Il silenzio nella biblioteca era impressionante, niente a che vedere col chiacchiericcio continuo e fastidioso di Joy e le sue clienti nel bagno adiacente alla loro camera da letto, o coi sommessi commenti di Mr. T davanti alla televisione.
L'unico rumore che si udiva era quello delle pagine sfogliate, dei passi leggeri degli studenti e delle scale con le rotelle che si muovevano sul marmo a scacchiera.
Becca era lì da tre ore e non aveva mai studiato tanto in vita sua. Joy aveva ragione, aveva bisogno di allontanarsi da casa, di concentrarsi sugli esami ed escludere qualsiasi altro pensiero. C'era riuscita per un tempo sufficientemente lungo ma ora aveva bisogno di una sigaretta e non avrebbe potuto impedire ai soliti pensieri di tornare a tormentarla, specie dopo aver controllato il cellulare spento da quella mattina e notato un messaggio di Drew.
"Ti sei ripresa?"
Pensava di essere stata sufficientemente chiara la mattina prima. Non voleva più avere nulla a che fare con lui, era così difficile da capire?
Ancora non riusciva a credere che Drew fosse stato tanto cavaliere da portarla a casa e metterla a letto. Non aveva ben chiaro cosa gli avesse detto nel tempo in cui erano rimasti soli ma anche solo il fatto di aver accennato a sua madre la mandava in bestia. Perché Joy le aveva permesso di bere così tanto? Bell'amica! E poi a sentire Drew l'aveva anche abbandonata per rimorchiare chissà chi.
Non le aveva rivolto la parola dopo la discussione con Drew. Era risentita per il suo comportamento e per il fatto che l'avesse lasciata nelle grinfie della persona che più odiava al mondo.
La sigaretta bruciata fino al filtro le scottò le labbra. Becca si affrettò a spegnerla nel posacenere e si appoggiò a una delle colonne dell'entrata, scura in viso.
«Nessuna voglia di rientrare, eh?» l'apostrofò una voce leggera e dolce accanto a lei.
Becca si voltò e la prima cosa che vide fu un viso a forma di cuore circondato da una criniera di ricci scuri e foltissimi.
«Dovrebbe esserci un pulsante che silenzia i pensieri come noi silenziamo il telefono» continuò la ragazza dalla pelle olivastra, gli occhi nascosti dietro un paio di lenti dalla montatura vistosa.
«Perché invece di pensare a Marte gli scienziati non si concentrano su questo?» ribatté Becca.
L'altra sorrise e le tese la mano. «Meryl Parrish.»
«Rebecca Blake.»
«Non mi è nuovo. È la prima volta che vieni qui?»
«Cosa te lo fa pensare?»
«Sono un'habitué. Casa mia non è proprio adatta a preparare degli esami.»
«Idem. Avrei dovuto scoprire prima questo posto.»
«Lo sai che sarebbe riservato al campus universitario?»
«Non mi preoccupo tanto delle regole.»
In quel momento vennero raggiunte da una ragazza dai lunghi boccoli biondi, palesemente di fretta mentre lottava per sistemare i libri nella borsa.
«Meryl, andiamo?» borbottò appena le raggiunse. Poi fissò Becca e le sue labbra si spalancarono. «Oddio, ma tu sei Becca Blake! Dio, ho adorato i tuoi libri! Ti giuro, Gabby è diventata la mia eroina! In entrambi i sensi, non riesco a farne a meno!» Scoppiò in una risatina frivola. «Dimmi che continuerai la saga "Queen B", ti preeego!»
Frastornata da qualcosa cui aveva smesso di essere abituata - una fan impazzita - Becca non poté far altro che restare zitta e immobile. La bionda, forse rendendosi conto di essere stata troppo diretta, ridacchiò. «Oh, scusa, io sono Ashley.» Poi diede di gomito alla brunetta. «Lo sai chi è?»
STAI LEGGENDO
Generations - Vol 2
ЧиклитSecondo romanzo della serie "Generations" (INDISPENSABILE LEGGERE IL PRIMO) Sono trascorsi cinque anni dalla fine del primo libro. La terapia di Heather finalmente è conclusa ma lei non è più la stessa donna di prima: per qualche motivo rifiuta di r...