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Il primo giorno di scuola dopo il ritiro estivo era arrivato e io già stavo litigando con Kuroo, a prima mattina, perché stava continuando a seguirmi per tutto il giardino della scuola.

<<se non smetti di seguirmi ti lancio la borsa in faccia>> sbuffai lanciandoli un'occhiataccia.

<<ti sei svegliata male stamattina? O per caso ieri hai mangiato pesante?>> sghignazzò lui.

<<sto benissimo, sei tu che mi stai rovinando la mattinata>>

Lui fece qualche passo per superarmi e afferrò la mia borsa dirigendosi dentro l'edificio.

Restai a guardarlo incredula e quando mi risvegliai corsi dentro, mi cambiai le scarpe e mi fiondai nei corridoi.

Incrociai Yaku e Nobuyuki e chiesi loro se avessero visto il capitano ma mi diedero una risposta negativa.

Sbuffai salutandoli e dirigendomi nella mia classe nella speranza che fosse li.

Aprii la porta e lo trovai appoggiato al mio banco, con la mia borsa in mano, incordato dalle ragazze della mia classe.

<<senpai anche oggi sei fantastico come sempre>> disse con gli occhi a cuoricino Asako facendo annuire le altre.

Notai lo sguardo annoiato delle mie due amiche e stizzita mi avvicinai al corvino strappandoli la mia borsa dalle sue mani.

<<riprovaci un'altra volta e ti faccio fuori>> digrignai i denti mentre riponevo affianco al banco la borsa.

<<oggi sei davvero scontrosa micetta>> ammonì lui passando una mano fra i capelli facendo urlare alcune ragazze.

<<stai fermo con quelle mani gattaccio, hai già i capelli di merda, se ci passi le mani peggiorano>> ghignai io.

Lui mi guardò divertito mentre Inuoka, alle nostre spalle, se la rideva.

<<pensa ai tuoi capelli, biondina>> borbottò Asako incrociando le braccia al petto.

Provai a controbattere ma Kuroo mi anticipò ridacchiando. <<i capelli della mia micetta sono sempre perfetti>>

Sia io che l'intera classe ci girammo a guardarlo, ognuno in modo diverso, dallo sguardo irritato dei ragazzi a quello geloso delle ragazze, soprattutto di Asako, a quello divertito dei miei amici e al mio, quello stupito ma divertito dall'espressione della rossa al mio fianco.

<<mia micetta a chi, eh idiota?>> dissi tirandoli una gomitata sul fianco che lui prontamente schivò.

Peccato che per schivarlo mi aveva mezza abbracciata davanti a tutti, cosa che mi fece irritare.

<<scollati>> sbuffai staccandomi dalla sua presa.

Lui continuò a sghignazzare e dopo aver salutato me e i miei amici uscì dalla classe facendomi sospirare.

<<sempre il solito Kuroo>> ridacchiò Sou avvicinandosi a me.

<<sempre il solito idiota vorrai dire>> borbottai guardandolo di sottecchi.

Vidi Asako provare a riavvicinarsi a me ma per sua sfortuna, ma mia fortuna, la campanella suonò mentre la sensei entrava in classe.

Finalmente arrivò l'ora della pausa pranzo che aspettavo con impazienza per pranzare con la squadra e le ragazze sul tetto.

Kuroo si allontanò per andare alle macchinette poco lontano da noi a prendere una bottiglietta d'acqua, e mentre parlavo piacevolmente con Yaku e Inuoka sentii qualcuno toccarmi la spalla.

Era proprio Asako che mi chiese di parlare, annuii senza far trasparire emozioni e ci allontanammo di qualche passo dove lo stesso i miei amici avrebbero sentito.

<<senti un po' tu, non pensi di star esagerando?>> sbottò lei incrociando le braccia al petto.

<<non ti seguo>> sbuffai.

Lanciai uno sguardo ai miei amici senza farmi vedere dalla rossa e notai che tutti, nonostante stessero facendo i fatti proprio, ogni tanto ci lanciavano uno sguardo e avevano le orecchie puntate a noi due.

<<non solo esci con il capitano del seijoh, ora fai la gatta morta con Kuroo-senpai?>> domandò lei portando le mani sui fianchi.

<<gatta morta? Dovrebbe essere una battuta inerente alla scuola?>> sghignazzai. <<e no mia cara, ti sbagli su tutto. Io e Oikawa siamo solo amici, stessa cosa vale con quell'idiota di Kuroo>>

<<ma sentiti, lo chiami anche idiota, c'è sotto qualcosa per forza, l'ho notato dal primo giorno di scuola>> digrignò i denti.

<<lo chiamo idiota perché lo è, e sai benissimo che sono la manager del club di pallavolo, è normale che io abbia instaurato un certo rapporto con lui, come con tutta la squadra>>

Sto iniziando ad alterarmi.

<<voi due smettetela>> si intromise Kuroo, stranamente, scocciato. <<dai Misaki dille la verità così la finite>>

Passò affianco a me, vidi gli altri ormai voltati verso di noi a seguire ogni minima parola.

Lanciai uno sguardo al corvino che si limitò a farmi cenno di continuare.

<<ho già detto quello che dovevo dire>> sbuffai. <<non voglio raccontare ogni mio fatto privato a persone di cui non mi fido>>

<<ti da così tanto fastidio il fatto che qualcuno faccia girare voce che io e te siamo amici d'infanzia?>> domandò lui facendo il solito sorrisetto.

<<amici d'infanzia?>> chiese stupida Asako.

<<si>> sbuffai. <<fai quello che vuoi di questa scoperta, non mi interessa più niente>>

Mi girai di spalle e mi incamminai verso i miei amici ma fui fermata dalla presa sul polso da parte del corvino.

Guardai dietro di lui e non vidi più Asako, mi rilassai di poco ma mantenni lo sguardo apatico di prima.

<<ti avevo chiesto di non dirlo a nessuno>>

<<sii sincera, ti darebbe così fastidio se tutta la scuola sapesse che siamo amici da tantissimo tempo?>> richiese con sguardo serio e senza nessun sorriso malizioso.

<<non è quello>> sbuffai. <<se la scuola, soprattutto le ragazze, scoprissero che siamo molto più uniti di quel che si immaginavano potrebbero far uscire pettegolezzi non veri>>

La sua presa sul mio polso si allentò fino a quando non mi lasciò del tutto, rimanendo sempre con lo sguardo serio che, nonostante apprezzassi l'impegno di non ridermi in faccia, mi metteva timore poiché era raro vederlo così.

Specialmente se si trattava di me.

<<non voglio finire così tanto al centro dell'attenzione, non grazie a te. E poi ora tutte le ragazze che ti corrono dietro mi odieranno a prescindere>> continuai guardando le mie scarpe.

Sentii un peso sulla mia testa e quando alzai lo sguardo vidi la sua mano accarezzarmi, o meglio scompigliare, i miei capelli seguito da un sorriso sincero, un sorriso senza nessun secondo fine.

Sembrò quasi di rivedermi da piccola con lui, era un gesto che faceva ogni volta che qualcosa non andava nel verso giusto.

Sembrò quasi di rivedere il mio adorato Tetsuro, dolce e gentile.

<<scusa se in qualche modo andrai nei casini per colpa mia, ma sai bene che non resterò a guardare>> ammonì lui. <<sei una mia responsabilità>>

Spalancai la bocca per parlare ma mi uscì solo un debole sospiro. <<non ho le forze per controbattere>>

Il suo sorriso genuino fece largo al suo solito ghigno divertito, mi afferrò di nuovo il polso e mi trascinò dai nostri amici facendo finta di niente e parlando come se la discussione con Asako non fosse mai accaduta.

Ho scelto te||Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora