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Il mattino seguente arrivai alla spiaggia bella che carica.

Oikawa era già la e aveva steso due teli, dove su uno era completamente spiaggiato a prendere il sole indossando degli occhiali appositi.

<<buongiorno senpai>> ridacchiai.

<<buongiorno a te mia dolce kohai, vedo che ti piace chiamarmi senpai>>

<<si, abbastanza>> risposi divertita.

Sistemai la gonna in modo da potermi sedere affianco a lui sul telo, posai lo zaino proprio affianco a noi e lo aprii.

<<scusa il ritardo ma ieri mi sono ricordata che ti piacciono tanto i panini al latte, così stamattina sono andata a prenderne un paio>> sorrisi mostrando la confezione.

~Oikawa pov~
I miei occhi si illuminarono alla vista del mio cibo preferito.

Quindi ieri ascoltava davvero quello che le raccontavo su di me.

<<allora? Ne vuoi uno? Non dirmi che mi sono sbagliata che me li mangio io>> rise lei.

La guardai sorpreso, poi afferrai il panino al latte dalle sue mani e piano piano me lo mangiai mentre mi osservava sorridendo.

~Misaki pov~
A giudicare da come guarda il panino sorridendo  non mi sono sbagliata.

<<come mai questa sorpresa?>> mi domandò mentre mi guardava.

<<come ricompensa per aver vinto l'amichevole ieri e per ringraziarti della serata>> ridacchiai addentando il mio panino al latte.

Lui sorrise e dopo aver mangiato restammo sdraiai a parlare.

Non faceva quel caldo che ti costringeva a spogliarti e buttarti in acqua, ma comunque tra la brezza marina e il caldo di giugno c'era quell'aria calda.

Fatta ora di pranzo andammo a prendere qualcosa di più consistente da mangiare e la portammo in spiaggia per goderci ancora la giornata.

Mi sarei voluta buttare ma non avevo messo il costume e nemmeno lui.

Nel pomeriggio presto decidemmo di tornare a casa, lui era ancora stanco per l'intensa settimana di allenamento e domani avrebbe iniziato nuovamente.

Si offrì di accompagnarmi a casa ma glielo impedii promettendoli che la prossima volta, se non fosse stato stanco, gliel'avrei concesso.

Lo salutai con un bacio sulla guancia, lui arrossì e io velocemente salii sul treno salutandolo con la mano.

Mi sedetti a uno dei posti, stranamente, liberi e iniziai a smanettare il telefono.

<<che ci fai in giro di domenica pomeriggio?>> mi chiese perplesso una voce maschile.

Mi voltai quasi terrorizzata ma mi calmai appena riconobbi il ciuffo corvino di Kuroo.

<<mi hai spaventata idiota>> sospirai. <<e comunque potrei farti la stessa domanda>>

<<vengo a casa tua visto che stasera ceniamo da te>> rispose lui non togliendo l'espressione confusa.

È come se stesse cercando di indagare.

<<e i tuoi genitori? Perché non sei andato con loro in macchina?>> aggrottai le sopracciglia.

<<perché mio padre finisce di lavorare fra un'ora e a tuo padre serve aiuto nello spostare il barbecue nel giardino>> rispose sedendosi affianco a me. <<tu più tosto, rispondi alla mia domanda>>

<<che ficcanaso che sei>> sbuffai. <<sono andata a fare un giro fra i negozi>> farfugliai in cerca di una scusa.

Se avessi raccontato a lui di Oikawa sono sicura che l'avrebbe detto a mio padre, e quest'ultimo mi avrebbe impedito di uscirci, soprattuto la sera.

Non parliamo del fatto che se scopre che gli ho mentito mi ritrovo in punizione per un mese.

Almeno ho mia madre che mi copre visto che mi ha avvisata che, se mai volessi uscire con il numero uno dell'Aoba Johsai, bastava che l'avvisassi e a mio padre ci avrebbe pensato lei.

Sembrava aver creduto alla mia bugia, smise di farmi domande e per il resto del tragitto non proferì parola.

Arrivati a casa mia ci buttammo insieme sul divano sospirando grazie alla freschezza, piacevole, del divano.

Mio padre spuntò dal nulla e sorrise<<Tetsuro-kun! Grazie per essere venuto prima con poco preavviso>>

<<si figuri singor Shimizu, sa che può chiamarmi quando vuole>> sorrise a sua volta Kuroo.

Restai a guardare Kuroo sorridere e parlare con mio padre per un paio di minuti.

Con me usa sempre i soliti sorrisetti provocatori, mentre con i miei genitori ha un sorriso normale, sincero.

Sorrisi istintivamente per poi scuotere la testa per risvegliarmi dai miei pensieri, presi il telefono trovandomi una notifica di Oikawa che mi chiedeva se fossi arrivata a casa.

Risposi al moro e poi andai fuori in giardino ad aiutare mio padre e il corvino con il barbecue.

Trovai mio padre intento a uscire fuori il carbone dal ripostiglio e Kuroo, che si era tolto la camicia a maniche corte rossa rimanendo con la t-shirt nera, spostare il barbecue.

<<Misaki-chan, invece di rimanere a guardarci, che ne pensi di aiutarci?>> ghignò il corvino.

Sbuffai senza rispondere andando in cucina a prendere uno straccio per pulire il tavolo in giardino.

Mio padre voleva a tutti i costi cenare fuori in giardino mangiando del barbecue con i nostri amici da sempre.

Finito di apparecchiare, andai ad aprire la porta ai signori Kuroo appena arrivati, salutai entrambi e insieme andammo nel giardino.

I papà iniziarono ad arrostire la carne mentre le mamme preparavano l'insalata.

<<Misaki-chan vieni ad aiutarci?>> mi chiese la mamma del corvino.

Annuii sorridendo e trascinai Kuroo dentro con me visto che a lui toccava aiutarci.

<<posso sapere perché non posso aiutare loro ad arrostire?>> domandò scocciato indicando i nostri papà.

<<perché due bastano e avanzano>> ridacchiò mia madre.

<<dai Tetsuro, aiutaci a tagliare quei pomodori>> ordinò sua madre.

Lui sbuffò, prese dei pomodori grandi e un coltello e iniziò a tagliarli sul tagliere.

Mentre tagliavo le foglie dell'insalata alzai lo sguardo su di lui per vedere se stesse combinando qualche pasticcio.

<<stupido così ti tagli le dita, devi piegarle>> sbuffai avvicinandomi a lui.

Lo aiutai a posizionare meglio le mani.

<<Misaki-chan come moglie saresti perfetta>> scherzò la signora Kuroo.

Mi voltai verso di lei arrossendo e farfugliando cose a caso per poi continuare a tagliare l'insalata con la testa bassa e con il viso in fiamme.

Figuriamoci se a 16anni mi metto a pensare di sposarmi, certe cose mi mettono in imbarazzo.

<<al contrario di Tetsuro, spero che tu ti trovi una moglie in grado di sopportarti tutto il giorno e che abbia la pazienza di Misaki-chan>> continuò la corvina parlando al figlio.

<<non credi che sia presto per parlare di matrimonio?>> borbottò il figlio. <<e poi si tratta solo di pomodori, come siamo finiti a parlare di mariti e mogli?>>

Scoppiai a ridere insieme a mia madre mentre i due corvini continuavano a parlare tra di loro.

Finito di preparare da mangiare tutti e 6 ci sedemmo al tavolo fuori a gustare il meraviglioso cibo.

Tra una risata e l'altra finimmo di mangiare, e a un'orario decente la famiglia Kuroo tornò a casa, mentre io andai subito a fare un bagno per poi andare a dormire.

Ho scelto te||Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora