Fortunatamente dopo quella scena venimmo richiamati da quella che doveva essere la madre di Lydia, e dico fortunatamente perché a dirla tutta non sapevo cosa dire su quello che era successo, non sapevo cos'ero e onestamente non penso che quello che ho fatto viene fatto dai licantropi comuni.
Fatto sta, prima di entrare, avevamo ripulito per bene le felpe dei ragazzi, lo strozza lupo che era stato butto sopra era poco perciò era bastato scuotere semplicemente, in modo tale da far cadere la polverina.
Scossi la testa riportando l'attenzione sulla professoressa di fisica, mi faceva davvero strano stare in classe, sapevo che era la cosa più normale del mondo ma sapevo anche che solitamente saltavamo le lezioni per una cosa o per un'altra, e in quel momento mi mancava. La fisica non faceva per me, a dirla tutta non facevano per me le materie impegnative.
Portai lo sguardo al mio fianco e sorrisi, fisica era una delle poche lezioni che avevo in comune con quasi tutte le ragazze, solitamente ero sempre in classe con i ragazzi e poi ero rilassata, loro non sapevano cosa fosse successo.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta ed entrò in fretta e furia il coach «ragazzi e.. colleghi, dato che è assente il professore di filosofia abbiamo diviso una classe. Stil.. mh è una B.. okokok Bilinski, MacCall, Lahey. Poi c'è Mahle.. Mahel.. OKAY, DANNY. E altri due di cui non ricordo il nome e il cognome, siete sicuri che siete miei alunni e non frutto della mia immaginazione?.. va bene, ciao e addio..»
Prima di raggiungere la porta si bloccò nuovamente «che schifo la fisica» detto questo uscì fuori, immediatamente la classe scoppiò a ridere e me compresa, la tranquillità con cui l'aveva detta, per giunta davanti al professore, mi aveva fatto morire.
Mi voltai ancora con le lacrime agli occhi dovute alle risate e guardai i ragazzi, Scott e Isaac erano seduti in un banco posto vicino alla finestra, banco che non era nemmeno tanto lontano dal mio. I due ragazzi “sconosciuti” erano invece seduti al primo banco e, all'ultimo banco in fondo, c'erano Stiles e Danny.
Sospirai portando lo sguardo a terra, provavo ancora rabbia e vergogna per quello che ci era successo, in più mi sentivo maledettamente in colpa.
«psss Rose, puzzi in un modo strano..» innarcai le sopracciglia voltandomi verso Malia «tutto apposto, odio questa materia, mi mette angoscia» dissi tranquillamente portando l'attenzione sul prof.
POV STILES
«..ecco il motivo per cui sembrerebbe effettuata da casa tua» mi morsi il labbro riprendendo la penna, io e Danny avevamo deciso di sederci vicino e dato che ci annoiava la fisica gli ho chiesto di dirmi di più su quella chiamata, a dirla tutta io non sapevo nulla al riguardo ma fortunatamente Danny si lasciò sfuggire la cosa, penso che dopo ciò una statua era poco.«quindi, qualcuno ha tipo “akerato” il mio cellulare e da lì ha mandato messaggi e fatto chiamate?.. wow» sussurai voltandomi verso di lui che in tanto rridacchiava, non appena i suoi occhi incrociarono i miei cominciai a ridere anche io, era tutto così assurdo.
«amico, la tua vita è del tutto anormale!» scossi la testa appoggiandola sul banco, ancora una volta aveva ragione, l'unica cosa che c'era di normale erano la mia casa o la mia jeep.
Alzai la testa con l'intento di voltarmi verso il ragazzo e non lo trovai, mi accigliai voltandomi verso il resto della classe e, proprio come Danny, erano scomparsi.
Mi alzai andando verso la porta, magari mi ero distratto e quest'ultimi erano andati fuori per qualche emergenza. Una volta che fui fuori sentii un silenzio oserei dire assordante, così con l'intento di capirci di più, mi avvicinai ad una delle tante classi.
Onestamente da quest'ultima mi aspettavo grida da parte dei prof per il casino che facevano gli alunni, ma non per l'ennesima volta silenzio. Fu lì che capii che era inutile sforzarmi, per quanto cercassi gente in ogni angolo della scuola, anche il più remoto, non c'ero altro che io.
«tu ed io, come i vecchi tempi, Stiles» mi bloccai, non mi mossi, non parlai e trattenni addirittura il respiro, avevo sentito la sua vera voce per la prima volta dopo tanto, avevo sentito la voce di quello che aveva fatto sorgere la parte più brutta di me.. quello che mi aveva portato praticamente alla follia.
«non ti volti per guardare il tuo vecchio amichetto?» detto questo scoppiò a ridere facendomi chiudere gli occhi per l'orrore.
«che vuoi da me? perché di nuovo io?» chiesi con voce disprezzante voltandomi verso il nogitsune, come avevo immaginato il suo aspetto non era cambiato; malandato, inquietante e.. morto.«da te non voglio nulla, più o meno, quello che mi interessa è avere vendetta e tu mi aiuterai. E poi beh, ho scelto te perché siamo uguali, Stiles.» scossi la testa, come poteva pensare che l'avrei aiutato? mi stava uccidendo, stava distruggendo tutto quello che di più bello avevo. E poi, perché mai se ne era uscito con “siamo uguali” non mi sembra che io, nella normalità, sono un pazzo.
«io aiutarti? e poi, noi uguali? oh amico, forse sei diventato più pazzo del solito. Io non ti aiuterò mai e non saremo mai uguali.» dissi deciso facendo dei passi in avanti, avevo una terribile paura ma era meglio non farlo capire, già così ero debole, figuriamoci se avesse capito.
«tu invece mi aiuterai Stiles, che ti piaccia o meno. Sai che se non lo farai Allison e Aiden moriranno, così come tuo padre e in fine, dopo averti fatto soffrire vendendo tutte quelle morti, ucciderò te. Sai perché ti ho fatto vedere quelle scene? pensi che erano bugie? stupido! l'ho fatto per avvisarti, basta inganni, siamo alla fine dei conti orami.»
Strinsi i pugni lungo i fianchi, ho sempre pensato che quelle scene fossero vere ma, avere la conferma, era tutt'altra cosa. La loro vita era nelle mie mani, dovevo fare qualcosa capace di salvare tutto e tutti.
«voglio fare un patto con te..» «vuoi fare il patto con il diavolo? bene, sono a tua disposizione.» chiusi gli occhi sospirando, si, sembrava decisamente un patto con il diavolo.
«tu non toccherai mio padre ne i miei amici, anzi, devi proteggerli in caso di bisogno ed io.. ti darò il controllo completo, non mi opporrò più.» il nogitsune mi girò attorno guardandomi attentamente, sapevamo entrambi che la mia era un idea stupida, specialmente io, avevo dato praticamente via libera ad un spirito assetato di vendetta.
«sei strabiliante Stiles, mi hai chiesto di salvare e aiutare loro piuttosto che te.. ammirevole. Comunque, accetto.» sospirai, mi sentivo leggermente più sollevato, almeno non avrei la loro morte sulle spalle.. ma io? che fine avrei fatto di questo passo?
«ed io? morirò sul serio? se si.. quanto mi resta?» chiesi in un sussurro voltandomi nuovamente verso di lui, la mia offerta casomai in una risposta negativa non sarebbe di certo cambiata, semplicemente sarei morto tranquillo.
«se il tuo corpo resisterà, al massimo un mese. però, se farai veramente ciò che hai detto, potrei anche farti vivere.» annuii restando in silenzio, questa risposta mi aveva soddisfatto abbastanza, sorprendentemente.
«prima di lasciarti, sappi che tra qualche giorno, se non domani stesso, i tuoi amici si ritroveranno i guai seri per via dei cacciatori. Sta a te decidere cosa fare.. Stiles, ti sto dando gli anni più belli della tua vita, le persone comuni pagherebbero per ciò, quindi vedi di valerne la pena.»
«Stiles?» «Stiles, sono Scott, aprì gli occhi.. che hai? » «amico!» «Stiles..»
Aprii gli occhi inaspando alla ricerca di ossigeno, davanti a me si presentarono gli occhi dei ragazzi del branco, Danny e le ragazze. Scostai tutti guardandomi intorno, la classe sarebbe stata completamente vuota senza di noi.
«c-cosa.. cosa è successo?» chiesi appoggiandomi ad un banco, mi sentivo disorientato e debole, anche più del solito.
«amico, stavamo parlando quando ad un tratto hai cominciato a fissare il vuoto, ti ho chiamato ma non mi hai risposto anzi, sei stato in questo stato per un'ora prima di svenire! questa domanda la dobbiamo fare noi a te!»«oh..» sussurai guardando poi fuori, il nogitsune dovrebbe smetterla di incontrarmi in questi modi assurdi.
«okay, sto facendo tardi per la prossima lezione, avvisatemi se succede qualcosa» detto questo Danny uscii fuori ed io sospirai, era il momento di parlare di lui.«okay, cosa è successo realmente?» guardai i ragazzi attentamente e, dopo un sospiro, parlai.
«i cacciatori vi attaccheranno fra qualche giorno, oppure.. oppure domani stesso.»~NUOVO CAPITOLO HIHIHIHI
MANCA POCO ALLA FINE DELLA STORIA, PIANGO CIAO.
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfic⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...