Sangue.
Sangue ovunque.
Mi alzai ed iniziai a guardarmi in torno, non mi trovavo a casa mia o in qualsiasi luogo a me conosciuto, era una stanza bianca e tutta illuminata.
Mi guardai intorno e vidi che un pò più distante da me, inginocchiata, c'era una ragazza. «hey hey!.. dove ci troviamo? come torniamo a casa?» dissi gridando correndo verso di lei «ti prego, rispondi» la supplicai.
Dopo qualche secondo ancora non mi arrivò una risposta così decisi di guardarmi intorno, ancora non riconoscevo il luogo e la cosa mi lasciava parecchio spaventata e confusa. Feci un giro su me stessa per guardare bene, era tutto assolutamente uguale. Mi rigirai nuovamente verso la ragazza ma mi bloccai quando la vidi alzarsi e dirigersi verso di me, non le vedevo il volto e sinceramente non sapevo se fosse un bene o un male.
«aiutami. aiutami. aiutami.» mi disse con voce atona «mi stai spaventando» dissi facendo numerosi passi indietro.
La ragazza alzò di scatto la testa e non so come me la trovai vicinissima al viso, mi guardò per quelle che mi sembrarono ore e con uno scatto mise una mano intorno al mio collo. «l-lasciami» dissi a fatica, stava stringendo davvero molto forte e non riuscivo a respirare bene, «SEI TU, SEI SUA FIGLIA!» mi urlò contro alzandomi da terra dal collo.
Mi dimenavo, volevo liberarmi da quella presa, sapevo che se non mi fossi liberata sarei morta e sinceramente, per quanto la mia vita potesse far schifo, non volevo morire così. «l-lasciami c-cagna» dissi cercando di graffirle il viso ma senza risultati, ero senza forze. La ragazza cominciò a stringere sempre più forte e i miei polmoni stavano iniziando a bruciare, avevo disperatamente bisogno di ossigeno. Non riuscivo a fare assolutamente nulla sentivo solamente le forze venire a meno, volevo rilassarmi, non ne potevo più, così decisi di prendere una folle decisione. Farmi trasportare dal buio.
Mi alzai improvvisamente gridando «shh, va tutto bene Rose» mi voltai e vidi Scott al mio fianco intento ad accarezzarmi i capelli, sgranai gli occhi e mi guardai attorno, c'erano tutti, anche Deaton.
Mi alzai barcollando e mi ressi al tavolo che, teoricamente, dovrebbe avere sopra gli animali da visitare. Volevo uscire da questo posto così, non curandomi degli altri, cercai di andare verso alla porta, ma qualcuno mi fermò. Appena una mano andò in contatto con il mio polso Incominciai a tremare e a piangere.
«che sta succedendo Deaton? FA QUALCOSA» urlò un ragazzo preoccupato.. Stiles, è Stiles «S-stiles?» dissi singhiozzando, alzai una mano verso alle varie ombre che avevo davanti, non vedevo nulla, avevo la vista offuscata dalle lacrime. Cominciai a vedere una sagoma venire verso di me lentamente, e se fosse la ragazza di prima e non Stiles?. Cominciai a scalciare e dimenarmi come una pazza quando una mano andò in contatto con la mia, «shhh» disse un ragazzo per poi abbracciarmi, non potevo fidarmi.
«n-no, lasciami, lasciami, LASCIAMI.. portatemi da Stiles, dov'è Stiles? STILES!» gridai dimenandomi da quella presa.
Non avevo mai avuto un attacco di panico così lungo e forte, era come se avessi un dolore sul petto che non mi lasciava respirare, vedevo tutto confuso e sentivo ovattato.. per non parlare della testa, mi scoppiava.
La voce di prima mi riportò con i piedi per terra, sfortunatamente, «Rose apri gli occhi, sono io, sono Stiles» mi disse stringendo la presa sulla mia spalla, non ci credevo, l'avrei capito. Avrei capito che era lui dal modo in cui mi toccava e mi parlava. Soprattutto dal suo profumo che ho adorato dal primo giorno.
«guardami Rose.. apri gli occhi, fallo per me» alzai lo sguardo mettendo a fuoco il suo volto «sono io Rose» prese una mia mano e se la portò sulla sua guancia destra, prima di dire qualsiasi cosa cominciai ad accarezzargli la guancia con il pollice e a guardargli il viso attentamente, era lui, era davvero lui.
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfiction⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...