37. BECCA HA 21 ANNI

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"La sua mano preme alla base della tua gola, togliendoti il respiro. Non puoi parlare, non puoi gridare. Ma forse non sapresti neanche cosa dire. Cosa puoi dire quando il tuo mondo si rovescia all'improvviso? Quando cadono le ultime certezze cui ti aggrappavi? Quando tutti dicevano: tuo fratello è pazzo, tuo fratello è pericoloso, ma tu ti ripetevi che era tuo fratello e tu ne saresti stata fuori. Adesso lo guardi negli occhi, quegli occhi così freddi ora accesi da una luce che non riconosci. Non riconosci lui. E anche quando sarà tutto finito, ti convincerai che è stata solo la pazzia di un minuto, uno sfogo più violento del solito. Lui ti convincerà, magari senza troppo sforzo. Ma ti resterà impressa la luce dei suoi occhi e tremerai di terrore quando sentirai i suoi passi su per le scale, quando sentirai la sua auto nel vialetto, quando lo vedrai mangiare a tavola immerso nei suoi pensieri. Sai che qualcosa è cambiato, lo capisci appena senti la gola stringersi nella sua mano. Ma sai anche che non farai nulla per impedire che accada di nuovo."

Meryl alzò lo sguardo dal racconto. I suoi occhi si erano fermati a lungo sull'ultimo paragrafo e Becca capì che aveva finito di leggere da un pezzo ma non trovava la forza di guardarla.

La rossa si piantò le unghie nei palmi delle mani. Aveva esagerato? Oddio, l'aveva fatta piangere...

Meryl si asciugò le guance, poggiando i fogli sul tavolino del bar dove Becca le aveva chiesto di incontrarsi.

Le due ragazze rimasero zitte. Meryl si portò alle labbra la sua spremuta d'arancia. Le mani le tremavano e Becca si diede dell'idiota. Come aveva potuto pensare di avere il diritto di parlare dei problemi di una ragazza che neanche conosceva? Meryl era sembrata d'accordo con la sua idea, aveva detto che avrebbe supportato il suo progetto. Le aveva concesso varie interviste e non si era mai tirata indietro. Ma era chiaro che leggere quelle parole l'aveva sconvolta.

Non poteva più sopportare quel silenzio.

«Allora?» la incalzò, poggiando i gomiti al tavolino.

Meryl deglutì, tirò sul col naso e disse: «Sei bravissima.»

Becca si aspettava il peggior tipo di insulto e rimase spiazzata. «Cioè... ti è piaciuto?»

«Molto. È...» Meryl cercò le parole adatte, «tosto.»

Becca riprese i fogli, scorrendoli velocemente. «Pensi sia troppo?»

La ragazza la guardò intensamente, mettendo una mano sui fogli. «Penso che tutte le donne dovrebbero leggere quello che hai scritto. Se la me di anni fa avesse letto questo racconto forse... si sarebbero potute evitare altre situazioni. Forse adesso Morgan sarebbe in carcere e non a maltrattare la gente.»

«Pensi possa avere una chance?»

«Devi mostrarlo al più presto a un editore» sorrise Meryl, gli occhi ancora lucidi.

Becca non era mai stata brava a confortare la gente o a gestire le lacrime. Lei piangeva di rado e non aveva mai visto Joy versare una lacrima. Anche Thompson era più allegro da quando poteva vegliare su Heather giorno e notte. Ma Meryl era un'altra questione. Si commuoveva con una facilità sconcertante mentre le raccontava quello che suo fratello le aveva fatto.

Nulla di troppo grave, in fondo. Aveva solo cercato di strangolarla in un impeto d'ira. Meryl non aveva saputo spiegarle perché. Morgan era tornato a casa incazzato col mondo, lei lo aveva preso di petto per una questione insignificante e lui, invece di dirle di lasciarlo in pace, le aveva messo le mani addosso.

Dopo quella volta c'era stato solo un altro episodio. Meryl si era messa in mezzo a una lite tra suo fratello e un altro ragazzo. Appena erano rimasti soli, Morgan l'aveva schiaffeggiata, ordinandole di non impicciarsi mai più nei suoi affari. Non raccontò a Becca chi fosse quell'altro ragazzo né di cosa stessero discutendo, ma i suoi occhi evitarono quelli della rossa nel risponderle e Becca capì che le stava nascondendo dei particolari importanti, tuttavia non indagò. Meryl era stata più che disponibile a rilasciarle quelle interviste e non l'avrebbe sobillata ulteriormente di domande sgradite.

Generations - Vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora