Chiusi la porta di casa dietro di me e buttai lo zaino vicino all'attacca panni, era stata una giornata stressante ed erano successe troppe cose nell'arco di poche ore; il nogitsune, la trasformazione, Peter e così via. L'unica cosa di cui avevo bisogno in quel momento era una doccia rilassante, cibo, musica e il mio amato letto.
Andai verso la cucina con l'intento di bere qualcosa, bevevo davvero poco e a dirla tutta la trasformazione sembrava prosciugarmi di qualsiasi cosa.
«Rose, dobbiamo parlare.» mi bloccai ancor prima di raggiungere la porta della cucina per poi voltarmi e trovare mia madre seduta sul divano a fissarmi con sguardo truce, a dirla tutta non ci avevo nemmeno fatto caso talmente persa nei miei pensieri.«dimmi mamma, non mettermi ansia che è già stata una giornataccia» ridacchiai andando a sedermi accanto a lei, l'acqua avrebbe aspettato più tardi a quanto pare.
«perchè sei andata in soffitta?» agrottai le sopracciglia, stava interrompendo il mio desiderio di riposare per questo?«perchè mi andava?.. okay, la domanda sorge spontanea, perché? non avrei dovuto?» scossi la testa appoggiando la schiena al comodo schienale della poltrona, immediatamente le mie ossa cominciarono a rilassarsi il che mi portò a chiudere gli occhi dal piacere.
«non è questo il punto.» sbuffai facendo un segno con la mano per incitarla a parlare, non volevo altri pensieri per la testa.
«non dovevi vedere le foto, sai che mi dà fastidio.» aprii gli occhi voltandomi verso di lei confusa «perchè?»In tutta risposta si alzò alterata andando avanti e indietro per la stanza il che mi fece alterare ulteriormente «perchè non dovevo?» chiesi guardandola attentamente senza muovermi dal mio posto. Non ricevendo ancora risposta decisi di rifare ancora una volta la domanda «perch..» «PERCHÈ TE LO DICO IO ROSE!»
Mi azzittii subito scossa, la sua era stata una reazione che esagerata era a dir poco, alla fine non avevo ucciso nessuno avevo solo visto dei stupidissimi ricordi.
«sono solo foto, che ho fatto di sbagliato?» chiesi a bassa voce «PER L'AMOR DI DIO, PUOI PER FAVORE STARE ZITTA PER UNA BUONA VOLTA? ANZI NO, PARLA MA SPIEGAMI PERCHÉ L'HAI FATTO SAPENDO QUANTO MI AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA!»Strinsi i pugni, era una scena assurda quella, io non avevo fatto per cattiveria, semplicemente volevo capire delle cose e poi erano foto della mia famiglia prima di tutto questo, magari non era nemmeno un modo per capirci di più, magari era una semplice mancanza.
Mi alzai scuotendo la testa «senti, tutto questo è assurdo, la tua reazione è assurda. Sono solo foto, non mi sembra di aver visto segreti di stato! bensì foto della mia famiglia prima che andasse tutto a puttane! senti, come già ho detto è stata una giornataccia quindi, ti lascio con la tua crisi isterica e vado a letto.»
Presi il cellulare che avevo appoggiato sul divano e feci pere raggiungere le scale, era già stata una giornata di merda, non mi servivano ulteriori cose per rovinarla.
«ROSE SHINE! NON DARMI LE SPALLE, IO SONO TUA MADRE!» furono quelle parole che mi mandarono completamente fuori di testa.«E ALLORA SPIEGAMI PERCHÉ IO NON TI SENTO COME TALE! SPIEGAMI PERCHÉ IL MIO VISO, I MIEI CAPELLI, LA MIA PELLE E TUTTO IL RESTO MI RICORDANO ALTRE PERSONE PIUTTOSTO CHE VOI! TI PREGO, SPIEGAMELO PERCHÉ A ME SEMBRA DI IMPAZZIRE!»
Le parole uscirono dalla mia bocca affilate come lame, lame che a dirla tutta facevano più male a me che a lei. Non potevo più sopportare nulla, mi sembrava tutto una falsa.«ma che dici..» disse incredula allontanandosi leggermente, io invece scossi la testa mettendo poi le mani nei capelli.
«vedo i tuoi capelli, i tuoi occhi, il naso, le labbra e la tua pelle ogni giorno, ogni dannato giorno e non posso non notare che sei del tutto diversa da me. Papà è diverso da me e persino Troy. Non ci assomigliamo e se non vi conoscessi da anni vi scambierei per dei sconosciuti!..»«Rose..» scossi la testa «..dite di essere la mia famiglia ma non vi sento come tale, non ho la sensazione di trovarmi a casa.. e sai la cosa strana? tutte queste sensazioni che avrei dovuto provare con voi, con te, le provo con un'altra famiglia. Hai detto di essere mia madre Katherine Shine, allora spiegami perché tutto questo.» conclusi alla fine con le lacrime agli occhi, ad alta voce faceva sempre più male.
La donna si asciugò le lacrime con il dorso della mano «non lo so.. magari è solo una fase quella sensazione..» disse con voce tremante.
Scossi la testa incredula per poi ridere istericamente, dopo tutte le parole che le ho detto lei mi risponde così? sul serio?«SONO DELLE SENSAZIONI ANCHE L'ASSENZA DI QUALSIASI MIA FOTO DA NEONATA? PERCHÉ TROY HA MILLE FOTO MENTRE IO SOLO DAI 6 ANNI IN POI?»
gridai arrabbiata, non poteva dire che quella fosse solo una fase, c'era qualcosa che io non sapevo, qualcosa che stava tornando a galla.«va in camera tua.» feci cadere le braccia lungo i miei fianchi «non dici sul serio, ti sto chiedendo delle cose e..» prima che potessi finire si avvicinò velocemente a me per poi lasciarmi un sonoroso schiaffo sulla guancia destra, schiaffo che era stato abbastanza forte da farmi girare la testa dall'altro lato.
Portai una mando sulla guancia dolorante per poi guardala con le lacrime agli occhi, senza dire altro corsi su per le scale per andare in camera mia, nonostante la sentissi chiamarmi non mi voltai.
Una volta che fui dentro mi chiusi a chiave e feci scivolare la schiena lungo alla porta, lei non mi aveva mai alzato le mani e dire che era sorpresa e allo stesso tempo delusa sembrava poco.
Mi alzai ancora con le lacrime agli occhi e decisi di andare verso la finestra, stava succedendo qualcosa ed io dovevo capire cosa, ero stanca, basta segreti, integri e qualsiasi altra cosa che possa fare male.
~HIHIHI
SCUSATEMI PER GLI ERRORI MA STI FACENDO VELOCEMENTE PER GUARDARE IL NUOVO FILM DI DYLAN FUMSHCMSFHKAHDJAYDKAYDJAUSNDHKA
p.s VI AMO.
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fiksi Penggemar⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...