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POV ROSE
Mi misi a sedere per poi guardare l'ora, erano le sette di mattina. Sbuffai andando all'armadio, aprii le ante e cercai qualcosa da mettere. Frugai per un po' quando mi saltò all'occhio una felpa, non ci volle molto a capire di chi fosse così felice la presi. Guardai ultima volta nell'armadio e, dopo aver preso un jeans, lo chiusi dirigendomi in bagno per lavarmi.

Dieci minuti dopo ero pulita, truccata, con i capelli in ordine e vestita. Afferrai lo zaino con il cellulare e mi diressi in cucina per fare colazione. Quando arrivai non trovai nessuno così, sbuffando, presi una mela dal cesto della frutta e dopo averla lavata la mangiai con gusto.

Una volta finito buttai il nocciolo e mi diressi alla porta d'ingresso, quando fui fuori alzai lo sguardo al cielo e vedendo le nuvole scure che c'erano sorrisi. Da un lato perché mi piaceva e dall'altro perché i ricordi di ieri erano diventati più vividi nella mia testa.

Presi un lungo respiro e ancora con il sorriso sulle labbra camminai nella direzione della scuola. Ero molto felice quel giorno ma qualcosa mi diceva di stare in allerta, certamente però non mi sarei fatta rovinare la giornata da quella sensazione.

Arrivata a scuola mi diressi verso l'ingresso, inizialmente la mia idea era quella di dirigermi direttamente in classe ma qualcosa, o qualcuno, me l'aveva impedito. Sgranai gli occhi portando lo sguardo sul ragazzo alla mia destra e la ragazza alla mia sinistra.

«ma.. che state combinando?» dissi ridendo cercando di liberarmi, ovviamente senza successo.
«noi? nulla. Semplicemente vieni con noi ad aspettare la campanella, vero Liam?» «certo Kira!» risi seguendoli, sapevo che porre resistenza era inutile ma, oltre a questo, mi farebbe davvero piacere stare con loro.

«tu e Stiles che avete fatto ieri? mhhhhh?» quasi non mi strozzai con la mia stessa saliva alla domanda di Liam, lo guardai e vidi che aveva assunto un sorriso malizioso. Sgranai gli occhi per poi scuotere la testa, mi mancava vedere Liam versione fangirl.

«assolutamente nulla! cioè, siamo andati a fare un giro e abbiamo passato la serata fuori a parlare e a divertici, nient'altro!. Anzi, mi sono addormentata e lui mi ha portata a casa mettendomi a letto per poi cambiarmi il pantalone ma niente di che, mi ero addormentata..» Kira al mio fianco mi spinse leggermente mettendo su lo stesso sorriso di Liam.

«daii!, sono seria!. Non potrebbe mai esserci nulla tra noi se non amicizia!, lui prova qualcosa solo per Lydia..» alzai gli occhi al cielo infastidita, non sapevo di cosa però, ma, ogni volta che mi ricordavo di questo, sentivo una strana sensazione all'altezza dello stomaco e al petto, non era come le solite sensazioni che avevo con lui. Queste erano quasi dolorose.

«e tu Rose?, tu cosa provi?» disse Liam sorridendomi. A quelle parole chiusi leggermente le labbra e pensai, io cosa provo per Stiles? amicizia o qualcos'altro?.. nono, era semplicemente amicizia.

Stavo per rispondere ma arrivammo dagli altri che ci stavano aspettando vicino al parcheggio e quindi mi bloccai. Portai lo sguardo verso Scott e vidi che mi stava già guardando, a quel contatto visivo abbassai lo sguardo. Sapevo che in un certo senso avevamo chiarito ma era meglio stare in allerta.

«hm, buongiorno..» disse ad un tratto lui avvicianandosi e abbracciandomi leggermente, all'inizio non sapevo se ricambiare o meno ma poi mi lasciai andare, se volevamo andare avanti avrei dovuto fare dei passi avanti anch'io.

«giorno, dov'è Stiles?» chiesi poi una volta staccata, solitamente lui era sempre in orario e questo suo improvviso ritardo mi metteva ansia.
«ehm.. oh, sta arrivando» disse Scott indicando un punto dietro di me, mi girai per guardare nella sua traiettoria e vidi la sua jeep parcheggiare.

Quando lo vidi da lontano iniziai ad aggirarmi e mi salì uno strano senso di imbarazzo. Ad un tratto Scott, sentendo la mia agitazione, mise la mano sulla mia schiena dandomi conforto, gli sorrisi e immediatamente mi calmai.

Stiles scese dalla jeep e con la testa abbassata andò all'ingresso.
«STILES! SIAMO QUA!» gridò Scott per portare l'attenzione dell'amico verso di noi ma non fu così, Stiles con pochi passi finali si trovò nella scuola. Mi voltai confusa verso gli altri e loro alzarono le spalle confusi quanto me. Ci stava ignorando? per cosa poi?.

POV STILES.
Entrai in classe andando a sedermi al solito posto, quel giorno mi sentivo strano, era come se vedessi tutto grigio, tutto triste. Sbuffai prendendo il quaderno di storia, certamente non stavo preparando la “postazione” per la lezione, ma, dato che il cellulare era scarico, avrei scarabocchiato un po'.

Presi la penna nera e iniziai a scarabocchiare, all'inizio erano dei cerchi e linee senza senso ma poi mi accorsi di star scrivendo qualcosa. Confuso smisi di scrivere e posai la penna alla mia destra e guardando poi il quaderno.

«le cose stanno cambiando..» lessi silenziosamente cercando di dare un senso a tutto quello, era da giorni che sentivo delle voci che me lo dicevano, che coglievo quella frase ovunque.

La campanella suonò ed io solbazai, non appena le persone cominciarono ad entrare in classe posai il quaderno, quasi come se fossi spaventato dall'idea che qualcuno potesse leggerlo.

La lezione orami era iniziata da qualche minuto ed io mi sentii costantemente osservato, così deciso a capire chi fosse, mi voltai e come pensavo qualcuno aveva lo sguardo puntato su di me. Feci una faccia confusa diressa verso Rose, Scott , Allison e Isaac, non capivo perché mai avrebbero dovuto guardarmi.

Scossi la testa cercando di portare attenzione sul prof.
«..a quel punto le cose stavano cambiando..» ci volle quella parola da parte del prof per causare una sorte di “iniziazione”.

Mi guardai attorno e notai che tutti mi stavano guardando ripetendo continuamente “le cose stanno cambiando”.
Guardai attentamente tutta la classe cercando qualcuno che stesse zitto ma, evidentemente, avevano iniziato proprio tutti. Mi ricomposi cercando di mantenere la calma ma con tutte quelle voci e sguardi puntati su di me non ci riuscivo.

Cominciai a battere violentamente il piede a terra e il dito su tavolo cercando di distrarmi, ma era difficile.
«..Stiles?» scossi la testa cominciando a battere più forte il dito sul tavolo, era un'altra sorta di inganno, una finzione.
«.. STILES?!»  guardai alla mia sinistra e vidi che Rose e gli altri mi guardavano confusi.

Non ci feci caso alle loro espressioni perché, appena mi chiamarono, non sentii più quella frase e gli occhi addosso, era come se fossi tornato alla realtà. Raccolsi velocemente le mie cose e, sotto lo sguardo di tutti, uscii fuori sbattendo la porta.

~ecco a voi il nuovo capitolo!, so che non è il massimo ma ci sto provando a scrivere meglio hihi. Fatto sta, appena che la storia sarà giunta al termine, comincerò a revisionarla soooo, sopportate ancora gli errori per ora! :(
coooomunque, come va con la scuola? la mia mi sta letteralmente esaurendo! :(
p.s passate a leggere l'altra storia, vi raccomando!

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora