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Non avevo per niente voglia di tornare a casa, mi stavo così sentendo bene e a mio agio con Oikawa che non avevo fatto nemmeno caso all'orario.

È passata un'ora da quando il signorino aveva deciso di fermarmi il cuore abbracciandomi e proponendosi di portarmi al mare tutte le volte che volevo.

Ovviamente ho accettato, un po' perché non avevo motivo di rifiutare e un po' perché, andiamo, chi avrebbe mai rifiutato una cosa del genere.

<<direi di andare alla stazione, io ho il treno tra un'ora e mezza, ti accompagno a casa e poi torno alla mia>> ammonì lui.

<<non ce n'è bisogno>> sorrisi imbarazzata.

<<non ti lascio tornare sola a quest'ora>>

<<oggi sei più testardo del solito>> sospirai per poi accettare la sua proposta.

<<e oggi tu sei più carina del solito Misaki-chan>> mi stuzzicò lui.

<<riformulo, oggi sei più testardo e simpatico del solito eh, Tooru-kun>> lo provocai a mia volta.

Ogni volta che dico il suo nome lo vedo arrossire di poco, da come ho capito e da quello che mi fa intendere lui,  non si fa chiamare da nessuna ragazza per nome.

Eppure ogni volta che dico il suo nome seriamente o per provocarlo non si irrita, anzi, mi ha esplicitato detto che adora quando lo faccio.

La cosa mi rende stranamente felice, anche se più volte Kuroo e anche Sou mi hanno detto che potrebbe essere una bugia.

Non posso sapere con certezza che nessuna ragazza lo chiama per nome, ma sinceramente non mi interessa.

Tirai un pugnetto sul suo braccio vedendolo ancora rosso e zitto. <<il gatto di ha mangiato la lingua?>>

<<ti prego, battute sui gatti da una che va al Nekoma, che cosa scontata>> schernì lui ridacchiando.

<<non avrei mai voluto prendere questo vizio, ma a forza di stare in quella scuola ci ho preso gusto>>

<<anche tu stai simpatica eh>> commento sarcasticamente lui. <<ma mia cara, lo sono di più io>>

<<ma smettila>> risi.

<<e dai non puoi negare il fatto che ti sto facendo ridere da quando ci siamo visti, sono davvero simpatico>> si vantò.

Alzai un sopracciglio guardandolo con superiorità e incrociai le braccia al petto.

<<oh andiamo, quella espressione dice che mi sto sbagliando>> continuò con un sorriso divertito.

<<si, si è così>>

<<bugiarda>> ammonì lui.

<<ammetto che a volte mi fai divertire>> ammisi cercando di sviare subito il discorso. <<uh guarda, è arrivato il treno>>

Presi il polso di Oikawa e lo trascinai dentro, come al solito mi guardai intorno, come se nonostante non sapessi il vero volto del mio molestatore potessi trovarlo.

Abbandonai l'idea e mi sedetti in uno dei posti liberi seguita da lui, non parlammo molto, ma non ci furono silenzi imbarazzanti.

A un certo punto lo vidi estrarre il telefono e riuscii a leggere sul suo display il mittente, Iwaizumi, segnato rigorosamente 'Iwa-chan'.

Evitai di leggere i suoi messaggi e mi concentrai su altro guardando fuori dal finestrino, poi sentii un braccio avvolgermi le spalle e l'altro portare il telefono difronte a me con la fotocamera accesa.

Inizialmente non capii, poi realizzai che Oikawa stava cercando di scattare una foto e si era praticamente spalmato su di me.

Evitai di fare polemiche e mi limitai a sorridere alzando la mano con il simbolo della vittoria proprio come Oikawa.

Una volta scattata la foto ripose il telefono in tasca e ridacchiò, poi si voltò verso di me probabilmente per darmi spiegazioni.

<<Iwa-chan non crede che sto tornando a casa, quindi ho bisogno di usarti come prova insieme al treno>>

<<aia senpai, stai dicendo che mi usi?>> ironizzai portando una mano sul cuore facendo la finta ferita.

Lo vidi fare una smorfia, come se avesse preso sul serio le mie parole, poi si rasserenò appena vide che stavo utilizzando un tono ironico e che stavo ridacchiando.

<<certo certo>> rise lui.

Smettemmo di ridere poiché dei signori affianco a noi ci stavano guardando male e una volta arrivati alla mia fermata scendemmo e percorremmo la solita strada.

Le luci di casa erano accese, segno che Kuroo era tornato, sull'uscio della porta salutai il moro con un cenno della mano e appena aprii la porta lo sentii richiamarmi.

<<a parte gli scherzi non giocherei mai con te>>

Mi fermai restando con lo sguardo rivolto verso la maniglia, se mi fossi girata avrebbe notato il rosso acceso che dipingeva il mio volto.

<<lunedì ti porto al mare>> ammonì lui per poi salutarmi un'ultima volta.

Mi girai di poco e nonostante non riuscissi a parlare, i miei occhi esprimevano quello a cui stavo pensando, lui sorrise e se ne andò.

Quando entrai in casa, ancora sconvolta, mi appoggiai alla porta d'ingresso scivolando di poco, posai la borsa della scuola a terra e mi tolsi le scarpe.

Perché si comporta così con me?

Davvero ho una possibilità di piacerli?

<<alla buon'ora>> sbuffò Kuroo spuntando davanti a me.

Abbassai lo sguardo non avendo la forza di rispondere e tantomeno di farmi vedere da lui con lo stupido sorriso che avevo e le guance ancora rosse.

<<stai bene?>>

Annuii e mi incamminai verso la mia camera sentendo ancora il suo sguardo perplesso su di me.

Chiusi la porta alle mie spalle e lasciai che un gridolino uscisse dalle mie labbra.

Non so perché ma sono felice.

<<Misaaki ho fame, mi aiuti con la cena?>> urlò Kuroo fuori dalla mia porta.

<<mi cambio e arrivo, tu apparecchia>> sbuffai.

Mi diedi una calmata e dopo essermi messa qualcosa di comodo raggiunsi il corvino in cucina.

Ero ancora abbastanza sorridente ma ormai non ero più dello stesso colore dei pomodori.

Iniziai a bollire l'acqua decidendo che avremmo mangiato del ramen, per tutto il tempo non facevo altro che ripensare alla giornata con Oikawa e ignorando le occhiatacce confuse del mio amico intento ad apparecchiare.

<<si, sei decisamente strana>> sbuffò lui sedendosi a tavola portando i piatti con se.

<<ti ho detto che sto bene>> ridacchiai seguendolo.

<<se lo dici tu>> sospirò. <<comunque lunedì dobb->> iniziò a parlare ma lo interruppi.

<<lunedì ho da fare>> sentenziai.

<<cosa?>>

<<Oikawa mi porta al mare>> risposi sorseggiando un po' d'acqua.

<<allora chiederò a qualcuno altro>> sentenziò guardandomi male.

Vorrei chiederli cosa avesse avuto in mente di fare lunedì, ma dalla sua freddezza nella risposta è meglio stare zitti.

Magari ha bisogno di aiuto in qualcosa, però volendo può farsi aiutare dai ragazzi della squadra.

Non ci diedi molto peso e appena finimmo di mangiare, sparecchiare e lavare i piatti decidemmo di andare a dormire, entrambi stanchi.

Ho scelto te||Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora