The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]

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POV ROSE
Appena che la lezione fu finita io e gli altri uscimmo velocemente dalla classe alla ricerca di Stiles, durante la lezione era strano, era come se ad un tratto fosse entrato in uno stato di trance. La cosa preoccupante era il suo sguardo, alternava continuamente tra il vuoto e il spaventato.

«ho chiamato anche gli altri, lo stanno cercando ma a quanto pare non c'è nessuna traccia di lui» «proviamo anche al parcheggio Scott?» proposi agitata, non volevo che proprio lui stesse in qualche modo male.

Annuirono dandomi ragione così, seguita da tutti, andammo nel parcheggio. Ci guardammo in torno e quando vedemmo la sua jeep ci avvicinammo. Una volta fatto guardammo attentamente il ragazzo che era seduto a terra con la schiena contro la portiera, sembrava più pallido del solito.

Io e Scott ci scambiammo uno sguardo confuso.
«hey, che cos'era successo?» dissi io abbasandomi alla sua altezza, lui però sembrava non sentirmi, aveva lo sguardo fisso nel vuoto e non riuscivo a capire il suo stato d'animo.

«Stiles?» chiese Scott mettendosi nella mia stessa posizione ma, ancora una volta, non ricevettimo nessuna risposta. Iniziai a preoccuparmi, non l'avevo mai visto così vuoto, triste e taciturno. Lui era il contrario, era un ragazzo pieno di vita, felice e parlava parlava parlava sempre.
Certamente sapevo che la maggior parte delle volte fingeva, molte volte, dopo che scherzava, abbassava lo sguardo per qualche secondo, molto probabilmente nessuno l'aveva mai notato, ma io si, io l'avevo fatto.

«Stiles?!» quasi gridai toccandogli la spalla, a quel contatto il ragazzo sgranò gli occhi e si ritrasse spaventato. Sgranai gli occhi, non mi sarei mai aspettata quella reazione sinceramente.

«amico, che cavolo hai?, sembra che stai sul punto di morire!» disse Scott appoggiandogli una mano sulla sua, a quel contatto vidi le vene del licantropo farsi scure e una smorfia dolorosa gli comparse sul volto.

«ma.. senti dolore Stiles?» chiese di nuovo per poi toccarli il braccio, non potei far a meno di notare che la reazione fu quella di prima. Stiles ritrasse il braccio confuso «ma che dici, io non sento dolore Scott» disse guardandolo come se fosse pazzo.

Le lezioni per quella giornata terminarono, dopo quel episodio non facevamo altro che controllare Stiles. In quel giorno era molto strano e certamente non si poteva notare il fatto che lui, il ragazzo più chiacchierone del mondo, non avesse spiccicato mezza parola.

Stavo per uscire dal cancello quando una mano mi prese per il polso tirandomi indietro, facendo questo andai a sbattere con la schiena contro il petto di qualcuno, mi girai spaventata ma quando capii chi fosse mi rilassai.

«hey hm, vuoi venire con me? anzi, con noi, oggi c'è la luna piena per questo andremo da Derek per capire che fare con te..» mentre diceva queste parole lo guardavo dritto negli occhi, erano come piscine di miele e ogni volta che mi degnava di un maledettissimo sguardo mi sembrava di caderci dentro. Ma era strano, invece di avere la sensazione di affogare avevo la sensazione di essere salva, di essere a casa.

«certo, se sono veramente qualcosa l'ultima cosa che vorrei è far male a qualcuno.. andiamo?» dissi sorridendo, con lui non riuscivo a non farlo. Lui mi guardò sorridendo e poi, inaspettatamente, mi abbracciò. Senza aspettare altro ricambiai l'abbraccio e subito il suo profumo mi invase le narici e il cuore.

Ci staccammo, mi prese la mano allontanandomi leggermente e poi mi fece fare una giravolta.
«mi piaci così» disse facendomi un sorriso compiaciuto.

A quelle parole sentii le mie guance riscaldarsi e sorrisi imbarazzata, mi facevano impazzire i suoi complimenti.

Dopo quella scena ci avviammo alla jeep e una volta messa in moto andammo via da scuola per andare da Derek. Durante il tragitto lo guardavo sott'occhio, era così dannatamente bello, mentre guidava aveva uno sguardo concentrato ed era più forte di me notare le vene belle evidenti sulle mani.

Sono sempre stata una di quelle ragazze che impazziva per quei piccoli dettagli quindi, avere un ragazzo dannatamente bello accanto a me, con quella caratteristiche, mandava il mio cervello in tilt. Per non parlare di quando ogni tanto si girava per sorridermi, avevo solo una parola in mente per quello, felicità.

Solo quando la vettura si fermò realizzai di trovarci da Derek. Aprii la portiera e accompagnata da Stiles bussai alla porta, quando la porta di aprì ci si parò davanti Malia.

Eentrammo e vidi che c'era tutto il branco, anche i ragazzi che io non avevo conosciuto. Quando quest'ultimi notarono il mio sguardo su di loro sorrisero per poi avvicianarsi a me.

«hey, io sono Meson lui invece è il mio fidanzato Corey. Lei invece è Hayden, la fidanzata di Liam. So che alcuni di noi li hai già visti ma beh, non ci siamo mai presentati di persona e ne parlato..» sorrisi stringendo la mano a tutti e tre, sembravano molto socievoli.
«io sono Rose» dissi semplicemente e loro annuirono sorridendo.

«bene, dovreste già sentire l'effetto della luna quindi, Scott tu lega Liam e poi Hayden. Io mi accupo di mia cugina. Stiles tu invece ti occupi di Rose, mi raccomando, nessuna differenza.»
annunciò Derek entrando nel salotto mentre portava con sé della polvere e delle catene.

Senza accorgermene presi la mano di Stiles e la strinsi forte, avevo una paura tremenda. Il ragazzo al mio fianco capendo come stessi ricambiò la stretta e, per quanto potesse sembrare semplice quel gesto, cominciai a sentirmi più sicura.

Derek porse una catena e quella polvere a Stiles e lui mi portò in una stanza, mi guardai attorno e notai con piacere che almeno non sarei stata al buio.

«io ora metterò del frassino, in modo tale da non farti avvicinare ne alla finestra, ne al muro e ne alla porta, potresti sfondarle e scappare. Queste catene sono protezioni aggiuntive, per evitare che ti faccia del male da sola.» disse dolcemente mentre cominciava a spargere il frassino, io invece mi misi seduta a terra con le gambe incrociate e lo guardai.

«mi sento un po' osservato sai?» disse lui avvicianandosi «è perché sei bello.» dissi senza pensarci continuando a fissarlo, la cosa buffa era che volevo abbassare lo sguardo e tacere ma beh, non ci riuscivo.

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