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«quindi non è stato lui, ma se non è stato lui, perché il messaggio veniva da casa sua?» dissi riflettendo andando poi a sedermi accanto a Danny, ancora una volta tutto sembrava senza un senso logico.

«ah beh, non lo so veramente.. i-io posso andare ora? non so voi ma beh.. io devo fare i compiti» disse il ragazzo in questione alzandosi e grattandosi dietro alla nuca «certo, va pure.. ah, grazie per l'aiuto» disse Scott alzandosi e sorridendo contemporaneamente, se non avessi saputo tutto quello che stava succedendo avrei osato dire che in verità quel sorriso fosse vero.

Danny prese le sue cose e, prima di raggiungere la porta e andare via, si voltò verso Derek «ah, comunque quella maglia ti stava benissimo, peccato però che l'arancione e il blu non vanno bene insieme» detto questo andò definitivamente via.

Scoppiai a ridere e, seguita dagli altri, mi voltai verso lui che intanto era comodamente steso sul divano «è una storia lunga.» disse semplicemente lasciando cadere il discorso.

«mammaaaa, sono a casa!» gridai entrando a casa mia, ultimamente mi trovavo davvero poco qua, tra le questioni del branco e tutto il resto non avevo più il tempo per la mia famiglia, ecco perché dopo quella scena al loft corsi velocemente a casa.

«mamma?» ero stranita dal fatto di non ricevere risposta, solitamente a quell'ora si trovava a casa e poi era martedì, solitamente il martedì aveva il giorno libero. Confusa andai in salone ma proprio come immaginavo era assolutamente vuoto.

Posai le mie cose sul divano e andai in cucina. Una volta che fui entrata trovai la borsa di mia madre appoggiata al bancone e i fornelli accessi intenti a cuocere qualcosa all'interno di una pentola. Andai verso quest'ultima cercando di capire cosa stesse cucinando ma, una volta raggiunta, non trovai nulla al suo interno.

«oh.. okay?» dissi tra me e me spegnendo il fuoco, mia madre non era solita fare questo e poi si stava bruciando, motivo in più per spegnere.

Sbuffai e andai al bancone appoggiandoci le mani, se lei era qua perché non rispondeva? e per quale assurdo motivo avrebbe dovuto fare bruciare una pentola? Insomma, lei teneva più alle batterie che a noi un'altro po'!
Chiusi gli occhi esausta, mi stavo facendo troppe paranoie assurde, non per forza doveva andare male, magari era semplicemente al bagno.

«ragazzi vi dobbiamo parlar.. TROY!» mia madre entrò in camera e non appena ci guardò meglio  cominciò a gridare. Abbassai lo sguardo sulle mie mani non appena sentii che c'era qualcosa di umidiccio a ricoprirle, nonostante la luce della luna che illuminava pienamente la stanza, non riuscivo a identificare quella cosa.

«c-cosa è successo Rose?!.. oh mio dio, Troy.. TROY RISPONDI, TI PREGO..» mia madre cadde in ginocchio gridando il nome di mio fratello, perché gridava? perché cercava spiegazioni da.. me?

«cosa sta succedend..» alzai il viso ormai deformato dalla paura puntando l'attenzione su mio padre, era in piedi sotto l'arco della porta che guardava gli altri due componenti della stanza con uno sguardo sconvolto.

«i-io.. i-io n-non l-lo so..» dissi sincera cercando di guardare mio fratello, io ero lì ma, nonostante ciò, sembravo costantemente il narratore esterno della vicenda.

Dopo attimi di silenzio mio padre finalmente decise di entrare, cercai di correre verso di lui ma mi precedette. In un istante il mio sedere toccò terra con violenza e guardai scioccata l'uomo che si trovava davanti a me.
«CHE HAI FATTO? CHE HAI FATTO A MIO FIGLIO?!.. RISPONDI!»

«i-io.. n-non h-ho fatto nulla..» lacrime calde cominciarono a scendere lungo alle mie guance, non capivo cosa stesse succedendo sul serio.

«nulla.. NULLA ROSE? GUARDA LE TUE MANI, SEI STATA TU.. SAPEVO CHE FOSSE STATO UNO SBAGLIO QUELLO DI PRENDER..» prima che potesse dire altro la stanza diventò scura e le persone che vi si trovarono all'interno sparirono completamente.

Aprii gli occhi di scatto, quasi scottata da quei assurdi ricordi. Portai una mano sul petto e cercai di calmare il mio cuore, avete presente quando state correndo ma vi dovete fermare perché il cuore sembra esplodervi nel petto? ecco, era come mi sentivo in quel preciso istante.

Feci un respiro profondo e, una volta che fui “calma”, cercai di andare verso alla porta.. peccato che non la raggiunsi.
Le mie ginocchie andarono violentemente in contatto con il pavimento provocandomi inevitabilmente dolore.

«il ragazzino ha subito un forte trauma cranico, per quanto riguarda il resto, date le numerose ferite che ha riportato, non sappiamo ancora se organi vitali siano stati colpiti. Inevitabilmente non sappiamo se, in qualche assurdo modo, la cosa è meno grave di quel che pensiamo.. anche se la vedo difficile. In ogni caso, l'animale che l'ha colpito era veramente molto feroce, se il ragazzo sopravviverà sarà davvero molto fortunato.»

Le immagini cominciarono a scorrere davanti ai miei occhi velocemente, sembrava come quando si skippa un canale fin quando non si trova qualcosa che ti piaccia.

Le immagini si fermarono e mi ritrovai questa volta in quella che sembrava una camera molto ampia. Mi guardai intorno e rimasi molto colpita nel vedere la quantità di letti, comodini e armadi che si trovavano al suo interno.
Attratta da una forza più grande, camminai verso un letto che si trovava molto più distante da tutti gli altri. Esso era posto proprio davanti ad una grande finestra, senza pensarci la raggiunsi e rimasi molto sorpresa a trovare un bel boschetto.

Il luogo intorno a me mutò ancora una volta e, non so come, mi ritrovai immersa nel verde. Ancora una volta mi guardai intorno confusa, quel posto mi sembrava così tanto conosciuto.
A confermare le mie tesi furono le parole che uscirono dalla “mia” bocca.
«hanno detto che verranno a prendermi, ma non so come sarà una volta lontano da qua, penso che tu sei quella che più mi mancherà.. Talia.»

«Talia.. chi è Talia?» sussurai a fatica, ho conosciuto abbastanza persone nella mia vita me onestamente non mi è mai sembrato di aver conosciuto qualcuno con quel nome.

«amore, sei tornata, scusa ma ero in bagno che mi cambiav.. ma, che ci fai a terra, tutto bene?» chiese mia madre correndo verso di me aiutandomi, una volta in piedi mi guardai in torno e feci un respiro profondo notando che ero di nuovo a casa, nella mia vita.

«io.. si mamma, sono scivolata» feci un sorriso finito abbracciandola, c'era qualcosa che io non sapevo e che sicuramente lei sapeva.
Per questo motivo dovevo capire, avevo bisogno di riposte e avrei fatto da sola. Costi quel che costi.

~giuro solennemente di spaccare il telefono se quest'ultimi capitoli non saranno ordinati.
comunque, secondo voi a Troy che sta succedendo? e che c'entra tutto il resto?
vi leggo👀❤️
p.s vi prego, mi fate morire con quei commenti AHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHA, VI AMO.

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora