42. BECCA HA 21 ANNI

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Non poteva scordare l'ultima volta che era stata al "Sammio's", durante l'appuntamento a quattro con Joy, Owen e Drew. Né come era finita quella serata, con una scopata triste e squallida che aveva il sapore della vendetta, solo perché sperava che Owen raccontasse tutto al suo amichetto e lui...

Già, cosa sperava in effetti? Che Drew si ingelosisse? Che si arrabbiasse perché aveva preferito continuare la serata con Owen anziché lui?

E guardatela adesso, signore e signori. La Regina di Ghiaccio si è sciolta in una pozzanghera e rivolge la parola al suo acerrimo nemico.

Beh, non ancora. Prima si avvicinò ad Alease, appena arrivata in auto al ristorante. Le diede due baci sulle guance e le porse il pacchettino regalo.

«Tanti auguri.»

«Grazie.» Alease ricambiò il bacio con un sorriso fisso.

Becca capì subito il suo stato di agitazione dal modo in cui le sue pupille danzavano per tutto il parcheggio fino all'entrata del "Sammio's".

«Nervosa?»

Lei liberò il fiato dalle labbra appena tinte di un rosa tenue. «Un po'. Mi servirebbe un'altra delle nostre sedute.»

«Sono una scrittrice, non una strizzacervelli» scherzò Becca, a disagio nel sentirsi elogiata così candidamente.

«Però mi ha aiutata parlare con te. Vedo le cose da un'altra prospettiva, ora.»

«Ne sono felice.» Aprì la borsa che portava a tracolla e le porse un fascio di fogli piegati a metà. «Quando hai un attimo dai pure un'occhiata a quello che ho scritto finora. Ho mandato il primo racconto ad alcuni editori, sto aspettando una risposta.»

«Ce la farai, Becca» la incoraggiò Alease stringendole una spalla.

Becca annuì, sempre più sulle spine. Non era abituata che qualcuno dimostrasse così apertamente la sua gentilezza e il suo affetto verso di lei, a parte Mr T.

Alease e Becca entrarono al ristorante. La donna si avvicinò subito a un cameriere per confermare la prenotazione del tavolo, mentre Becca sentì una zaffata di nicotina sul collo e fiato caldo solleticarle l'orecchio.

«Posso avvicinarmi senza rischiare la vita?»

«Dipende da te» replicò girandosi subito. Non le piaceva avere gente alle spalle. La faceva sentire braccata.

Drew si era sforzato di apparire al meglio, quella sera. Jeans neri, scarpe nere, camicia nera con le maniche arrotolate fino ai gomiti. Un orecchino d'argento gli scintillava al lobo sinistro.

Quando si è fatto il piercing?

Becca non si era mai fatta i buchi alle orecchie. Sua madre non l'aveva costretta da bambina come facevano tante altre madri, perché Becca era sempre stata più che ferma su quel punto. Gli orecchini erano da femminuccia viziata e a lei non piacevano. In terza media però era riuscita a convincere la madre a prestarle i soldi per farsi il piercing al naso. Lo aveva tenuto fino al Grande Cambiamento, ovvero fino a quando Joy le aveva detto che sembrava un toro incazzato, specie quando aggrottava la fronte e corrugava le sopracciglia folte.

L'anello al naso era sparito, le sopracciglia si erano assottigliate. Si era fatta un altro piercing all'ombelico perché secondo Joy era molto sexy e valorizzava la sua pancia piatta. In effetti a Becca piaceva molto quel piccolo brillante. Le piaceva l'effetto di luci che creava quando esercitava gli addominali in palestra e le piaceva che gli uomini lo notassero e avessero la scusa pronta per fissarle la pancia scoperta dal top ginnico. Se però qualcuno si azzardava a farle un complimento, Becca si ritraeva nel suo guscio, scopriva i denti e tirava fuori le unghie.

Generations - Vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora