occhiali da sole le portavano via mezza faccia, i capelli erano coperti da un capellino di lana e le mani da soffici guanti bianchi, che si tolse subito, guardandosi intorno.

In effetti, nonostante la neve, le temperature quel giorno erano molto alte ma Becca si era imbottita come se si stesse preparando a un viaggio al Polo Nord.

Capello e guanti vennero via e Becca si aprì addirittura il piumino, mostrando il maglione rosso natalizio. Notando l'occhiata di Drew quando lo raggiunse all'entrata, disse: «Non mi avevi detto che faceva caldo.»

«Beh, c'è la neve.»

Becca si staccò i capelli sudati dal collo e Drew apprezzò le sue guanciotte rosse alla Biancaneve. «Sto morendo di sete.»

«Direi che possiamo cominciare il tour dal bar, allora.»

...

Il tour si trasformò in un'esperienza completa dell'intera spa. Becca volle assolutamente seguire il corso di autodifesa, quello per apprendisti barman e la conferenza di una famosa giornalista televisiva che conduceva il programma "Avi nostri" e di cui Becca era una grande fan. Tra un corso e l'altro, mentre Drew sedeva annoiato in un angolo a smanettare col cellulare, provarono la sala massaggi - e lì sì che Drew si lasciò andare a una serie di sospiri soddisfatti - le terme di sale - il vapore dentro quella finta grotta naturale era opprimente ma Becca sembrava talmente a suo agio a galleggiare come un pesce morto a pelo d'acqua che Drew non se la sentì di trascinarla fuori dopo cinque minuti.

Generations - Vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora