~Misaki pov~
<<come mai niente club oggi?>> chiesi cambiandomi le scarpe all'ingresso della scuola.<<il signor Nekomata ha detto che dovevano controllarla e che quindi era inagibile>> spiegò Yaku afferrando la mia borsa che stava scivolando.
<<quindi niente allenamento?>> continuò Asami al fianco del libero.
<<no, ma la corsetta di routine la faremo lo stesso al tramonto>> ammonì Kuroo passandoci affianco.
I ragazzi emisero un verso di lamento e poi tutti insieme uscimmo dall'edificio.
Da quando Asami e Tamaki stanno passando molto più tempo con noi, anche loro stanno ricevendo qualche occhiataccia, ma sembrano non dare peso alla cosa.
<<guarda Misaki, c'è Oikawa al cancello>> mi fece notare Sou afferrando la mia spalla.
Spostai lo sguardo nella direzione indicata dal mio migliore amico e sgranai gli occhi alla vista del capitano del seijoh, diventai subito rossa.
Delle ragazze del Nekoma stavano parlando fra di loro e alternavano lo sguardo da Oikawa a me, probabilmente facendosi qualche film mentale.
<<non dovevamo vederci oggi pomeriggio?>> chiesi al moro una volta davanti a lui.
<<ciao Misaki, si sto bene, grazie per avermelo chiesto, tu come stai?>> ironizzò lui guardandomi male.
<<scusa per non avertelo chiesto, Tooru>> risposi sarcasticamente.
<<da quando lo chiami per nome?>> disse Yaku spuntando alle mie spalle seguito da Lev.
<<ragazzi potete staccarvi un po'?>> chiesi ai due che si erano appiccicati di troppo a me.
<<scusa scusa>> ammonì Lev allontanandosi.
<<comunque sono qui per ricambiarti la sorpresa dell'altra volta>> sorrise il capitano della seijoh.
<<ma non dovevi Oikawa>> ridacchiai imbarazzata.
<<puoi chiamarmi tranquillamente per nome>> esordì lui.
Annuii semplicemente, spostai lo sguardo sulle mie amiche che mi guardavano divertita e poi su Sou che mi indicava con il pollice Kuroo.
Il corvino aveva la solita espressione con cui scannerizza Oikawa.
Hanno sempre avuto rivalità essendo due capitani di due squadre molto forti, ma se solo provassero a conoscersi so che potrebbero andare d'accordo.
Mi limitai a lanciarli uno sguardo per intimarlo a smettere di analizzare Oikawa, lui lo notò e sbuffò, ritornai a guardare il moro che intanto mi chiedeva di andare a pranzo da qualche parte.
Ormai stavamo camminando tutti verso la stazione, io e il Oikawa davanti mentre gli altri dietro.
Alla richiesta del capitano del seijoh mi fermai proprio appena arrivammo alla stazione, portando una mano sotto al mento per pensarci.
Non voglio lasciare Kuroo, a casa mia, da solo, che sappia cucinare o meno non mi sembra il caso.
<<Kenma oggi pranzo da te così finisco prima di spiegarti chimica>> disse con un tono leggermente alto Kuroo, come se stesse cercando di farsi sentire da me.
Lo guardai e in quel momento notai che mi stava osservando mentre parlava al suo alzatore, probabilmente aveva capito che ero incerta nel dare la risposta a Oikawa per via di lui.
Ringraziai mentalmente il corvino e sospirai riconcentrandomi sul moro. <<va bene>>
Tornammo a parlare tutti insieme normalmente, senza pensare al fatto che Oikawa fosse dell'Aoba Johsai, ormai dopo la dormita nella sua villa sono riusciti a togliere i muri creati.
Ovviamente la cosa non vale in campo, se mai un giorno il Nekoma si trovasse contro il Seijoh probabilmente sarebbero più competitivi che mai, soprattutto Kuroo e Oikawa.
Il treno che portava verso il centro arrivò subito e io e Oikawa salutammo tutti salendo e rimanendo in piedi davanti allo sportello centrale.
Parlammo tranquillamente per tutto il tempo anche se io sentivo una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando.
Più volte Oikawa mi beccò nel guardarmi attorno fin troppo strana ma riuscii a tranquillizzarlo con la scusa di aver pensato di aver visto una mia vecchia conoscenza che non vedevo da tanto.
Non so quanto ci abbia creduto ma aveva smesso di chiedermelo, e io smisi di guardarmi intorno per evitare di farlo preoccupare nuovamente.
<<io propongo di mangiare italiano oggi>> proposi sorridendo e pensando a un buon piatto di pasta.
<<avevo proprio voglia di un bel piatto di pasta, andata per il cibo italiano>> ammonì lui.
Sembriamo più compatibili del solito in questi giorni, probabilmente è perché ci siamo visti molto più spesso questo mese rispetto a qualche tempo fa.
Meglio così, mi piace questa confidenza che ci stiamo prendendo.
<<ora che ci penso, tu oggi hai fatto quell'interrogazione in cui dovevi prepararti con Kuroo?>> domandò lui.
<<ah si! Ho preso ottantanove su cento>> risposi. <<Kuroo avrà tanto difetti ma quando spiega chimica è fantastico>>
<<ha fatto un miracolo allora>> rise.
<<decisamente>> abbozzai una risata.
La nostra fermata arrivò subito e una volta scesi andammo direttamente nel primo ristorante italiano più vicino.
Mangiammo felicemente e con gusto i nostri piatti e dopo aver litigato sul conto uscimmo fuori per fare una passeggiata.
<<quando la smetterai di offrirmi il pranzo?>> chiesi sbuffando.
<<penso mai>> rise. <<mi piace vedere la tua reazione quando ti offro qualcosa>>
Sentii le guance andare a fuoco ed evitai di rispondere abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
<<che cosa vuoi fare ora?>> chiese fermandosi difronte a me.
Restai a pensarci mentre osservavo la cravatta della sua divisa scolastica, un paio di secondi dopo alzai la testa verso di lui.
<<andiamo al mare>>
Lui annuì e senza proferire parola arrivammo alla ringhiera che divideva la città dalla spiaggia poco più giù.
Mi appoggiai alla ringhiera rimanendo a fissare l'orizzonte e le onde che arrivavano a riva, chiusi gli occhi e lasciai che la brezza marina si infilasse nelle mie narici mentre udivo i suoni che mi circondavano.
<<deve piacerti molto il mare>> ammonì Oikawa dietro di me.
<<molto, quando ero piccola i miei genitori mi portavano spesso al mare, poi hanno iniziato a lavorare sempre di più e le mie giornate qui sono diminuite>> risposi ripensando alla piccola me.
Ancora ricordo le mie proteste quando i miei genitori cercavano di spiegarmi che non era colpa loro.
All'epoca ero una bambina, ma crescendo ho capito che non potevo farci nulla e che non potevo lamentarmi.
Sentii due braccia farsi spazio sui miei fianchi e abbracciarmi da dietro, il mento del moro si posò sulla mia spalla destra, arrossii drasticamente e cercai di non saltare sul posto essendo stata presa alla sprovvista.
<<ti ci porto io al mare>>
Persi un battito e smisi di ascoltare tutto, come se non potessi più sentire i suoni, riuscivo a sentire solo la sua voce.
<<ti ci porterò tutte le volte che vorrai>> continuò sussurrando nel mio orecchio.
Penso di essermi innamorata di Oikawa Tooru.

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Ho scelto te||Kuroo Tetsuro
FanfictionMisaki sperava che il suo primo anno al liceo Nekoma sarebbe stato tranquillo. Ma con Kuroo, il suo amico d'infanzia, sapeva già che sarebbe stato tutto tranne che tranquillo. E come ogni adolescente si ritroverà a dover risolvere i problemi che col...