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Alla metro ringraziai Oikawa per la giornata e prima che il suo treno partisse mi fermò.

<<ci vediamo venerdì, va bene?>>

<<venerdì? Ma non hai allenamento?>> chiesi confusa.

<<a quanto pare ho un'amichevole con una squadra della prefettura di Tokyo, quindi sarò nei paraggi>>

<<oh va bene, allora poi fammi sapere>> dissi avvicinandomi insieme a lui alle porte del treno che si aprivano.

<<a venerdì Misaki-chan>> sorrise

<<a venerdì...Tooru-kun>> sorrisi a mia volta.

Mi misi in punta di piedi e lasciai un delicato bacio sulla sua guancia per poi girarmi senza guardarlo in volto per evitare l'imbarazzo e andai verso il binario del mio treno.

Salii velocemente e quando si chiusero le porte mi appoggiai al palo sorridendo e sospirando.

<<come mai quell'espressione da ebete?>> ridacchiò una voce famigliare, Kuroo.

Sobbalzai dallo spavento portando una mano sul cuore. <<mio dio, mi hai spaventata>>

<<mh mh, e poi non pensi che sia troppo tardi per una ragazza andare in giro e prendere il treno?>>

<<stavo tornando a casa>> sbuffai.

<<beh a giudicare dal tuo sorrisetto da ebete direi che sei uscita con Oikawa>> sghignazzò.

<<la smetti di punzecchiarmi?>> mi lamentai avvicinandomi al suo palo.

<<come potrei mai?>> continuò portando il viso vicino al mio, ma lasciando lo stesso molta distanza.

Sbuffai aggrottando le sopracciglia e voltai la testa di lato come per ignorarlo, una frenata improvvisa mi strattonò quasi a terra, non avevo messo abbastanza peso nei piedi per restare in equilibrio e non mi stavo nemmeno mantenendo per bene al palo.

Quando già mi stavo preparando a una bella caduta di faccia a terra sentii una mano afferrarmi per il polso e strattonarmi al suo petto.

Alzai lo sguardo ancora appiccicata al corvino guardandolo male.

<<non c'è di che>> disse lui.

Mi allontanai dalla sua presa afferrando il palo e ricordandomi ti tenermi forte.

<<e comunque...cosa ci fai tu in giro a quest'ora? Devi uscire con qualche povera sfortunata?>> chiesi ironicamente io.

Ci mancherebbe che Kuroo uscisse vestito così con una ragazza, non è da lui presentarsi in tuta.

<<per tua fortuna no, sto venendo a casa tua>>

<<a fare che?>> domandai stupita.

<<non lo so, stavo giocando online con Kenma e mi ha chiamato mia madre dicendo che dovevo venire a casa tua, penso che debbano dirci qualcosa>> rispose alzando le spalle.

Restai tutto il tempo a cercare di pensare a un possibile discorso, ma avendo poca fantasia abbandonai i miei pensieri iniziando a parlare con il corvino di pallavolo o di cose a caso.

Quando arrivammo a casa mia ormai era parecchio buio e i nostri genitori, dopo una bella cenetta veloce, ci intimarono di raggiungerli in salotto per discutere di una cosa.

<<si può sapere perché siete tanto agitati? Mettete ansia anche a me>> sospirai sedendomi sul divano affianco al corvino.

Ci avevano fatti sedere mentre tutti e quattro i genitori se ne stavano in piedi, davanti a noi, a cercare di spiegarsi il meglio possibile.

Peccato che dalle loro bocche uscivano soltanto frasi senza un senso logico, Kuroo sbuffava con gli occhi chiusi cercando di trattenersi dall'urlare, mentre io massaggiavo le mie tempie con le dita.

<<VI DATE UNA CALMATA?>> urlammo io e il mio amico.

<<mi sta scoppiando la testa>> sbuffò sonoramente lui.

<<potete parlare uno alla volta? Non stiamo capendo assolutamente niente>> continuai.

<<al diavolo i discorsi che vi siete preparati voi tre, parlo io>> sbuffò mia madre. <<abbiamo pensato di fare una vacanza di due settimane, partiamo domani>>

<<con così poco preavviso? Devo fare le valigie subito allora>> sospirai.

<<c'era bisogno di agitarsi tanto per dirci una cosa del genere?>> chiese il corvino rilassandosi.

<<no ragazzi non avete capito, noi andiamo in vacanza, voi avete scuola, resterete qui>> continuò il signor Kuroo.

Ah..

<<e per non farvi stare totalmente da soli potete passare le due settimane uno a casa dell'altro, ci fidiamo di voi>> aggiunse la signora Kuroo.

AH.

<<no hey hey hey, aspettate un secondo>> iniziai io alzandomi in piedi. <<non è giusto!>>

<<anche noi vogliamo venire>> si lamentò il corvino scattando in piedi al mio fianco.

<<mi raccomando Tetsuro-kun, ora ti affido del tutto mia figlia>> ammonì mio padre posando una mano sulla spalla del diretto interessato.

<<non si preoccupi>> borbottò Kuroo.

<<mi dispiace ragazzi, la prossima volta che ci saranno le vacanze andremo tutti insieme da qualche parte, va bene?>> domandò mia madre cercando di calmarci.

Io e il mio amico sospirammo arrendendoci, subito dopo i suoi genitori lo invitarono a tornare a casa con loro per poter preparare lo stretto necessario per venire qui domani.

Probabilmente domani, dopo le lezioni e l'allenamento, saremmo passati da lui a prendere le sue cose e poi subito dopo dritti a casa mia.

Evitai di allungare il discorso e decisi di andare direttamente in camera mia per farmi un bel bagno e infilarmi nel letto.

Nel tragitto bagno-camera vidi mia madre cambiare le lenzuola al letto degli ospiti, sfortunatamente quella stanza era proprio difronte alla mia.

Sospirai entrando in camera mia e sedendomi sul letto pensierosa.

L'unico lato positivo è che almeno riusciremo a lavorare tanto per quella specie di progetto di chimica, anche perché la sensei ha stabilito che io sarei stata interrogata venerdì, e oggi è lunedì.

Non sono messa così male fortunatamente, alcune cose le avevo più o meno capite di mio, altre è tutto merito di Kuroo.

Però passare due settimane solo noi due mi stressa parecchio, soprattutto perché so che a fare la maggior parte delle cose sarò io.

Sbuffai decidendo di infilarmi nel letto ma in quel momento sentii il telefono vibrare, Oikawa.

Sorrisi istintivamente e prima di andare a dormire mi fermai a parlare con lui.

Io e Oikawa parliamo sempre di tante cose, la pallavolo è l'argomento principale visto che entrambi ne siamo ossessionati, ma non mancano osservazioni sulle stelle o come ci è andata la giornata.

Oikawa è davvero un ragazzo fantastico, il suo unico difetto è che molte volte non sorride veramente, l'ho notato dopo la partita con la shiratorizawa.

Solo quella volta si sforzò di sorridermi, ma le altre volte erano tutti sorrisi sinceri, ne sono convinta.

Salutai il moro dall'altro lato del telefono e mi accoccolai sul mio amato cuscino fresco coprendomi con le lenzuola, ormai stava iniziando a diventare freschetta l'aria.

L'ultima cosa che pensai prima di cadere in un sonno profondo fu la risata di Oikawa e il ricordo di dover vivere per due settimane nella stessa casa con Kuroo.

-Angolo Autrice
Heylà mi faccio viva per la prima volta in questa storia, spero vi stia piacendo :)
Grazie mille per i voti e i commenti, scusate se questi primi capitoli sono tranquilli ma non volevo partire subito con complicazioni, drammi e cose del genere.

Ho scelto te||Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora